Aggiungiamo che, in caso di vittoria sulla Roma, poi nel girone d’andata ci rimarrebbero le seguenti partite: Udinese-Milan, Milan-Verona, Napoli-Milan, Milan-Fiorentina, Sampdoria-Milan, Milan-Parma, Genoa-Milan, Sassuolo-Milan, Milan-Lazio, Benevento-Milan, Milan-Juventus, Milan-Torino, Cagliari-Milan, Milan-Atalanta.
Le boldate sono partite che nel caso delle più forti (tra quelle boldate, cioè Sassuolo e Fiorentina), giocandole 100 volte le vinceremmo tra le 80 e le 85 volte, le altre invece dalle 90 volte in su fino ad arrivare in alcuni casi a 99 vittorie su 100 tranquille.
E si tratta di dieci partite. Dieci partite in cui non siamo favoriti, di più. Anche ipotizzando di vincerne solo 7 delle 10 boldate (che sarebbe abbastanza deludente) e pareggiarne 3 sarebbero 24 punti. Tutto questo partendo da 15 punti, nel caso battessimo pure la Roma.
Cioè, in pratica battendo la Roma abbiamo la possibilità poi di finire il girone d’andata a 40 punti anche nel funesto caso che perdessimo ogni big match (con Juve, Napoli, Lazio e Atalanta) restante, cosa che non credo succederà. E persino se pareggiassimo con la Roma e partissimo quindi da 13, coi 24 punti di cui sopra (che è uno score pessimista, tra l’altro, perché pareggiarne 3 di quelle 10 boldate non sarebbe un risultato soddisfacente per me) chiuderemmo a 37 punti (sempre, ripeto, ipotizzando di perdere ogni big match rimanente. Cioè proprio the worst case scenario, perdere ogni big match rimanente + pareggiare 3 partite su 10 con le piccole menzionate sopra. E nel worst case scenario, il peggior scenario ipotizzabile, faremmo un girone d’andata da 37 punti).
Questo dovrebbe far capire quanto sia stato importante partire in questo modo. Avere 12 punti dopo 4 giornate, 12, non 6 come lo scorso anno, non 10, non 9, 12 punti, punteggio pieno, è stato un risultato fondamentale.