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Dopo un mese di elucubrazioni, illusioni, ipotesi, illazioni, al bancone degli arrivi solo un paio di scommesse: un terzino matto franco-iberico ed una mezzala bosniaca che così raggiunge la salvezza mancata sul campo.
Sbandierate a lungo trattative per giocatori di livello medio - Sensi, Kabak, Andersen, Praet, Veretout. I prime tre scomparsi dai radar. Prendere i restanti due scopriamo essere una missione che neanche Tom Cruise.
Per il resto, gli exit poll non lasciano scampo.
Torreira, previo rinnovo con ritocco, si renderà conto all’improvviso che Londra ha un suo perché; e anche la sua fidanzata non avrà più dubbio alcuno sulle affinità elettive tra Lanterna e Tower of London.
A seguire, lo scalpitante Ceballos raggiungerà l'uruguagio in Premier, scoprendo che un ingaggio da 10 milioni rende magnifiche e progressive le sorti di Everton o West Ham.
Sul fronte vendite, salutato un intero centrocampo di inutilizzati e gli incolpevoli Abate e Zapata, scopriamo senza troppa sorpresa che tutti i nostri usati sicuri sono persone non grate in qualsiasi altro club del mondo. Salve gratuità, s'intende.
Prospettive? Brutte. Anzi bruttissime.
Speranze? Un miracolo. O per meglio dire una serie di miracoli che a farli ci vorrebbe la sospensione generale di qualsiasi ulteriore attività di un cospicuo gruppo di santi.
Conti ritorna quello di 2 anni fa. Caldara sprizza salute da tutti i pori. Theo chiude con i nani. Lo spirito di Pirlo si impossessa di Chalanoglu e lo trasforma in regista. Il cervello di Kessie si sblocca all’improvviso. Una ONLUS kazaka inventa una protesi che impedisce a Suso di girarsi indietro. Castillejo, opportunamente zavorrato con sacchetti di sabbia, diventa seconda punta e segna 10 gol.
E Giampaolo? Giampaolo fa con quello che ha, e quindi inventa un nuovo schema con 4 terzini sinistri in fila uno dietro l’altro. 3 stanno fermi, Theo corre a vuoto avanti e indietro per creare confusione. Conte, Sarri, Ancelotti e company non trovano contromisure e per 39 partite esercitiamo un totale (ancorché localizzato e forse sterile) dominio territoriale. Se grazie a qualche ciabattata ad occhi chiusi riusciamo a far uscire la palla da questo autentico triangolo delle bermuda dove scompare per intere giornate, ci pensa Piatek. La critica applaude a questo geniale misto tra gioco di posizione e boccette. Tra lo stupore generale arriviamo quarti.
Può succedere, eh!
Sbandierate a lungo trattative per giocatori di livello medio - Sensi, Kabak, Andersen, Praet, Veretout. I prime tre scomparsi dai radar. Prendere i restanti due scopriamo essere una missione che neanche Tom Cruise.
Per il resto, gli exit poll non lasciano scampo.
Torreira, previo rinnovo con ritocco, si renderà conto all’improvviso che Londra ha un suo perché; e anche la sua fidanzata non avrà più dubbio alcuno sulle affinità elettive tra Lanterna e Tower of London.
A seguire, lo scalpitante Ceballos raggiungerà l'uruguagio in Premier, scoprendo che un ingaggio da 10 milioni rende magnifiche e progressive le sorti di Everton o West Ham.
Sul fronte vendite, salutato un intero centrocampo di inutilizzati e gli incolpevoli Abate e Zapata, scopriamo senza troppa sorpresa che tutti i nostri usati sicuri sono persone non grate in qualsiasi altro club del mondo. Salve gratuità, s'intende.
Prospettive? Brutte. Anzi bruttissime.
Speranze? Un miracolo. O per meglio dire una serie di miracoli che a farli ci vorrebbe la sospensione generale di qualsiasi ulteriore attività di un cospicuo gruppo di santi.
Conti ritorna quello di 2 anni fa. Caldara sprizza salute da tutti i pori. Theo chiude con i nani. Lo spirito di Pirlo si impossessa di Chalanoglu e lo trasforma in regista. Il cervello di Kessie si sblocca all’improvviso. Una ONLUS kazaka inventa una protesi che impedisce a Suso di girarsi indietro. Castillejo, opportunamente zavorrato con sacchetti di sabbia, diventa seconda punta e segna 10 gol.
E Giampaolo? Giampaolo fa con quello che ha, e quindi inventa un nuovo schema con 4 terzini sinistri in fila uno dietro l’altro. 3 stanno fermi, Theo corre a vuoto avanti e indietro per creare confusione. Conte, Sarri, Ancelotti e company non trovano contromisure e per 39 partite esercitiamo un totale (ancorché localizzato e forse sterile) dominio territoriale. Se grazie a qualche ciabattata ad occhi chiusi riusciamo a far uscire la palla da questo autentico triangolo delle bermuda dove scompare per intere giornate, ci pensa Piatek. La critica applaude a questo geniale misto tra gioco di posizione e boccette. Tra lo stupore generale arriviamo quarti.
Può succedere, eh!