Penny.wise
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Il giornalista di Sky Sandro Sabatini racconta dettagliatamente i momenti che videro Pato rifiutare il PSG facendo quindi saltare il possibile approdo di Tevez in rossonero.
Il "Di Marzio alert" lampeggiava di continuo: Galliani a Londra pronto per firmare, Pato a Milanello pronto a partire. Era tutto pronto, compreso il lavoro che in redazione si fa e poi, come in questo caso, si butta: la carriera di Pato al Milan, la storia di Tevez, l'analisi su come cambia la squadra. Ma più che sui servizi preconfezionati, un canale all news vive d'improvvisazione live: è la tv che piace a chi la fa, ma soprattutto a chi la guarda. Il bello della diretta è sempre l'imprevisto. Quel giorno si verificò quando il corrispondente italo-inglese di Sky da Londra telefonò in redazione per dire che era riuscito a intrufolarsi nella stessa sala dell'hotel che ospitava Galliani e il procuratore di Tevez: "Ho appena origliato un dialogo con frasi tipo 'non posso farci niente, è saltato, ho saputo adesso anche io, ormai ha deciso così'. Parlava piano, non sembrava contento. L'ho sentito un minuto fa". Con prudenza mista a diffidenza, a quel corrispondente venne chiesto: "Ma sei sicuro?". Lui, intimorito, rispose: "Mi sembra di aver capito così, ma Galliani parlava sottovoce". Che fare? I siti non riportavano nulla, i social e le agenzie di stampa nemmeno. Anzi, ovunque e in tutte le lingue del mondo, Tevez era praticamente già del Milan e Pato del PSG. Mancavano solo gli annunci ufficiali, catalogati come classica formalità. Siamo sicuri che il corrispondente da Londra abbia capito bene? In poco tempo si decide di dar credito alla notizia, di riportare il rumor, così si riaprono tutti i fronti: Milano, Parigi, Londra...Già, Londra. Ecco la telefonata in diretta con il corrispondente italo-inglese che racconta: "Ho visto Galliani preoccupato". La giornalista francese: "Ho sentito quelli del PSG, sono in attesa di segnali che tardano". L'opinionista di mercato: "Il Milan è in silenzio, c'è imbarazzo". I conduttori del Tg evidenziano il pathos. I telespettatori restano incollati alla tv...
Alla fine sappiamo tutti come è andata a finire.
Il "Di Marzio alert" lampeggiava di continuo: Galliani a Londra pronto per firmare, Pato a Milanello pronto a partire. Era tutto pronto, compreso il lavoro che in redazione si fa e poi, come in questo caso, si butta: la carriera di Pato al Milan, la storia di Tevez, l'analisi su come cambia la squadra. Ma più che sui servizi preconfezionati, un canale all news vive d'improvvisazione live: è la tv che piace a chi la fa, ma soprattutto a chi la guarda. Il bello della diretta è sempre l'imprevisto. Quel giorno si verificò quando il corrispondente italo-inglese di Sky da Londra telefonò in redazione per dire che era riuscito a intrufolarsi nella stessa sala dell'hotel che ospitava Galliani e il procuratore di Tevez: "Ho appena origliato un dialogo con frasi tipo 'non posso farci niente, è saltato, ho saputo adesso anche io, ormai ha deciso così'. Parlava piano, non sembrava contento. L'ho sentito un minuto fa". Con prudenza mista a diffidenza, a quel corrispondente venne chiesto: "Ma sei sicuro?". Lui, intimorito, rispose: "Mi sembra di aver capito così, ma Galliani parlava sottovoce". Che fare? I siti non riportavano nulla, i social e le agenzie di stampa nemmeno. Anzi, ovunque e in tutte le lingue del mondo, Tevez era praticamente già del Milan e Pato del PSG. Mancavano solo gli annunci ufficiali, catalogati come classica formalità. Siamo sicuri che il corrispondente da Londra abbia capito bene? In poco tempo si decide di dar credito alla notizia, di riportare il rumor, così si riaprono tutti i fronti: Milano, Parigi, Londra...Già, Londra. Ecco la telefonata in diretta con il corrispondente italo-inglese che racconta: "Ho visto Galliani preoccupato". La giornalista francese: "Ho sentito quelli del PSG, sono in attesa di segnali che tardano". L'opinionista di mercato: "Il Milan è in silenzio, c'è imbarazzo". I conduttori del Tg evidenziano il pathos. I telespettatori restano incollati alla tv...
Alla fine sappiamo tutti come è andata a finire.