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Repubblica in edicola sulla nuova indagine per plusvalenze nei confronti di Roma, Lazio e Salernitana. Ecco cosa rischiano i club
Le verifiche riguardano quattro stagioni calcistiche, dal 2017/18 al 2020/21. Per quanto riguarda la Roma sono complessivamente 11 le operazioni sospette, 7 invece quelle che interessano il club biancoceleste e la Salernitana. L’indagine sui giallorossi, che vede indagate nove persone più la società, mette al centro la compravendita dei calciatori Pellegrini e Spinazzola avvenuta a ridosso del 30 giugno del 2019 prima della chiusura dei bilanci, le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all’Atalanta, di Pellegrini alla Juve, di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. Quanto agli acquisti, oltre a Spinazzola, i nomi sono quelli di Defrel dal Sassuolo, di Cristante dall’Atalanta e di Kumbulla dal Verona. I reati ipotizzati, a vario titolo, vanno dalle false comunicazioni sociali alla dichiarazione fraudolenta mediante falsa fatturazione. L’indagine della procura di Tivoli nei confronti di Lazio e Salernitana è per emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta e false comunicazioni sociali. Gli scambi al vaglio della finanza sono quelli legati ai calciatori Sprocati, Casasola, Marino, Cice- relli, Novella, Morrone e Akpa Akpro. Nelle carte si legge che Lotito, in qualità di presidente della Lazio, assieme a Marco Moschini consigliere delegato, Marco Cavaliere, quale direttore amministrativo e Tare quale direttore sportivo della società, «in concorso tra loro, avvalendosi delle fatture di vendita dei giocatori ceduti dalla Salernitana, frutto di valutazione artefatte rispet- to al valore di mercato del singolo calciatore al momento della cessione, indicavano nelle dichiarazioni dei redditi annuali elementi passivi fittizi (costi “gonfiati”), nonché facevano figurare nei bilanci societari i rispettivi valori di acquisto spropositati dei calciatori, così falsando il valore del patrimonio della società sportiva». «La S.S. Lazio —
fanno sapere dal club con una nota — è una casa di cristallo nella quale tutti i documenti sono a posto.». La Salernitana con un comunicato stampa ha sottolineato che in meri- to alle perquisizioni «l’attuale com- pagine societaria è estranea»
Cosa rischiano i club? Dipende dagli elementi raccolti dai pm. Eventuali prove che ad oggi non sono state consegnate alla procura federale perché le inchieste non sono ancora chiuse. È giurisprudenza consolidata che non si possa determinare il fair value, la corretta valutazione, di un acquisto: dunque, che non si possa punire una società per le plusvalenze. La Juve è stata penalizzata per slealtà sportiva, emersa dalla lettura delle intercettazioni. Ad oggi non è ancora chiaro cosa abbiano in mano le procure di Roma e Tivoli.
Le verifiche riguardano quattro stagioni calcistiche, dal 2017/18 al 2020/21. Per quanto riguarda la Roma sono complessivamente 11 le operazioni sospette, 7 invece quelle che interessano il club biancoceleste e la Salernitana. L’indagine sui giallorossi, che vede indagate nove persone più la società, mette al centro la compravendita dei calciatori Pellegrini e Spinazzola avvenuta a ridosso del 30 giugno del 2019 prima della chiusura dei bilanci, le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all’Atalanta, di Pellegrini alla Juve, di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. Quanto agli acquisti, oltre a Spinazzola, i nomi sono quelli di Defrel dal Sassuolo, di Cristante dall’Atalanta e di Kumbulla dal Verona. I reati ipotizzati, a vario titolo, vanno dalle false comunicazioni sociali alla dichiarazione fraudolenta mediante falsa fatturazione. L’indagine della procura di Tivoli nei confronti di Lazio e Salernitana è per emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta e false comunicazioni sociali. Gli scambi al vaglio della finanza sono quelli legati ai calciatori Sprocati, Casasola, Marino, Cice- relli, Novella, Morrone e Akpa Akpro. Nelle carte si legge che Lotito, in qualità di presidente della Lazio, assieme a Marco Moschini consigliere delegato, Marco Cavaliere, quale direttore amministrativo e Tare quale direttore sportivo della società, «in concorso tra loro, avvalendosi delle fatture di vendita dei giocatori ceduti dalla Salernitana, frutto di valutazione artefatte rispet- to al valore di mercato del singolo calciatore al momento della cessione, indicavano nelle dichiarazioni dei redditi annuali elementi passivi fittizi (costi “gonfiati”), nonché facevano figurare nei bilanci societari i rispettivi valori di acquisto spropositati dei calciatori, così falsando il valore del patrimonio della società sportiva». «La S.S. Lazio —
fanno sapere dal club con una nota — è una casa di cristallo nella quale tutti i documenti sono a posto.». La Salernitana con un comunicato stampa ha sottolineato che in meri- to alle perquisizioni «l’attuale com- pagine societaria è estranea»
Cosa rischiano i club? Dipende dagli elementi raccolti dai pm. Eventuali prove che ad oggi non sono state consegnate alla procura federale perché le inchieste non sono ancora chiuse. È giurisprudenza consolidata che non si possa determinare il fair value, la corretta valutazione, di un acquisto: dunque, che non si possa punire una società per le plusvalenze. La Juve è stata penalizzata per slealtà sportiva, emersa dalla lettura delle intercettazioni. Ad oggi non è ancora chiaro cosa abbiano in mano le procure di Roma e Tivoli.