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Sette paesi si sono schierati contro la ripartizione del recovery found,poichè non connesso ai dati della pandemia esclusivamente.
Paesi Bassi, Danimarca, Austria, Belgio, Irlanda, Lituania e Ungheria
Tra questi Lituana e Ungheria,beneficiari netti da sempre che però stavolta prenderebbero 1/4 in meno.
Per esempio la Polonia appena toccata sarebbe uno dei paesi a prendere più fondi,come al solito peraltro,mentre il Belgio molto colpito una delle nazioni a prendere meno stanziamenti.
Italia, Spagna, Polonia e Grecia saranno i Paesi che riceveranno più contributi dal fondo.
I tre criteri economici principali: il prodotto interno lordo di un Paese, il suo Pil pro capite e il suo tasso di disoccupazione medio tra il 2015 e il 2019.
Dalla Commissione europea però fanno sapere che la distribuzione sarà calcolata su base nazionale,non regionale come avviene normalmente con la politica di coesione,perché i dati su base territoriale non saranno disponibili già in autunno
I primi 5 miliardi saranno utilizzabili già nel 2020 (previa approvazione del Parlamento e del Consiglio Ue), altri 40 nel 2021 e i restanti 10 nel 2022.
Secondo le bozze di regolamento, per il Pil saranno confrontati i dati dei primi semestri 2020 e 2019, mentre per la disoccupazione si guarderà alla variazione gennaio-agosto 2020.
Per la tranche del 2022 sarà effettuata una revisione usando come riferimento il primo semestre 2021
Financial Times
Paesi Bassi, Danimarca, Austria, Belgio, Irlanda, Lituania e Ungheria
Tra questi Lituana e Ungheria,beneficiari netti da sempre che però stavolta prenderebbero 1/4 in meno.
Per esempio la Polonia appena toccata sarebbe uno dei paesi a prendere più fondi,come al solito peraltro,mentre il Belgio molto colpito una delle nazioni a prendere meno stanziamenti.
Italia, Spagna, Polonia e Grecia saranno i Paesi che riceveranno più contributi dal fondo.
I tre criteri economici principali: il prodotto interno lordo di un Paese, il suo Pil pro capite e il suo tasso di disoccupazione medio tra il 2015 e il 2019.
Dalla Commissione europea però fanno sapere che la distribuzione sarà calcolata su base nazionale,non regionale come avviene normalmente con la politica di coesione,perché i dati su base territoriale non saranno disponibili già in autunno
I primi 5 miliardi saranno utilizzabili già nel 2020 (previa approvazione del Parlamento e del Consiglio Ue), altri 40 nel 2021 e i restanti 10 nel 2022.
Secondo le bozze di regolamento, per il Pil saranno confrontati i dati dei primi semestri 2020 e 2019, mentre per la disoccupazione si guarderà alla variazione gennaio-agosto 2020.
Per la tranche del 2022 sarà effettuata una revisione usando come riferimento il primo semestre 2021
Financial Times