Pioli, Galliani e Braida e co sul Milan di ieri e di oggi

Jino

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Galliani a TMW

Un Milan vincente?
"Speriamo di sì, mi auguro di sì. Milanello ha un’aura meravigliosa. E' nato nell’anno in cui abbiamo vinto la prima Coppa dei Campioni nel ’63 e poi siamo andati avanti… Incrocio le dita perché sono rimasto rossonero nel profondo del cuore. Tifo Milan perdutamente. La squadra sta facendo molto bene, non diciamo niente perché sono molto scaramantico ma mi sembra che stia facendo un gran bel lavoro e… e non dico niente".

Questo Milan che Milan le ricorda tra i tanti che ha gestito?
"Questo è un Milan diverso, è stato fantastico Pioli: ha cambiato il Milan. Con questo 4-2-3-1 ha cambiato il Milan. Non è il Milan di Sacchi o Capello, è difficile fare paragoni. E' un bel Milan, che gioca bene e grandi meriti vanno dati all’allenatore che ha messo tutti i giocatori nel ruolo giusto".

Come vede Ibrahimovic rispetto all’Ibra della sua gestione?
"E' chiaro ed evidente che sono passati 10 anni. Mi ricordo da ragazzo di Altafini che andò alla Juventus e nell’ultimo quarto d’oro risolveva tante partite. Ibra può darti ancora molto, non come quantità di minuti ma come qualità di minuti".

Lo Scudetto?
"Sono scaramantico… si capisce quando hai vinto".

Tonali?
"Non vivo dal di dentro la squadra. Parlo ovviamente con Paolo e mi sembra che si sia creato un gruppo bello, mi sembra che ci siano molte analogie col Milan di quegli anni. I giocatori sono diversi però mi sembra che ci sia un bell’ambiente".

Paolo Maldini dirigente.
"Molto bene. Abbiamo incontrato Paolo diciottenne, ha passato tutta la sua vita al Milan… Ero amico di suo padre. La saga dei Maldini è qualcosa di unico, siamo l’unica squadra che ha avuto un papà e un figlio che da capitani hanno alzato la Coppa dei Campioni. È un’unicità dei colori rossoneri. Auguro a Paolo ogni bene e ogni fortuna".

Monza-Milan?
"Quello è un sogno, assolutamente sì. Il cuore si divide, ma sarebbe meraviglioso disputare la partita, poi che vinca il migliore. Riproporla in estate al trofeo Berlusconi? L’abbiamo fatto con la Juve quest’anno… È difficile far coincidere le date, l’anno prossimo il campionato inizierà prestissimo per il Mondiale. Sarebbe bellissimo".

E' d'accordo con Capello quando dice che Tonali avrebbe giocato nel grande Milan?
"Io credo di sì, anche se secondo me Tonali è un mediano, ma non è Pirlo. Tonali secondo me, ora dico un’eresia, somiglia più a Gattuso che Pirlo. È un giocatore diverso, buonissimo. Lo vedo un grande mediano, ruba un sacco un di palloni come faceva Gattuso. Un giocatore top, perfetto nel centrocampo a 2 e non nel centrocampo a 3. Il mio sogno sarebbe stato quello di fare l’allenatore, ma mi è toccato fare il dirigente (ride, ndr). Giocare a due o a tre a centrocampo è diverso".

Leao?
"Penso che se acquisisce un po’ più di, non so come dirla, determinazione può diventare uno dei migliori giocatori al mondo. Potenzialmente ha tutto per diventare un top mondo, ma per diventare un top mondo hai bisogno di tante cose che io auguro a Leao, che è giovanissimo, di poter avere nel futuro e vincere con la maglia rossonera. Per diventare top mondo devi avere tante cose. Lui è molto giovane, speriamo che riesca ad arrivarci".

A lei sarebbe scappato qualcuno a parametro zero come ora?
"Non è giusto dire così verso la nuova dirigenza. Dobbiamo renderci conto che il campionato inglese o alcune spagnole, fatturano 4 volte il Milan. Nel ’90 quando Van Basten, quando gli scade il primo triennio, a Barcellona c’era il maestro di Van Baste, Cruijff, e noi siamo riusciti ad offrire più soldi del Barcellona, altrimenti perdevo Van Basten. Non era a parametro zero ma si pagava un parametrino di due milioni di franchi svizzeri… Chiamiamolo lo stesso zero. Adesso pre pandemia il Barcellona 1 miliardo di euro… Erano altri tempi. E' così".

Il Milan del passato.

"In quel Milan lì c’erano tanti giocatori cresciuti nel settore giovanile, tanti giocatori lombardi… Capisco che per uno straniero, con tutto il rispetto per gli stranieri, giocare nel Milan o nell’Inter è esattamente la stessa cosa. Ricordo con nostalgia con Cesare Maldini: discutevamo tanto degli ingaggi di Paolo, e magari per mesi non trovavamo l’accordo. Ma Cesare entrava col suo procuratore e mi diceva: “Adriano tranquillo che non lo porto via”. E quando finivamo l’incontro e non trovavamo l’accordo Cesare andava via dicendo 'Tranquillo che non lo porto via'. Adesso i procuratori di oggi ti dicono 'Tranquillo che lo porto via' (ride, ndr)".

Per me Tonali non è ne Pirlo ne Gattuso, probabilmente è un misto dei due, tendente più a Gattuso.

Sui parametri zero c'ha dannatamente ragione....ai suoi tempi, quelli d'oro, il Milan si permetteva i migliori ingaggi al mondo...c'è stato un periodo in cui avevamo Kakà calciatore più pagato al mondo ad esempio...oggi non sarebbe minimamente pensabile una cosa del genere.
 

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Pioli Galliani e Braida presenti ad un evento, sul Milan di ieri e di oggi

Braida:”Le grandi vittorie si costruiscono con lo stato di appartenenza. Quando entri senti la magia, e questa magia si trasmette a tutti quello che lo frequentano, anche ai giornalisti e alle persone estranee. Sentono che c’è qualcosa di magico che poi va a finire sul campo, con le vittorie che ne sono poi conseguite. Auguro tante cose belle e un futuro bellissimo al Milan, spero che possa raggiungere l’obiettivo che tutti i tifosi del Milan sperano. Pioli alla Ancelotti?
Molte volte si fanno tante chiacchiere e pochi fatti, lui è riuscito a creare un mix perfetto. Nel calcio poi bisogna stare sempre all’occhio perché dietro l’angolo c’è sempre qualcuno che ti può fare lo sgambetto. Lui comunque è sempre stato molto bravo, complimenti a Pioli. Scudetto al Milan? Chiaramente deve essere…”.

Galliani:”Sacchi ci massacrava per avere Ancelotti nonostante avesse dei problemi al ginocchio. Sembrava impossibile prenderlo. Mi ricordo che il presidente Viola mi diceva di no per Carlo. Ariedo mi chiama al Palace e mi dice che c’era uno spiraglio. Io mi fiondo a Roma e chiudiamo la cosa. Il dottor Monti ci aveva sconsigliato di prenderlo, ma io non dissi nulla al presidente. Sacchi lo fa giocare anche esterno, sono stati grandi anni, meravigliosi. Nel 2001 aveva firmato con il Parma. Noi perdiamo a Torino e alla vigilia di quella partita avevo parlato con Carlo. Dopo la partita, lo chiamiamo e il lunedì mattina, alle 9-9.30, facciamo colazione a casa sua con panino al salame e culatello. Il fantasma di Milanello? Questa storia del fantasma l’ho sentita anche io. Sono stato a Milanello 3-4mila volte, non l’ho mai sentito. Dicevano questa cosa qua, ma non l’ho mai incontrato. Voglio dire a Pioli una cosa: tutti gli allenatori sono stati nella 5 tranne Seedorf che ha preso la 42, che era quella del presidente dicendo che aveva avuto l’autorizzazione del presidente, ma non era vero”

Ancelotti : “Milanello è stata, per 13 anni, forse la prima casa. Cosa ricordo? La parte da giocatore con una stanza più piccola e poi da allenatore la stanza numero 5 che è stata la stanza di tutti gli allenatori. Milanello è una pietra importante della vita del Milan. Sempre contraddistinto da un fattore familiare. La camera era come dormire a casa tua. Era qualcosa di speciale e gran parte delle vittorie sono nate li. Tante cene prima delle vigilie importanti e si facevano le ore piccole per allentare la tensione. La struttura di Milanello la ricorderò sempre con affetto e fa parte del grande Milan”

Pioli:”A Milanello c’è un senso di appartenenza unico. C’è una serenità speciale che ti mette nelle condizioni di far felici tutti perché siamo una grande famiglia. Un grande allenatore diceva che la squadra invisibile è la più importante. Le cose grandi si costruiscono dal basso e noi siamo molto solidi li. La prima volta che sono entrato a Milanello ero molto emozionato e mi sono sentito a mio agio. A Milanello c’è tutto per metterci in condizioni di lavorare bene. La prima volta che sono entrato a Milanello è stato emozionante, mi sono sentito subito a mio agio. Abbiamo innovato Milanello, adesso la 5 è molto più piccola”.

Calabria;”Milanello? Si vive un posto magico. Condividere quello spazio con tante persone importanti è un’emozione fantastica. Perché non facciamo più il ritiro li? Perché non ci sei più tu Antore. La prima persona incontrata. è stata Rambo. Girare alla curva e vedere il cartello è stato emozionante. Col Dott. Galliani ho firmato il primo contratto professionistico e ho ancora la penna che mi venne regalata. Milanello è un posto magico. C’è quel fascino e atmosfera che ti rimane dentro. Ti senti come a casa”.


Calabria a Sky:”Milanello La mia quotidianità, la mia vita. CI vado tutti i giorni. MI ricordo benissimo la mia prima volta. È un luogo che ha quella magia che ti rimane nel cuore, percepisci la storia. È sempre un onore per me mettere piede in quel centro sportivo”.
Cosa dite ai nuovi arrivati per fargli capire l'importanza di questo centro sportivo? “Penso che lo capiscano da loro, in tanti lo dicono che Milanello è bellissimo perché percepisci la storia di questo club fantastico”.


Sulle regole di Milanello: “Capisci l’importanza di indossare questa maglia. Milanello fa parte della storia del club, è fondamentale essere un uomo di spessore e poi dimostrare in campo quello che puoi valere come giocatore”.
Quanto ti piacerebbe essere in quelle foto? “Penso che sia l’obiettivo di ogni giocatore riuscire ad essere su quei quadri ed essere lì per sempre, sarebbe fantastico. Ce la stiamo mettendo tutta per essere lì su quelle pareti”.
Quale personaggio di Milanello che non hai conosciuto vorresti conoscere e qual è il più grande campione con cui hai lavorato? “Una scelta difficile dire chi vorrei conoscere di più, vorrei quasi conoscerli tutti dal primo all’ultimo. Ora riuscire a lavorare con Paolo, uno dei capitani più importanti della storia del calcio è una cosa incredibile. Ci sono cresciuto insieme, da piccolo giocavo con suo figlio al Vismara e ora lavorarci insieme è una bella emozione”
Sugli scherzi: “Non ancora, al mister ancora no. Tra di noi si scherza e si gioca. Il fantasma non l’ho mai visto, non ne sapevo nulla (ride, ndr)”.

Galliani a TMW

Un Milan vincente?
"Speriamo di sì, mi auguro di sì. Milanello ha un’aura meravigliosa. E' nato nell’anno in cui abbiamo vinto la prima Coppa dei Campioni nel ’63 e poi siamo andati avanti… Incrocio le dita perché sono rimasto rossonero nel profondo del cuore. Tifo Milan perdutamente. La squadra sta facendo molto bene, non diciamo niente perché sono molto scaramantico ma mi sembra che stia facendo un gran bel lavoro e… e non dico niente".

Questo Milan che Milan le ricorda tra i tanti che ha gestito?
"Questo è un Milan diverso, è stato fantastico Pioli: ha cambiato il Milan. Con questo 4-2-3-1 ha cambiato il Milan. Non è il Milan di Sacchi o Capello, è difficile fare paragoni. E' un bel Milan, che gioca bene e grandi meriti vanno dati all’allenatore che ha messo tutti i giocatori nel ruolo giusto".

Come vede Ibrahimovic rispetto all’Ibra della sua gestione?
"E' chiaro ed evidente che sono passati 10 anni. Mi ricordo da ragazzo di Altafini che andò alla Juventus e nell’ultimo quarto d’oro risolveva tante partite. Ibra può darti ancora molto, non come quantità di minuti ma come qualità di minuti".

Lo Scudetto?
"Sono scaramantico… si capisce quando hai vinto".

Tonali?
"Non vivo dal di dentro la squadra. Parlo ovviamente con Paolo e mi sembra che si sia creato un gruppo bello, mi sembra che ci siano molte analogie col Milan di quegli anni. I giocatori sono diversi però mi sembra che ci sia un bell’ambiente".

Paolo Maldini dirigente.
"Molto bene. Abbiamo incontrato Paolo diciottenne, ha passato tutta la sua vita al Milan… Ero amico di suo padre. La saga dei Maldini è qualcosa di unico, siamo l’unica squadra che ha avuto un papà e un figlio che da capitani hanno alzato la Coppa dei Campioni. È un’unicità dei colori rossoneri. Auguro a Paolo ogni bene e ogni fortuna".

Monza-Milan?
"Quello è un sogno, assolutamente sì. Il cuore si divide, ma sarebbe meraviglioso disputare la partita, poi che vinca il migliore. Riproporla in estate al trofeo Berlusconi? L’abbiamo fatto con la Juve quest’anno… È difficile far coincidere le date, l’anno prossimo il campionato inizierà prestissimo per il Mondiale. Sarebbe bellissimo".

E' d'accordo con Capello quando dice che Tonali avrebbe giocato nel grande Milan?
"Io credo di sì, anche se secondo me Tonali è un mediano, ma non è Pirlo. Tonali secondo me, ora dico un’eresia, somiglia più a Gattuso che Pirlo. È un giocatore diverso, buonissimo. Lo vedo un grande mediano, ruba un sacco un di palloni come faceva Gattuso. Un giocatore top, perfetto nel centrocampo a 2 e non nel centrocampo a 3. Il mio sogno sarebbe stato quello di fare l’allenatore, ma mi è toccato fare il dirigente (ride, ndr). Giocare a due o a tre a centrocampo è diverso".

Leao?
"Penso che se acquisisce un po’ più di, non so come dirla, determinazione può diventare uno dei migliori giocatori al mondo. Potenzialmente ha tutto per diventare un top mondo, ma per diventare un top mondo hai bisogno di tante cose che io auguro a Leao, che è giovanissimo, di poter avere nel futuro e vincere con la maglia rossonera. Per diventare top mondo devi avere tante cose. Lui è molto giovane, speriamo che riesca ad arrivarci".

A lei sarebbe scappato qualcuno a parametro zero come ora?
"Non è giusto dire così verso la nuova dirigenza. Dobbiamo renderci conto che il campionato inglese o alcune spagnole, fatturano 4 volte il Milan. Nel ’90 quando Van Basten, quando gli scade il primo triennio, a Barcellona c’era il maestro di Van Baste, Cruijff, e noi siamo riusciti ad offrire più soldi del Barcellona, altrimenti perdevo Van Basten. Non era a parametro zero ma si pagava un parametrino di due milioni di franchi svizzeri… Chiamiamolo lo stesso zero. Adesso pre pandemia il Barcellona 1 miliardo di euro… Erano altri tempi. E' così".

Il Milan del passato.

"In quel Milan lì c’erano tanti giocatori cresciuti nel settore giovanile, tanti giocatori lombardi… Capisco che per uno straniero, con tutto il rispetto per gli stranieri, giocare nel Milan o nell’Inter è esattamente la stessa cosa. Ricordo con nostalgia con Cesare Maldini: discutevamo tanto degli ingaggi di Paolo, e magari per mesi non trovavamo l’accordo. Ma Cesare entrava col suo procuratore e mi diceva: “Adriano tranquillo che non lo porto via”. E quando finivamo l’incontro e non trovavamo l’accordo Cesare andava via dicendo 'Tranquillo che non lo porto via'. Adesso i procuratori di oggi ti dicono 'Tranquillo che lo porto via' (ride, ndr)".
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Pioli Galliani e Braida presenti ad un evento, sul Milan di ieri e di oggi

Braida:”Le grandi vittorie si costruiscono con lo stato di appartenenza. Quando entri senti la magia, e questa magia si trasmette a tutti quello che lo frequentano, anche ai giornalisti e alle persone estranee. Sentono che c’è qualcosa di magico che poi va a finire sul campo, con le vittorie che ne sono poi conseguite. Auguro tante cose belle e un futuro bellissimo al Milan, spero che possa raggiungere l’obiettivo che tutti i tifosi del Milan sperano. Pioli alla Ancelotti?
Molte volte si fanno tante chiacchiere e pochi fatti, lui è riuscito a creare un mix perfetto. Nel calcio poi bisogna stare sempre all’occhio perché dietro l’angolo c’è sempre qualcuno che ti può fare lo sgambetto. Lui comunque è sempre stato molto bravo, complimenti a Pioli. Scudetto al Milan? Chiaramente deve essere…”.

Galliani:”Sacchi ci massacrava per avere Ancelotti nonostante avesse dei problemi al ginocchio. Sembrava impossibile prenderlo. Mi ricordo che il presidente Viola mi diceva di no per Carlo. Ariedo mi chiama al Palace e mi dice che c’era uno spiraglio. Io mi fiondo a Roma e chiudiamo la cosa. Il dottor Monti ci aveva sconsigliato di prenderlo, ma io non dissi nulla al presidente. Sacchi lo fa giocare anche esterno, sono stati grandi anni, meravigliosi. Nel 2001 aveva firmato con il Parma. Noi perdiamo a Torino e alla vigilia di quella partita avevo parlato con Carlo. Dopo la partita, lo chiamiamo e il lunedì mattina, alle 9-9.30, facciamo colazione a casa sua con panino al salame e culatello. Il fantasma di Milanello? Questa storia del fantasma l’ho sentita anche io. Sono stato a Milanello 3-4mila volte, non l’ho mai sentito. Dicevano questa cosa qua, ma non l’ho mai incontrato. Voglio dire a Pioli una cosa: tutti gli allenatori sono stati nella 5 tranne Seedorf che ha preso la 42, che era quella del presidente dicendo che aveva avuto l’autorizzazione del presidente, ma non era vero”

Ancelotti : “Milanello è stata, per 13 anni, forse la prima casa. Cosa ricordo? La parte da giocatore con una stanza più piccola e poi da allenatore la stanza numero 5 che è stata la stanza di tutti gli allenatori. Milanello è una pietra importante della vita del Milan. Sempre contraddistinto da un fattore familiare. La camera era come dormire a casa tua. Era qualcosa di speciale e gran parte delle vittorie sono nate li. Tante cene prima delle vigilie importanti e si facevano le ore piccole per allentare la tensione. La struttura di Milanello la ricorderò sempre con affetto e fa parte del grande Milan”

Pioli:”A Milanello c’è un senso di appartenenza unico. C’è una serenità speciale che ti mette nelle condizioni di far felici tutti perché siamo una grande famiglia. Un grande allenatore diceva che la squadra invisibile è la più importante. Le cose grandi si costruiscono dal basso e noi siamo molto solidi li. La prima volta che sono entrato a Milanello ero molto emozionato e mi sono sentito a mio agio. A Milanello c’è tutto per metterci in condizioni di lavorare bene. La prima volta che sono entrato a Milanello è stato emozionante, mi sono sentito subito a mio agio. Abbiamo innovato Milanello, adesso la 5 è molto più piccola”.

Calabria;”Milanello? Si vive un posto magico. Condividere quello spazio con tante persone importanti è un’emozione fantastica. Perché non facciamo più il ritiro li? Perché non ci sei più tu Antore. La prima persona incontrata. è stata Rambo. Girare alla curva e vedere il cartello è stato emozionante. Col Dott. Galliani ho firmato il primo contratto professionistico e ho ancora la penna che mi venne regalata. Milanello è un posto magico. C’è quel fascino e atmosfera che ti rimane dentro. Ti senti come a casa”.


Calabria a Sky:”Milanello La mia quotidianità, la mia vita. CI vado tutti i giorni. MI ricordo benissimo la mia prima volta. È un luogo che ha quella magia che ti rimane nel cuore, percepisci la storia. È sempre un onore per me mettere piede in quel centro sportivo”.
Cosa dite ai nuovi arrivati per fargli capire l'importanza di questo centro sportivo? “Penso che lo capiscano da loro, in tanti lo dicono che Milanello è bellissimo perché percepisci la storia di questo club fantastico”.


Sulle regole di Milanello: “Capisci l’importanza di indossare questa maglia. Milanello fa parte della storia del club, è fondamentale essere un uomo di spessore e poi dimostrare in campo quello che puoi valere come giocatore”.
Quanto ti piacerebbe essere in quelle foto? “Penso che sia l’obiettivo di ogni giocatore riuscire ad essere su quei quadri ed essere lì per sempre, sarebbe fantastico. Ce la stiamo mettendo tutta per essere lì su quelle pareti”.
Quale personaggio di Milanello che non hai conosciuto vorresti conoscere e qual è il più grande campione con cui hai lavorato? “Una scelta difficile dire chi vorrei conoscere di più, vorrei quasi conoscerli tutti dal primo all’ultimo. Ora riuscire a lavorare con Paolo, uno dei capitani più importanti della storia del calcio è una cosa incredibile. Ci sono cresciuto insieme, da piccolo giocavo con suo figlio al Vismara e ora lavorarci insieme è una bella emozione”
Sugli scherzi: “Non ancora, al mister ancora no. Tra di noi si scherza e si gioca. Il fantasma non l’ho mai visto, non ne sapevo nulla (ride, ndr)”.

Galliani a TMW

Un Milan vincente?
"Speriamo di sì, mi auguro di sì. Milanello ha un’aura meravigliosa. E' nato nell’anno in cui abbiamo vinto la prima Coppa dei Campioni nel ’63 e poi siamo andati avanti… Incrocio le dita perché sono rimasto rossonero nel profondo del cuore. Tifo Milan perdutamente. La squadra sta facendo molto bene, non diciamo niente perché sono molto scaramantico ma mi sembra che stia facendo un gran bel lavoro e… e non dico niente".

Questo Milan che Milan le ricorda tra i tanti che ha gestito?
"Questo è un Milan diverso, è stato fantastico Pioli: ha cambiato il Milan. Con questo 4-2-3-1 ha cambiato il Milan. Non è il Milan di Sacchi o Capello, è difficile fare paragoni. E' un bel Milan, che gioca bene e grandi meriti vanno dati all’allenatore che ha messo tutti i giocatori nel ruolo giusto".

Come vede Ibrahimovic rispetto all’Ibra della sua gestione?
"E' chiaro ed evidente che sono passati 10 anni. Mi ricordo da ragazzo di Altafini che andò alla Juventus e nell’ultimo quarto d’oro risolveva tante partite. Ibra può darti ancora molto, non come quantità di minuti ma come qualità di minuti".

Lo Scudetto?
"Sono scaramantico… si capisce quando hai vinto".

Tonali?
"Non vivo dal di dentro la squadra. Parlo ovviamente con Paolo e mi sembra che si sia creato un gruppo bello, mi sembra che ci siano molte analogie col Milan di quegli anni. I giocatori sono diversi però mi sembra che ci sia un bell’ambiente".

Paolo Maldini dirigente.
"Molto bene. Abbiamo incontrato Paolo diciottenne, ha passato tutta la sua vita al Milan… Ero amico di suo padre. La saga dei Maldini è qualcosa di unico, siamo l’unica squadra che ha avuto un papà e un figlio che da capitani hanno alzato la Coppa dei Campioni. È un’unicità dei colori rossoneri. Auguro a Paolo ogni bene e ogni fortuna".

Monza-Milan?
"Quello è un sogno, assolutamente sì. Il cuore si divide, ma sarebbe meraviglioso disputare la partita, poi che vinca il migliore. Riproporla in estate al trofeo Berlusconi? L’abbiamo fatto con la Juve quest’anno… È difficile far coincidere le date, l’anno prossimo il campionato inizierà prestissimo per il Mondiale. Sarebbe bellissimo".

E' d'accordo con Capello quando dice che Tonali avrebbe giocato nel grande Milan?
"Io credo di sì, anche se secondo me Tonali è un mediano, ma non è Pirlo. Tonali secondo me, ora dico un’eresia, somiglia più a Gattuso che Pirlo. È un giocatore diverso, buonissimo. Lo vedo un grande mediano, ruba un sacco un di palloni come faceva Gattuso. Un giocatore top, perfetto nel centrocampo a 2 e non nel centrocampo a 3. Il mio sogno sarebbe stato quello di fare l’allenatore, ma mi è toccato fare il dirigente (ride, ndr). Giocare a due o a tre a centrocampo è diverso".

Leao?
"Penso che se acquisisce un po’ più di, non so come dirla, determinazione può diventare uno dei migliori giocatori al mondo. Potenzialmente ha tutto per diventare un top mondo, ma per diventare un top mondo hai bisogno di tante cose che io auguro a Leao, che è giovanissimo, di poter avere nel futuro e vincere con la maglia rossonera. Per diventare top mondo devi avere tante cose. Lui è molto giovane, speriamo che riesca ad arrivarci".

A lei sarebbe scappato qualcuno a parametro zero come ora?
"Non è giusto dire così verso la nuova dirigenza. Dobbiamo renderci conto che il campionato inglese o alcune spagnole, fatturano 4 volte il Milan. Nel ’90 quando Van Basten, quando gli scade il primo triennio, a Barcellona c’era il maestro di Van Baste, Cruijff, e noi siamo riusciti ad offrire più soldi del Barcellona, altrimenti perdevo Van Basten. Non era a parametro zero ma si pagava un parametrino di due milioni di franchi svizzeri… Chiamiamolo lo stesso zero. Adesso pre pandemia il Barcellona 1 miliardo di euro… Erano altri tempi. E' così".

Il Milan del passato.

"In quel Milan lì c’erano tanti giocatori cresciuti nel settore giovanile, tanti giocatori lombardi… Capisco che per uno straniero, con tutto il rispetto per gli stranieri, giocare nel Milan o nell’Inter è esattamente la stessa cosa. Ricordo con nostalgia con Cesare Maldini: discutevamo tanto degli ingaggi di Paolo, e magari per mesi non trovavamo l’accordo. Ma Cesare entrava col suo procuratore e mi diceva: “Adriano tranquillo che non lo porto via”. E quando finivamo l’incontro e non trovavamo l’accordo Cesare andava via dicendo 'Tranquillo che non lo porto via'. Adesso i procuratori di oggi ti dicono 'Tranquillo che lo porto via' (ride, ndr)".
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