Saudati:"Milan, con l'Empoli puoi vincere facile. Maldini e Ibra...".

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L'ex rossonero Luca Saudati alla GDS:

La squadra dei sogni. Come il Barça di Puyol e Messi. Respiravi la grandezza in ogni allenamento. Ricordo il debutto in Champions da titolare dopo vari prestiti in giro per l’Italia, Milan-Besiktas 4-1 con Sheva e Bierhoff. Il giorno dopo Gattuso mi disse che quello era solo l’inizio. ‘Ora devi dimostrare’”.

L’esordio assoluto arrivò con Sacchi, nel 1997.

“Allenatore maniacale, ossessivo. Si presentava al campo con il megafono e iniziava a impartire ordini tattici. Un martello. Avevo 18 anni e al tempo l’ho vissuta come uno stress, sono sincero”.

Maldini è ancora al Milan dopo 25 anni, ma da dirigente.

“Ha costruito un gioiellino, gli faccio i complimenti. Ho avuto la fortuna di vivere in uno spogliatoio con lui e Baresi, due persone d’oro. Paolo scherzava un po’ di più in effetti, mentre Franco era più serio”.

Ibra non vuole saperne di smettere, ha un ricordo che la lega a lui?

“Un paio. Uno bello e uno amaro. Da dove comincio?”.

Da dove preferisce, Luca.

“Prima le cose positive. Ci ho giocato contro diverse volte quando era all’Inter, tra il 2006 e il 2008. Io ero la punta dell’Empoli. Ogni volta che lo vedevo pensavo: ‘Chapeau, questo ragazzo è fortissimo’. Era e resta un esempio. Uno da cui puoi solo imparare qualcosa”.

Ora il ricordo più amaro.

“Tutti ricordano la sua doppietta al Parma sotto il diluvio, nel 2008. Inter campione d’Italia… ed Empoli in B. Ci giocavamo la salvezza con il Catania, ma dopo i due gol di Ibra la Roma si disunì e pareggiò 1-1. Noi vincemmo 2-1 con il Livorno, andai anche in rete, ma niente da fare”.

Tra i rossoneri di oggi, chi avrebbe potuto giocare nel suo Milan?

“Maignan, Leao e Theo. Forse soprattutto lui. Io ho giocato con Serginho, uno che andava sul fondo e sfornava decine di cross, ma Theo è un terzino a tutto tondo. Entra in area con il pallone. Un fenomeno”.

Come finisce Empoli-Milan?

“Pioli ha diverse assenze, ma se gioca come sa può vincere facile. Sono curioso di vedere Giroud. Da ex attaccante stravedo per lui”.
 

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L'ex rossonero Luca Saudati alla GDS:

La squadra dei sogni. Come il Barça di Puyol e Messi. Respiravi la grandezza in ogni allenamento. Ricordo il debutto in Champions da titolare dopo vari prestiti in giro per l’Italia, Milan-Besiktas 4-1 con Sheva e Bierhoff. Il giorno dopo Gattuso mi disse che quello era solo l’inizio. ‘Ora devi dimostrare’”.

L’esordio assoluto arrivò con Sacchi, nel 1997.

“Allenatore maniacale, ossessivo. Si presentava al campo con il megafono e iniziava a impartire ordini tattici. Un martello. Avevo 18 anni e al tempo l’ho vissuta come uno stress, sono sincero”.

Maldini è ancora al Milan dopo 25 anni, ma da dirigente.

“Ha costruito un gioiellino, gli faccio i complimenti. Ho avuto la fortuna di vivere in uno spogliatoio con lui e Baresi, due persone d’oro. Paolo scherzava un po’ di più in effetti, mentre Franco era più serio”.

Ibra non vuole saperne di smettere, ha un ricordo che la lega a lui?

“Un paio. Uno bello e uno amaro. Da dove comincio?”.

Da dove preferisce, Luca.

“Prima le cose positive. Ci ho giocato contro diverse volte quando era all’Inter, tra il 2006 e il 2008. Io ero la punta dell’Empoli. Ogni volta che lo vedevo pensavo: ‘Chapeau, questo ragazzo è fortissimo’. Era e resta un esempio. Uno da cui puoi solo imparare qualcosa”.

Ora il ricordo più amaro.

“Tutti ricordano la sua doppietta al Parma sotto il diluvio, nel 2008. Inter campione d’Italia… ed Empoli in B. Ci giocavamo la salvezza con il Catania, ma dopo i due gol di Ibra la Roma si disunì e pareggiò 1-1. Noi vincemmo 2-1 con il Livorno, andai anche in rete, ma niente da fare”.

Tra i rossoneri di oggi, chi avrebbe potuto giocare nel suo Milan?

“Maignan, Leao e Theo. Forse soprattutto lui. Io ho giocato con Serginho, uno che andava sul fondo e sfornava decine di cross, ma Theo è un terzino a tutto tondo. Entra in area con il pallone. Un fenomeno”.

Come finisce Empoli-Milan?

“Pioli ha diverse assenze, ma se gioca come sa può vincere facile. Sono curioso di vedere Giroud. Da ex attaccante stravedo per lui”.
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