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Nuovo episodio della "manina"
Nel testo finale sparisce la modifica al reddito di cittadinanza, presente invece nella versione del 28 ottobre e annunciata da Draghi in diretta nazionale tramite conferenza stampa, per favorire l'occupazione di questi cittadini fuori dal mondo del lavoro.
Nessuno si intesta questa novità al momento, tuttavia ci sono articoli di stampa sull'incontro di Draghi concomitante con il mondo cattolico che vuole blindare l'aiuto alla povertà oltre che spingere per l'asse umanitario con i clandestini.
Il comitato per valutazione del reddito di cittadinanza, composto da esperti chiamati proprio da Draghi, aveva suggerito di far calare al 60% la valutazione del nuovo lavoro nella pratica ISEE dell'anno successivo all'ottenimento del sussidio e nel testo provvisorio era presente almeno un valore di 80% rispetto all'imposizione negativa al 100% originaria.
Ora è svanito con sdegno degli esperti, sorpresi come tutti.
Ci sono i nuovi obblighi per i percettori, ma sostanzialmente inapplicabili per la mancata riforma dei centri per l'impiego (dopo tre anni e mezzo siamo ancora fermi a questo punto) quindi non sarà possibile definire l'offerta non rinunciabile per i disoccupati pena la perdita del sussidio.
Gli stessi impiegati dei centri hanno detto che sia impossibile valutare offerte congrue e la regione Emilia-Romagna lo ha dichiarato ufficialmente.
Era previsto la prima offerta entro 80 km, altrimenti rifiutabile, mentre dalla seconda nessun limite di distanza.
Cambiata anche la retribuzione, non più 858 euro come minimo come offerta presentabile ma in base all'orario quindi anche un part time a 500 euro per 60% ore è irrinunciabile.
Alla fine l'unica cosa che forse potrebbe verificarsi è più attenzione ai condannati che ricevono il sussidio.
I controlli già venivano fatti prima, ogni settimana si trovano mascalzoni che lo prendono senza averne diritto.
Il Fatto Quotidiano
Nel testo finale sparisce la modifica al reddito di cittadinanza, presente invece nella versione del 28 ottobre e annunciata da Draghi in diretta nazionale tramite conferenza stampa, per favorire l'occupazione di questi cittadini fuori dal mondo del lavoro.
Nessuno si intesta questa novità al momento, tuttavia ci sono articoli di stampa sull'incontro di Draghi concomitante con il mondo cattolico che vuole blindare l'aiuto alla povertà oltre che spingere per l'asse umanitario con i clandestini.
Il comitato per valutazione del reddito di cittadinanza, composto da esperti chiamati proprio da Draghi, aveva suggerito di far calare al 60% la valutazione del nuovo lavoro nella pratica ISEE dell'anno successivo all'ottenimento del sussidio e nel testo provvisorio era presente almeno un valore di 80% rispetto all'imposizione negativa al 100% originaria.
Ora è svanito con sdegno degli esperti, sorpresi come tutti.
Ci sono i nuovi obblighi per i percettori, ma sostanzialmente inapplicabili per la mancata riforma dei centri per l'impiego (dopo tre anni e mezzo siamo ancora fermi a questo punto) quindi non sarà possibile definire l'offerta non rinunciabile per i disoccupati pena la perdita del sussidio.
Gli stessi impiegati dei centri hanno detto che sia impossibile valutare offerte congrue e la regione Emilia-Romagna lo ha dichiarato ufficialmente.
Era previsto la prima offerta entro 80 km, altrimenti rifiutabile, mentre dalla seconda nessun limite di distanza.
Cambiata anche la retribuzione, non più 858 euro come minimo come offerta presentabile ma in base all'orario quindi anche un part time a 500 euro per 60% ore è irrinunciabile.
Alla fine l'unica cosa che forse potrebbe verificarsi è più attenzione ai condannati che ricevono il sussidio.
I controlli già venivano fatti prima, ogni settimana si trovano mascalzoni che lo prendono senza averne diritto.
Il Fatto Quotidiano
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