Pioli: un Milan brutto e cattivo, a Cagliari.

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Tuttosport: è il momento del brutti, cattivi e... possibilmente vincenti. Il Milan scintillante delle prime tre giornate agostane, quello capace di imporsi a Bologna, asfaltare il Torino con 4 gol e vincere all’Olimpico annichilendo per oltre 70 minuti la Roma, tornerà, ma non a Cagliari. O almeno queste sono le premesse che emergono dalle ore della vigilia e da quanto visto sul campo nelle ultime due partite, quelle successive alla batosta nel derby. Lo 0-0 contro il Newcastle - comunque caratterizzato da 25 conclusioni, di cui però solo 6 nello specchio - e soprattutto la vittoria di misura sabato pomeriggio a San Siro contro il Verona (1-0) hanno testimoniato che le cinque reti incassate dall’Inter hanno lasciato un segno. È vero che Stefano Pioli, alla vigilia del debutto europeo aveva sottolineato che la squadra non avrebbe risentito del ko, ma aveva pure aggiunto «non è stato semplice ripartire, avevano tante aspettative per il derby ed è stata una delusione forte». Il tecnico aveva chiesto ai suoi giocatori di voltare pagina e sul campo, almeno per quanto concerne i risultati, i rossoneri sono andati avanti, anche se lo 0-0 interno con gli inglesi non agevolerà il cammino in un girone già di per sé assai tosto. Il calcio offensivo, le grandi trame con cambiamenti tattici in corso d’opera, un Milan per certi versi fluido, probabilmente si comincerà a rivedere già stasera in Sardegna, anche perché Pioli recupererà due pedine fondamentali per i suoi accorgimenti tattici, ovvero Calabria (dalla panchina) e Theo Hernandez, ma c’è da scommettere che il primo comandamento per la sfida contro Ranieri, sarà non prendere gol e cercare la vittoria a tutti i costi, anche per 1-0.

SENZA RESPIRO
Il calendario, infatti, non permette al Milan di abbassare la guardia e per certi versi la trasferta di stasera, sulla carta, rischia di essere la gara più agevole da qui alla sosta di ottobre. Dopo il Cagliari, infatti, i rossoneri ospiteranno la Lazio (sabato 30), poi andranno a Dortmund contro il Borussia (mercoledì 4 ottobre) e chiuderanno sabato 7 a Marassi con il Genoa. Con un’Inter a punteggio pieno e con rivali sulla carta tutte alla portata dei ragazzi di Inzaghi - Sassuolo e Bologna a San Siro con in mezzo la trasferta a Salerno -, il Milan non potrà perdere ulteriore terreno, anche perché dopo la sosta l’Inter avrà sì un calendario più complicato (Torino, Roma e Atalanta), ma quello rossonero - subito il trittico Juventus-Psg-Napoli - non sarà da meno. Il derby, come detto, ha lasciato delle ferite, lo si è notato soprattutto nello sviluppo del gioco, più individuale che armonico. Un po’ come accaduto a gennaio, quando il 2-2 della Roma ottenuto nei minuti finali a San Siro spedì i rossoneri in una crisi profonda - 5 sconfitte e un pareggio, compresi i ko in Coppa Italia e Supercoppa italiana - con Pioli che dovette intervenire, cestinando il 4-2-3-1 dello scudetto, per un più arroccato 3-4-1-2 che ebbe il merito di far ritrovare una sicurezza difensiva. Quel Milan non incantava, ma vinceva di misura senza subire gol e passò gli ottavi di Champions contro il Tottenham. Ecco, oggi Pioli sembra chiedere al Milan questo: stasera non ci saranno novità tattiche come accaduto col Verona (3-4-3), si tornerà al 4-3-3 su cui si è lavorato in estate, ma è possibile che davanti a Sportiello - Maignan è recuperato, ma tornerà con la Lazio - verrà chiesto un atteggiamento meno spregiudicato a terzini e centrocampisti, per rimanere a copertura dei centrali, Thiaw (finora sempre in campo e favorito su Kjaer) e Tomori.


Una mediana inedita debutterà questa sera a Cagliari e per la prima volta il Milan non avrà in campo nessun protagonista del centrocampo della stagione 2021-22, quella dello scudetto. A Kessie e Tonali (ceduti) e Bennacer (infortunato) si è unito anche Krunic, ko sabato col Verona. Stefano Pioli si affiderà dunque a tutti elementi nuovi, così come Yacine Adli, da una stagione a Milanello, ma di fatto una novità a livello di titolari. Il tecnico darà al francese le chiavi della regia e Adli avrà così una grande chance di mettersi in mostra, oltre al fatto di poter essere testato nel ruolo nel quale ha deciso di reinventarsi nel corso dell’estate. Un esame che potrebbe essere determinante per il suo coinvolgimento futuro all’interno delle rotazioni rossonere, specialmente ora che Krunic è fermo ai box, senza contare che Reijnders non potrà giocarle tutte, passando dal ruolo di mezzala a quello di regista.

La prima e ultima volta che Adli ha giocato da titolare in campionato risale al 18 ottobre 2022, quando Pioli - a sorpresa - lo lanciò dal primo minuto a Verona contro l’Hellas, salvo poi pentirsi della scelta fatta e sostituirlo dopo un'ora. Giocatore elegante, ma spesso definito troppo lento sia nei movimenti sia nelle letture, l’ex Bordeaux dovrà dimostrare di aver capito la lezione e di aver velocizzato il modo di pensare e di agire. Il Milan ha bisogno anche di lui, ma Adli stesso deve dimostrare di poter essere un elemento da squadra di alta classifica e con ambizioni importanti.
Ai suoi lati avrà Loftus-Cheek e lo stesso Reijnders che torneranno a occupare le loro posizioni canoniche nel centrocampo a tre, ovvero quelle di mezzali. Un centrocampo nuovo di zecca, dunque, che dovrà prendere in mano le redini della partita, perché il Milan ha bisogno di dare continuità di risultati in campionato prima di poter pensare alla già delicata trasferta di mercoledì prossimo in Germania, dove giocherà in casa del Dortmund. Il Cagliari è alla ricerca di punti e identità, ma il Milan a sua volta ha bisogno di un cammino netto per rimanere nella scia dell’Inter e anche per rialzarsi definitivamente dalla scoppola del derby.


Pioli, oltre a un centrocampo tutto nuovo, manderà in campo anche un attacco totalmente plasmato dal mercato estivo. Giroud e Leao andranno inizialmente in panchina e il trio offensivo sarà formato da Chukwueze, Okafor e Pulisic, così spostato sulla corsia di sinistra, laddove ha fatto vedere cose interessanti nel precampionato. Non sono partiti per Milano né Maignan né Jovic, rimasti a Milanello per lavorare in vista della Lazio.
 

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Tuttosport: è il momento del brutti, cattivi e... possibilmente vincenti. Il Milan scintillante delle prime tre giornate agostane, quello capace di imporsi a Bologna, asfaltare il Torino con 4 gol e vincere all’Olimpico annichilendo per oltre 70 minuti la Roma, tornerà, ma non a Cagliari. O almeno queste sono le premesse che emergono dalle ore della vigilia e da quanto visto sul campo nelle ultime due partite, quelle successive alla batosta nel derby. Lo 0-0 contro il Newcastle - comunque caratterizzato da 25 conclusioni, di cui però solo 6 nello specchio - e soprattutto la vittoria di misura sabato pomeriggio a San Siro contro il Verona (1-0) hanno testimoniato che le cinque reti incassate dall’Inter hanno lasciato un segno. È vero che Stefano Pioli, alla vigilia del debutto europeo aveva sottolineato che la squadra non avrebbe risentito del ko, ma aveva pure aggiunto «non è stato semplice ripartire, avevano tante aspettative per il derby ed è stata una delusione forte». Il tecnico aveva chiesto ai suoi giocatori di voltare pagina e sul campo, almeno per quanto concerne i risultati, i rossoneri sono andati avanti, anche se lo 0-0 interno con gli inglesi non agevolerà il cammino in un girone già di per sé assai tosto. Il calcio offensivo, le grandi trame con cambiamenti tattici in corso d’opera, un Milan per certi versi fluido, probabilmente si comincerà a rivedere già stasera in Sardegna, anche perché Pioli recupererà due pedine fondamentali per i suoi accorgimenti tattici, ovvero Calabria (dalla panchina) e Theo Hernandez, ma c’è da scommettere che il primo comandamento per la sfida contro Ranieri, sarà non prendere gol e cercare la vittoria a tutti i costi, anche per 1-0.

SENZA RESPIRO
Il calendario, infatti, non permette al Milan di abbassare la guardia e per certi versi la trasferta di stasera, sulla carta, rischia di essere la gara più agevole da qui alla sosta di ottobre. Dopo il Cagliari, infatti, i rossoneri ospiteranno la Lazio (sabato 30), poi andranno a Dortmund contro il Borussia (mercoledì 4 ottobre) e chiuderanno sabato 7 a Marassi con il Genoa. Con un’Inter a punteggio pieno e con rivali sulla carta tutte alla portata dei ragazzi di Inzaghi - Sassuolo e Bologna a San Siro con in mezzo la trasferta a Salerno -, il Milan non potrà perdere ulteriore terreno, anche perché dopo la sosta l’Inter avrà sì un calendario più complicato (Torino, Roma e Atalanta), ma quello rossonero - subito il trittico Juventus-Psg-Napoli - non sarà da meno. Il derby, come detto, ha lasciato delle ferite, lo si è notato soprattutto nello sviluppo del gioco, più individuale che armonico. Un po’ come accaduto a gennaio, quando il 2-2 della Roma ottenuto nei minuti finali a San Siro spedì i rossoneri in una crisi profonda - 5 sconfitte e un pareggio, compresi i ko in Coppa Italia e Supercoppa italiana - con Pioli che dovette intervenire, cestinando il 4-2-3-1 dello scudetto, per un più arroccato 3-4-1-2 che ebbe il merito di far ritrovare una sicurezza difensiva. Quel Milan non incantava, ma vinceva di misura senza subire gol e passò gli ottavi di Champions contro il Tottenham. Ecco, oggi Pioli sembra chiedere al Milan questo: stasera non ci saranno novità tattiche come accaduto col Verona (3-4-3), si tornerà al 4-3-3 su cui si è lavorato in estate, ma è possibile che davanti a Sportiello - Maignan è recuperato, ma tornerà con la Lazio - verrà chiesto un atteggiamento meno spregiudicato a terzini e centrocampisti, per rimanere a copertura dei centrali, Thiaw (finora sempre in campo e favorito su Kjaer) e Tomori.


Una mediana inedita debutterà questa sera a Cagliari e per la prima volta il Milan non avrà in campo nessun protagonista del centrocampo della stagione 2021-22, quella dello scudetto. A Kessie e Tonali (ceduti) e Bennacer (infortunato) si è unito anche Krunic, ko sabato col Verona. Stefano Pioli si affiderà dunque a tutti elementi nuovi, così come Yacine Adli, da una stagione a Milanello, ma di fatto una novità a livello di titolari. Il tecnico darà al francese le chiavi della regia e Adli avrà così una grande chance di mettersi in mostra, oltre al fatto di poter essere testato nel ruolo nel quale ha deciso di reinventarsi nel corso dell’estate. Un esame che potrebbe essere determinante per il suo coinvolgimento futuro all’interno delle rotazioni rossonere, specialmente ora che Krunic è fermo ai box, senza contare che Reijnders non potrà giocarle tutte, passando dal ruolo di mezzala a quello di regista.

La prima e ultima volta che Adli ha giocato da titolare in campionato risale al 18 ottobre 2022, quando Pioli - a sorpresa - lo lanciò dal primo minuto a Verona contro l’Hellas, salvo poi pentirsi della scelta fatta e sostituirlo dopo un'ora. Giocatore elegante, ma spesso definito troppo lento sia nei movimenti sia nelle letture, l’ex Bordeaux dovrà dimostrare di aver capito la lezione e di aver velocizzato il modo di pensare e di agire. Il Milan ha bisogno anche di lui, ma Adli stesso deve dimostrare di poter essere un elemento da squadra di alta classifica e con ambizioni importanti.
Ai suoi lati avrà Loftus-Cheek e lo stesso Reijnders che torneranno a occupare le loro posizioni canoniche nel centrocampo a tre, ovvero quelle di mezzali. Un centrocampo nuovo di zecca, dunque, che dovrà prendere in mano le redini della partita, perché il Milan ha bisogno di dare continuità di risultati in campionato prima di poter pensare alla già delicata trasferta di mercoledì prossimo in Germania, dove giocherà in casa del Dortmund. Il Cagliari è alla ricerca di punti e identità, ma il Milan a sua volta ha bisogno di un cammino netto per rimanere nella scia dell’Inter e anche per rialzarsi definitivamente dalla scoppola del derby.


Pioli, oltre a un centrocampo tutto nuovo, manderà in campo anche un attacco totalmente plasmato dal mercato estivo. Giroud e Leao andranno inizialmente in panchina e il trio offensivo sarà formato da Chukwueze, Okafor e Pulisic, così spostato sulla corsia di sinistra, laddove ha fatto vedere cose interessanti nel precampionato. Non sono partiti per Milano né Maignan né Jovic, rimasti a Milanello per lavorare in vista della Lazio.
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Tuttosport: è il momento del brutti, cattivi e... possibilmente vincenti. Il Milan scintillante delle prime tre giornate agostane, quello capace di imporsi a Bologna, asfaltare il Torino con 4 gol e vincere all’Olimpico annichilendo per oltre 70 minuti la Roma, tornerà, ma non a Cagliari. O almeno queste sono le premesse che emergono dalle ore della vigilia e da quanto visto sul campo nelle ultime due partite, quelle successive alla batosta nel derby. Lo 0-0 contro il Newcastle - comunque caratterizzato da 25 conclusioni, di cui però solo 6 nello specchio - e soprattutto la vittoria di misura sabato pomeriggio a San Siro contro il Verona (1-0) hanno testimoniato che le cinque reti incassate dall’Inter hanno lasciato un segno. È vero che Stefano Pioli, alla vigilia del debutto europeo aveva sottolineato che la squadra non avrebbe risentito del ko, ma aveva pure aggiunto «non è stato semplice ripartire, avevano tante aspettative per il derby ed è stata una delusione forte». Il tecnico aveva chiesto ai suoi giocatori di voltare pagina e sul campo, almeno per quanto concerne i risultati, i rossoneri sono andati avanti, anche se lo 0-0 interno con gli inglesi non agevolerà il cammino in un girone già di per sé assai tosto. Il calcio offensivo, le grandi trame con cambiamenti tattici in corso d’opera, un Milan per certi versi fluido, probabilmente si comincerà a rivedere già stasera in Sardegna, anche perché Pioli recupererà due pedine fondamentali per i suoi accorgimenti tattici, ovvero Calabria (dalla panchina) e Theo Hernandez, ma c’è da scommettere che il primo comandamento per la sfida contro Ranieri, sarà non prendere gol e cercare la vittoria a tutti i costi, anche per 1-0.

SENZA RESPIRO
Il calendario, infatti, non permette al Milan di abbassare la guardia e per certi versi la trasferta di stasera, sulla carta, rischia di essere la gara più agevole da qui alla sosta di ottobre. Dopo il Cagliari, infatti, i rossoneri ospiteranno la Lazio (sabato 30), poi andranno a Dortmund contro il Borussia (mercoledì 4 ottobre) e chiuderanno sabato 7 a Marassi con il Genoa. Con un’Inter a punteggio pieno e con rivali sulla carta tutte alla portata dei ragazzi di Inzaghi - Sassuolo e Bologna a San Siro con in mezzo la trasferta a Salerno -, il Milan non potrà perdere ulteriore terreno, anche perché dopo la sosta l’Inter avrà sì un calendario più complicato (Torino, Roma e Atalanta), ma quello rossonero - subito il trittico Juventus-Psg-Napoli - non sarà da meno. Il derby, come detto, ha lasciato delle ferite, lo si è notato soprattutto nello sviluppo del gioco, più individuale che armonico. Un po’ come accaduto a gennaio, quando il 2-2 della Roma ottenuto nei minuti finali a San Siro spedì i rossoneri in una crisi profonda - 5 sconfitte e un pareggio, compresi i ko in Coppa Italia e Supercoppa italiana - con Pioli che dovette intervenire, cestinando il 4-2-3-1 dello scudetto, per un più arroccato 3-4-1-2 che ebbe il merito di far ritrovare una sicurezza difensiva. Quel Milan non incantava, ma vinceva di misura senza subire gol e passò gli ottavi di Champions contro il Tottenham. Ecco, oggi Pioli sembra chiedere al Milan questo: stasera non ci saranno novità tattiche come accaduto col Verona (3-4-3), si tornerà al 4-3-3 su cui si è lavorato in estate, ma è possibile che davanti a Sportiello - Maignan è recuperato, ma tornerà con la Lazio - verrà chiesto un atteggiamento meno spregiudicato a terzini e centrocampisti, per rimanere a copertura dei centrali, Thiaw (finora sempre in campo e favorito su Kjaer) e Tomori.


Una mediana inedita debutterà questa sera a Cagliari e per la prima volta il Milan non avrà in campo nessun protagonista del centrocampo della stagione 2021-22, quella dello scudetto. A Kessie e Tonali (ceduti) e Bennacer (infortunato) si è unito anche Krunic, ko sabato col Verona. Stefano Pioli si affiderà dunque a tutti elementi nuovi, così come Yacine Adli, da una stagione a Milanello, ma di fatto una novità a livello di titolari. Il tecnico darà al francese le chiavi della regia e Adli avrà così una grande chance di mettersi in mostra, oltre al fatto di poter essere testato nel ruolo nel quale ha deciso di reinventarsi nel corso dell’estate. Un esame che potrebbe essere determinante per il suo coinvolgimento futuro all’interno delle rotazioni rossonere, specialmente ora che Krunic è fermo ai box, senza contare che Reijnders non potrà giocarle tutte, passando dal ruolo di mezzala a quello di regista.

La prima e ultima volta che Adli ha giocato da titolare in campionato risale al 18 ottobre 2022, quando Pioli - a sorpresa - lo lanciò dal primo minuto a Verona contro l’Hellas, salvo poi pentirsi della scelta fatta e sostituirlo dopo un'ora. Giocatore elegante, ma spesso definito troppo lento sia nei movimenti sia nelle letture, l’ex Bordeaux dovrà dimostrare di aver capito la lezione e di aver velocizzato il modo di pensare e di agire. Il Milan ha bisogno anche di lui, ma Adli stesso deve dimostrare di poter essere un elemento da squadra di alta classifica e con ambizioni importanti.
Ai suoi lati avrà Loftus-Cheek e lo stesso Reijnders che torneranno a occupare le loro posizioni canoniche nel centrocampo a tre, ovvero quelle di mezzali. Un centrocampo nuovo di zecca, dunque, che dovrà prendere in mano le redini della partita, perché il Milan ha bisogno di dare continuità di risultati in campionato prima di poter pensare alla già delicata trasferta di mercoledì prossimo in Germania, dove giocherà in casa del Dortmund. Il Cagliari è alla ricerca di punti e identità, ma il Milan a sua volta ha bisogno di un cammino netto per rimanere nella scia dell’Inter e anche per rialzarsi definitivamente dalla scoppola del derby.


Pioli, oltre a un centrocampo tutto nuovo, manderà in campo anche un attacco totalmente plasmato dal mercato estivo. Giroud e Leao andranno inizialmente in panchina e il trio offensivo sarà formato da Chukwueze, Okafor e Pulisic, così spostato sulla corsia di sinistra, laddove ha fatto vedere cose interessanti nel precampionato. Non sono partiti per Milano né Maignan né Jovic, rimasti a Milanello per lavorare in vista della Lazio.
dobbiamo essere cinici e diretti.
Non serve il passaggio in più ma il tiro diretto. Tirare da fuori e subito prendere la palla come viene per rubare il tempo.

Senti parlare Inzaghi che vuole essere ancora più cinico, quando vlinter per cinismo è già quasi il massimo. Fa capire che vogliono i gol è le vittorie non la filosofia. Dobbiamo essere feroce nel attacco porta feroce.
 

Lineker10

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dobbiamo essere cinici e diretti.
Non serve il passaggio in più ma il tiro diretto. Tirare da fuori e subito prendere la palla come viene per rubare il tempo.

Senti parlare Inzaghi che vuole essere ancora più cinico, quando vlinter per cinismo è già quasi il massimo. Fa capire che vogliono i gol è le vittorie non la filosofia. Dobbiamo essere feroce nel attacco porta feroce.
Noi solitamente siamo feroci nel perdere palla e nell'uscire a vuoto in anticipo.
 
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Tuttosport: è il momento del brutti, cattivi e... possibilmente vincenti. Il Milan scintillante delle prime tre giornate agostane, quello capace di imporsi a Bologna, asfaltare il Torino con 4 gol e vincere all’Olimpico annichilendo per oltre 70 minuti la Roma, tornerà, ma non a Cagliari. O almeno queste sono le premesse che emergono dalle ore della vigilia e da quanto visto sul campo nelle ultime due partite, quelle successive alla batosta nel derby. Lo 0-0 contro il Newcastle - comunque caratterizzato da 25 conclusioni, di cui però solo 6 nello specchio - e soprattutto la vittoria di misura sabato pomeriggio a San Siro contro il Verona (1-0) hanno testimoniato che le cinque reti incassate dall’Inter hanno lasciato un segno. È vero che Stefano Pioli, alla vigilia del debutto europeo aveva sottolineato che la squadra non avrebbe risentito del ko, ma aveva pure aggiunto «non è stato semplice ripartire, avevano tante aspettative per il derby ed è stata una delusione forte». Il tecnico aveva chiesto ai suoi giocatori di voltare pagina e sul campo, almeno per quanto concerne i risultati, i rossoneri sono andati avanti, anche se lo 0-0 interno con gli inglesi non agevolerà il cammino in un girone già di per sé assai tosto. Il calcio offensivo, le grandi trame con cambiamenti tattici in corso d’opera, un Milan per certi versi fluido, probabilmente si comincerà a rivedere già stasera in Sardegna, anche perché Pioli recupererà due pedine fondamentali per i suoi accorgimenti tattici, ovvero Calabria (dalla panchina) e Theo Hernandez, ma c’è da scommettere che il primo comandamento per la sfida contro Ranieri, sarà non prendere gol e cercare la vittoria a tutti i costi, anche per 1-0.

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Il calendario, infatti, non permette al Milan di abbassare la guardia e per certi versi la trasferta di stasera, sulla carta, rischia di essere la gara più agevole da qui alla sosta di ottobre. Dopo il Cagliari, infatti, i rossoneri ospiteranno la Lazio (sabato 30), poi andranno a Dortmund contro il Borussia (mercoledì 4 ottobre) e chiuderanno sabato 7 a Marassi con il Genoa. Con un’Inter a punteggio pieno e con rivali sulla carta tutte alla portata dei ragazzi di Inzaghi - Sassuolo e Bologna a San Siro con in mezzo la trasferta a Salerno -, il Milan non potrà perdere ulteriore terreno, anche perché dopo la sosta l’Inter avrà sì un calendario più complicato (Torino, Roma e Atalanta), ma quello rossonero - subito il trittico Juventus-Psg-Napoli - non sarà da meno. Il derby, come detto, ha lasciato delle ferite, lo si è notato soprattutto nello sviluppo del gioco, più individuale che armonico. Un po’ come accaduto a gennaio, quando il 2-2 della Roma ottenuto nei minuti finali a San Siro spedì i rossoneri in una crisi profonda - 5 sconfitte e un pareggio, compresi i ko in Coppa Italia e Supercoppa italiana - con Pioli che dovette intervenire, cestinando il 4-2-3-1 dello scudetto, per un più arroccato 3-4-1-2 che ebbe il merito di far ritrovare una sicurezza difensiva. Quel Milan non incantava, ma vinceva di misura senza subire gol e passò gli ottavi di Champions contro il Tottenham. Ecco, oggi Pioli sembra chiedere al Milan questo: stasera non ci saranno novità tattiche come accaduto col Verona (3-4-3), si tornerà al 4-3-3 su cui si è lavorato in estate, ma è possibile che davanti a Sportiello - Maignan è recuperato, ma tornerà con la Lazio - verrà chiesto un atteggiamento meno spregiudicato a terzini e centrocampisti, per rimanere a copertura dei centrali, Thiaw (finora sempre in campo e favorito su Kjaer) e Tomori.


Una mediana inedita debutterà questa sera a Cagliari e per la prima volta il Milan non avrà in campo nessun protagonista del centrocampo della stagione 2021-22, quella dello scudetto. A Kessie e Tonali (ceduti) e Bennacer (infortunato) si è unito anche Krunic, ko sabato col Verona. Stefano Pioli si affiderà dunque a tutti elementi nuovi, così come Yacine Adli, da una stagione a Milanello, ma di fatto una novità a livello di titolari. Il tecnico darà al francese le chiavi della regia e Adli avrà così una grande chance di mettersi in mostra, oltre al fatto di poter essere testato nel ruolo nel quale ha deciso di reinventarsi nel corso dell’estate. Un esame che potrebbe essere determinante per il suo coinvolgimento futuro all’interno delle rotazioni rossonere, specialmente ora che Krunic è fermo ai box, senza contare che Reijnders non potrà giocarle tutte, passando dal ruolo di mezzala a quello di regista.

La prima e ultima volta che Adli ha giocato da titolare in campionato risale al 18 ottobre 2022, quando Pioli - a sorpresa - lo lanciò dal primo minuto a Verona contro l’Hellas, salvo poi pentirsi della scelta fatta e sostituirlo dopo un'ora. Giocatore elegante, ma spesso definito troppo lento sia nei movimenti sia nelle letture, l’ex Bordeaux dovrà dimostrare di aver capito la lezione e di aver velocizzato il modo di pensare e di agire. Il Milan ha bisogno anche di lui, ma Adli stesso deve dimostrare di poter essere un elemento da squadra di alta classifica e con ambizioni importanti.
Ai suoi lati avrà Loftus-Cheek e lo stesso Reijnders che torneranno a occupare le loro posizioni canoniche nel centrocampo a tre, ovvero quelle di mezzali. Un centrocampo nuovo di zecca, dunque, che dovrà prendere in mano le redini della partita, perché il Milan ha bisogno di dare continuità di risultati in campionato prima di poter pensare alla già delicata trasferta di mercoledì prossimo in Germania, dove giocherà in casa del Dortmund. Il Cagliari è alla ricerca di punti e identità, ma il Milan a sua volta ha bisogno di un cammino netto per rimanere nella scia dell’Inter e anche per rialzarsi definitivamente dalla scoppola del derby.


Pioli, oltre a un centrocampo tutto nuovo, manderà in campo anche un attacco totalmente plasmato dal mercato estivo. Giroud e Leao andranno inizialmente in panchina e il trio offensivo sarà formato da Chukwueze, Okafor e Pulisic, così spostato sulla corsia di sinistra, laddove ha fatto vedere cose interessanti nel precampionato. Non sono partiti per Milano né Maignan né Jovic, rimasti a Milanello per lavorare in vista della Lazio.
Il Milan con krunic bello
Il Milan senza krunic brutto


Fa perno anche sui cervelli rade.
 
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Noi solitamente siamo feroci nel perdere palla e nell'uscire a vuoto in anticipo.
Fin quando non. Si capisce che un gol è un gol in qualsiasi modo avvenga avremo problemi. Ti chiedo da quanto tempo non facciamo gol su un semplice tapin?

Siamo leziosi, un po' spocchiosi e ci specchiamo troppo.

Purtroppo tocca sempre parlare del Inter, ma Theo non è più forte di di Marco?

Guarda quanto influisce una tattica fatta bene, questi posizionano il turco e di Marco allimite del area per una eventuale respinta, che prima o poi verrà. Noi cosa facciamo?

Guarda anche che su angolo a sfavore loro tengono 1/2 uomini sulla linea di cc, su eventuale ripartenza ci mettono un amen a prendere campo.noi? Tutti dentro l'area, va bene Giroud che lento ma Leao almeno lasciamolo alto per fare salire immediatamente la squadra o no?
 
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