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Ruggeri: "Gassmann ha nostalgia della Germania Est". E sul covid...
Il cantante Enrico Ruggeri dice la sua sulla denuncia di Alessandro Gassmann ai vicini di casa (topic qui Delatore Gassmann coi vicini:"Ne sono fiero".. In un retweet di un post di Nicola Porro (il quale è uno dei pochi ormai ad ospitarlo in tv nel suo programma Quarta Repubblica su Rete 4) che ha pubblicato la notizia, ha commentato dicendo: "Grande attore e regista...con un po’ di nostalgia per i tempi andati della Germania Est".
Tale post ha scatenato tanti insulti verso l'attore, ma anche verso Ruggeri, ed in un'intervista al Corriere della Sera il cantante ha voluto chiarire: "Ancora una volta, mi rendo conto che oggi su Twitter tutto diventa enorme....Se quella battuta l'avessi fatta con lui a cena, si avrebbe riso anche lui". Ed ha aggiunto: "Se non sei d'accordo con qualcuno, lo attacchi sul personale. A me hanno detto 'hai una voce di m.' ed ho letto insulti a Gassman, suo padre e la sua famiglia. Una cosa orribile".
Ma cosa avrebbe fatto Ruggeri al posto di Gassman? "Non so rispondere. Posso dire però che se lo faccio, lo farei sempre e per tutto. Se vedo uno che ruba una macchina, uno che picchia la fidanzata, se alla Stazione Centrale vedo tre tizi che si scambiano una bustina".
Sulla lotta al covid: "Non capisco perché in mezzo alla strada devo mettere la mascherina. Se entro in un negozio la metto, ma se sono all’aperto no. In un vicolo stretto con 50 persone la metto, sì...Poi non capisco perchè i ristoranti sono aperti a pranzo e a cena no. Ci stanno abituando ad obbedire a regole che non capiamo e non è un bel segno, se guardiamo indietro nella storia. Sarebbe una tragedia se non lo si facesse? Io non sono un medico, immunologo o virologo. Io ne faccio una questione filosofica: non possiamo rinunciare a vivere per paura di morire. Io negazionista? È una parola sgradevole...Come faccio a negare la realtà? La pandemia è oggettiva, ma poteva essere gestita in altro modo. La narrazione è stata sbagliata. Hanno scritto di alcune persone famose morte per Covid e io so per certo che non era vero. Un uomo di 32 anni, in coma irreversibile da tre anni per una pallottola in testa, hanno detto che è morto di covid (che forse ha preso in ospedale). Questa è una distorsione. Il mondo dello spettacolo è stato umiliato e tantissimi colleghi mi fanno i complimenti via sms. Io ci metto la faccia, loro, no. Se ho avuto paura per le bare di Bergamo? Paura mai, ho superato la paura della morte. Certo, le immagini mi hanno fatto riflettere molto".
Infine ritorna sull'argomento Gassmann: "Cosa gli direi? Spero di rubargli una battuta, a cena, al ristorante. Aperto ovviamente".
Il cantante Enrico Ruggeri dice la sua sulla denuncia di Alessandro Gassmann ai vicini di casa (topic qui Delatore Gassmann coi vicini:"Ne sono fiero".. In un retweet di un post di Nicola Porro (il quale è uno dei pochi ormai ad ospitarlo in tv nel suo programma Quarta Repubblica su Rete 4) che ha pubblicato la notizia, ha commentato dicendo: "Grande attore e regista...con un po’ di nostalgia per i tempi andati della Germania Est".
Tale post ha scatenato tanti insulti verso l'attore, ma anche verso Ruggeri, ed in un'intervista al Corriere della Sera il cantante ha voluto chiarire: "Ancora una volta, mi rendo conto che oggi su Twitter tutto diventa enorme....Se quella battuta l'avessi fatta con lui a cena, si avrebbe riso anche lui". Ed ha aggiunto: "Se non sei d'accordo con qualcuno, lo attacchi sul personale. A me hanno detto 'hai una voce di m.' ed ho letto insulti a Gassman, suo padre e la sua famiglia. Una cosa orribile".
Ma cosa avrebbe fatto Ruggeri al posto di Gassman? "Non so rispondere. Posso dire però che se lo faccio, lo farei sempre e per tutto. Se vedo uno che ruba una macchina, uno che picchia la fidanzata, se alla Stazione Centrale vedo tre tizi che si scambiano una bustina".
Sulla lotta al covid: "Non capisco perché in mezzo alla strada devo mettere la mascherina. Se entro in un negozio la metto, ma se sono all’aperto no. In un vicolo stretto con 50 persone la metto, sì...Poi non capisco perchè i ristoranti sono aperti a pranzo e a cena no. Ci stanno abituando ad obbedire a regole che non capiamo e non è un bel segno, se guardiamo indietro nella storia. Sarebbe una tragedia se non lo si facesse? Io non sono un medico, immunologo o virologo. Io ne faccio una questione filosofica: non possiamo rinunciare a vivere per paura di morire. Io negazionista? È una parola sgradevole...Come faccio a negare la realtà? La pandemia è oggettiva, ma poteva essere gestita in altro modo. La narrazione è stata sbagliata. Hanno scritto di alcune persone famose morte per Covid e io so per certo che non era vero. Un uomo di 32 anni, in coma irreversibile da tre anni per una pallottola in testa, hanno detto che è morto di covid (che forse ha preso in ospedale). Questa è una distorsione. Il mondo dello spettacolo è stato umiliato e tantissimi colleghi mi fanno i complimenti via sms. Io ci metto la faccia, loro, no. Se ho avuto paura per le bare di Bergamo? Paura mai, ho superato la paura della morte. Certo, le immagini mi hanno fatto riflettere molto".
Infine ritorna sull'argomento Gassmann: "Cosa gli direi? Spero di rubargli una battuta, a cena, al ristorante. Aperto ovviamente".