A prescindere dal tedesco tenere Pioli sarebbe un errore, per tre motivi sostanziali:
1 - Pioli è bravissimo a prendere squadre disastrate in corso di stagione e a rimetterle in sesto, ma quando inizia una stagione o un progetto di solito fallisce.
2 - Ai primi venti di crisi, dopo tre o quattro risultati negativi, non sarebbe protetto dalla società, visto che non si tratterebbe di una sua scelta ma di una scelta "imposta" dalla piazza e dai risultati post-covid, con il rischio di un'altra stagione buttata alle ortiche
3- Che dimostrazione di serietà darebbe una società che ha già scelto un allenatore da mesi a farsi influenzare da un filotto di partite buone, tra l'altro in una situazione del tutto anomala?
Perfetto, non possiamo basare i prossimi anni su un filotto di risultati positivi, soprattutto in una situazione anomala come questa di post lockdown.
Io me lo ricordo Pioli all'Inter, dove fece un segmento di partite perfetto per poi sprofondare inesorabilmente.
E lo ricordo anche alla Fiorentina, dopo il doloroso avvenimento Astori, compattarsi con la squadra e finire la stagione in pompa magna.
Salvo poi tornare a fare prestazioni oscene l'anno successivo.
Siamo abituati così male che appena vediamo qualche prestazione buona, per paura di perdere tutto, vogliamo cristallizzare la situazione così com'è, ma non è la soluzione.
Abbiamo bisogno di ripartire da quanto di buono fatto, ma passare ad un livello successivo.
Rangnick è una sicurezza, per certi versi un salto nel buio, ma parimenti lo è Pioli.
In un caso però, qualora andasse bene, avremmo messo il primo mattoncino per un progetto duraturo. Con Pioli faremmo qualche partita buona, ma poi navigheremmo comunque a vista.
