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Pulisic alla CBS:"Parlando con le persone del Milan, ma anche quando ho lasciato la nazionale, abbiamo avuto buone conversazioni. Non credo fosse giusto per me andare in nazionale e giocare lì la mia prima partita. Voglio solo assicurarmi di avere il tempo giusto per prendermi cura di me stesso e controllare che il mio bicipite femorale stia bene, permettendo ad altri di prendere il mio posto. Quindi penso che sia stata la decisione migliore per tutti in questo momento".
"L'infortunio? Quando succede è così frustrante. Ti vengono in mente tutti quei pensieri: perché proprio adesso? Le cose andavano così bene all'inizio della stagione. Per fortuna non credo sia la cosa peggiore che potesse capitarmi. Sono stato fuori un paio di settimane e ora sono già tornato, quindi sono fortunato che non sia andata peggio di così, quindi cerco di vederla da una prospettiva positiva. Come calciatore, i momenti in cui sei infortunato e non puoi giocare nei fine settimana sono i peggiori per noi. Lavoriamo duramente per cercare di mantenerci in forma e di essere disponibili il più possibile, e quei momenti possono essere davvero difficili perché vorresti solo tornare in campo e aiutare la tua squadra. È davvero dura, e poi sei lì sul lettino del fisioterapista a guardare la tua squadra che si allena. È una situazione difficile, ma penso che sia proprio quella sensazione a spingerti a voler tornare il più velocemente possibile. È stata dura, ma ora sono tornato e mi sento molto meglio“.
"Sono ad una buona età nella mia carriera, probabilmente nel momento migliore fisicamente. Ho imparato tanto, dico sempre che spero che il mio prime sia la prossima stagione perché questo è sempre il mio obiettivo. Ma se questo è il mio prime, voglio godermelo. Ma sicuramente sento di vivere ora il mio miglior momento nel calcio“.
"Se non vincere lo scudetto renderebbe la nostra stagione negativa? E' il nostro obiettivo, sicuramente. Non voglio vederla dal lato negativo, come sarà se non vinceremo. Faremo del nostro meglio, verremmo giudicati partita dopo partita. Ci sono state stagioni in cui non ho vinto niente, ma abbiamo fatto tante cose belle. Ma quando vinci quel trofeo, non c’è nulla come ciò, vuol dire che il lavoro viene ripagato“.
"Gli obiettivi realizzativi sono cose private, almeno per me. Non li voglio condividere. C’è hià abbastanza pressione su di noi, non c’è bisogno di metterne altra. Le persone non si rendono conto della pressione che mettiamo su di noi, io chiedo tantissimo a me stesso, ma è una cosa che fanno tutti i professionisti. Mi pongo obiettivi di gol per aiutare la squadra“.
“Il mio ruolo nello spogliatoio? on mi faccio sentire molto a parole, sono riservato e silenzioso. Ma sono cresciuto in carriera anche sotto questo punto di vista, non ho paura di dire la mia“.
"Modric? Se è vero che ci ha regalato un iPhone come rito di iniziazione? Sì, non sapevo che fosse uscita questa cosa. Non so se io debba confermarlo, ma sì. In teoria i nuovi dovrebbero cantare davanti alla squadra, ma quando sei Luka Modric e hai vinto il Pallone d’Oro e diverse Champions League, puoi anche non farlo. E poi non si dice no a nuovi iPhone (ride, ndr)”.
"Quando sono arrivato al Milan ho cantato 'Party in the USA' di Miley Cyrus, pensavo fosse adatta. Penso di aver fatto qualcosa di simile al Chelsea. È stato il peggior momento nel mondo. Lo odio, ho visto persone così a disagio".
"L'Italia? Mi piace, mi piace la cultura italiana. Mi piacciono le persone, il cibo è anche molto buono. Batte Londra? Sicuramente.
"Dove sarò quando lascerò il calcio? Ci ho pensato. Non so, dipende da dove mi porterà la mia carriera. Sicuramente passerò del tempo negli Stati Uniti, sono stato lontano dalla famiglia per tanto tempo. È difficile capire quando è il momento giusto di ritirarsi. Ad oggi vedo davanti a meno ancora una decina di anni di carriera. Voglio andare avanti il più a lungo possibile. Poi ora vedo Modric nello spogliatoio: questo ragazzo ha 40 anni e fa prestazioni da 10. Mi chiedo come faccia. Spero di fare come lui".
"L'infortunio? Quando succede è così frustrante. Ti vengono in mente tutti quei pensieri: perché proprio adesso? Le cose andavano così bene all'inizio della stagione. Per fortuna non credo sia la cosa peggiore che potesse capitarmi. Sono stato fuori un paio di settimane e ora sono già tornato, quindi sono fortunato che non sia andata peggio di così, quindi cerco di vederla da una prospettiva positiva. Come calciatore, i momenti in cui sei infortunato e non puoi giocare nei fine settimana sono i peggiori per noi. Lavoriamo duramente per cercare di mantenerci in forma e di essere disponibili il più possibile, e quei momenti possono essere davvero difficili perché vorresti solo tornare in campo e aiutare la tua squadra. È davvero dura, e poi sei lì sul lettino del fisioterapista a guardare la tua squadra che si allena. È una situazione difficile, ma penso che sia proprio quella sensazione a spingerti a voler tornare il più velocemente possibile. È stata dura, ma ora sono tornato e mi sento molto meglio“.
"Sono ad una buona età nella mia carriera, probabilmente nel momento migliore fisicamente. Ho imparato tanto, dico sempre che spero che il mio prime sia la prossima stagione perché questo è sempre il mio obiettivo. Ma se questo è il mio prime, voglio godermelo. Ma sicuramente sento di vivere ora il mio miglior momento nel calcio“.
"Se non vincere lo scudetto renderebbe la nostra stagione negativa? E' il nostro obiettivo, sicuramente. Non voglio vederla dal lato negativo, come sarà se non vinceremo. Faremo del nostro meglio, verremmo giudicati partita dopo partita. Ci sono state stagioni in cui non ho vinto niente, ma abbiamo fatto tante cose belle. Ma quando vinci quel trofeo, non c’è nulla come ciò, vuol dire che il lavoro viene ripagato“.
"Gli obiettivi realizzativi sono cose private, almeno per me. Non li voglio condividere. C’è hià abbastanza pressione su di noi, non c’è bisogno di metterne altra. Le persone non si rendono conto della pressione che mettiamo su di noi, io chiedo tantissimo a me stesso, ma è una cosa che fanno tutti i professionisti. Mi pongo obiettivi di gol per aiutare la squadra“.
“Il mio ruolo nello spogliatoio? on mi faccio sentire molto a parole, sono riservato e silenzioso. Ma sono cresciuto in carriera anche sotto questo punto di vista, non ho paura di dire la mia“.
"Modric? Se è vero che ci ha regalato un iPhone come rito di iniziazione? Sì, non sapevo che fosse uscita questa cosa. Non so se io debba confermarlo, ma sì. In teoria i nuovi dovrebbero cantare davanti alla squadra, ma quando sei Luka Modric e hai vinto il Pallone d’Oro e diverse Champions League, puoi anche non farlo. E poi non si dice no a nuovi iPhone (ride, ndr)”.
"Quando sono arrivato al Milan ho cantato 'Party in the USA' di Miley Cyrus, pensavo fosse adatta. Penso di aver fatto qualcosa di simile al Chelsea. È stato il peggior momento nel mondo. Lo odio, ho visto persone così a disagio".
"L'Italia? Mi piace, mi piace la cultura italiana. Mi piacciono le persone, il cibo è anche molto buono. Batte Londra? Sicuramente.
"Dove sarò quando lascerò il calcio? Ci ho pensato. Non so, dipende da dove mi porterà la mia carriera. Sicuramente passerò del tempo negli Stati Uniti, sono stato lontano dalla famiglia per tanto tempo. È difficile capire quando è il momento giusto di ritirarsi. Ad oggi vedo davanti a meno ancora una decina di anni di carriera. Voglio andare avanti il più a lungo possibile. Poi ora vedo Modric nello spogliatoio: questo ragazzo ha 40 anni e fa prestazioni da 10. Mi chiedo come faccia. Spero di fare come lui".