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Il fotogramma delineato dalla solita CGIA di Mestre è disastroso per le PMI italiane per l'anno 2020.
420 miliardi di fatturato in meno sul 2019, il che significa 13.5% in meno sul totale di 3.100 miliardi annui
Il governo ha dato 29,1 miliardi sotto forma di sussidi e finanziamenti di varia tipologia.
Pochissimo fatto dalle regioni.
Coperto dunque solo il 7% della crisi finanziaria.
Per chi ha chiuso per decreto si stima un 25% del fatturato come ristori.
I settori più colpiti:
alberghi,ristoranti,bar,pasticcerie
tutto ciò che ruota attorno al turismo
la filiera trasporto persone (taxi, ncc, bus operator);
la filiera eventi (congressi, matrimoni, cerimonie, etc.);
gli ambulanti, soprattutto con posteggi presso le aree interessate da eventi, stadi (i cosiddetti “fieristi”);
la filiera sport, tempo libero, intrattenimento, discoteche, parchi divertimento e tematici (incluse le attività dello spettacolo viaggiante)
la filiera attività culturali e spettacolo;
il commercio al dettaglio, in particolar modo abbigliamento, calzature, libri e articoli di cartoleria;
gli agenti di commercio.
Gravissima la situazione nelle città d'arte in tutte le regioni,visto che neanche per il 2021 si prospetta una ripartenza del turismo.
CGIA consiglia di passare da ristori a rimborsi veri e propri,come avviene in altri paesi europei dove si arriva anche al 70-80% del fatturato perso.
Ovviamente aumenterebbe ancora il debito pubblico,ma senza tutelare le PMI crollerebbe tutto e non ci sarebbe alcuna ripartenza.
I soldi europei sono briciole,oltre al fatto che in una buona parte sono prestiti non a fondo perduto,perchè questa è solo la perdita del 2020 ma fino al prossimo inverno ci sarà un disastro economico similare da sommare.
420 miliardi di fatturato in meno sul 2019, il che significa 13.5% in meno sul totale di 3.100 miliardi annui
Il governo ha dato 29,1 miliardi sotto forma di sussidi e finanziamenti di varia tipologia.
Pochissimo fatto dalle regioni.
Coperto dunque solo il 7% della crisi finanziaria.
Per chi ha chiuso per decreto si stima un 25% del fatturato come ristori.
I settori più colpiti:
alberghi,ristoranti,bar,pasticcerie
tutto ciò che ruota attorno al turismo
la filiera trasporto persone (taxi, ncc, bus operator);
la filiera eventi (congressi, matrimoni, cerimonie, etc.);
gli ambulanti, soprattutto con posteggi presso le aree interessate da eventi, stadi (i cosiddetti “fieristi”);
la filiera sport, tempo libero, intrattenimento, discoteche, parchi divertimento e tematici (incluse le attività dello spettacolo viaggiante)
la filiera attività culturali e spettacolo;
il commercio al dettaglio, in particolar modo abbigliamento, calzature, libri e articoli di cartoleria;
gli agenti di commercio.
Gravissima la situazione nelle città d'arte in tutte le regioni,visto che neanche per il 2021 si prospetta una ripartenza del turismo.
CGIA consiglia di passare da ristori a rimborsi veri e propri,come avviene in altri paesi europei dove si arriva anche al 70-80% del fatturato perso.
Ovviamente aumenterebbe ancora il debito pubblico,ma senza tutelare le PMI crollerebbe tutto e non ci sarebbe alcuna ripartenza.
I soldi europei sono briciole,oltre al fatto che in una buona parte sono prestiti non a fondo perduto,perchè questa è solo la perdita del 2020 ma fino al prossimo inverno ci sarà un disastro economico similare da sommare.