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Tuttosport in edicola oggi, 13 settembre, ha intervistato quattro ex bomber rossonero sulla crisi di Piatek. Ecco le dichiarazioni
Serena:"Può capitare, quando si cambia allenatore e metodo di lavoro, di avere delle difficoltà. Piatek è stato descritto come un attaccante totale, ma lui è prima di tutto una punta centrale che vive per il gol, non è uno Dzeko. Mi sembra un ragazzo quadrato, non emotivo, quindi penso che abbia solo bisogno di tempo e di capire bene le metodologie di Giampaolo. Non penso soffra la pressione per quanto fatto la scorsa stagione, ma segnare un gol lo aiuterebbe. Io quando giocavo e non segnavo per 2-3 gare, mi innervosivo, anche perché militavo in squadre come Juve, Inter, Torino o Milan e le critiche arrivavano in fretta. Cercavo di isolarmi, di restare tranquillo e di fare nel miglior modo possibile le cose che svolgevo solitamente durante la settimana".
Chiarugi:"E’ un’involuzione strana, ho visto un giocatore spaesato, senza iniziativa, come se avesse paura. E’ chiaro che l’attaccante ha bisogno di una squadra che giochi per lui, però pure il polacco deve dare qualcosa di più. Deve cercare di integrarsi in fretta nel nuovo sistema, parlare con l’allenatore e con i compagni, trovare ciò di cui ha bisogno, perché oggi è l’ombra del giocatore della scorsa annata. Cosa deve fare? Farsi aiutare dalla squadra, io facevo così. Per altro non vedo rivali per una maglia da titolare, deve stare tranquillo".
Ganz:"E’ solo una questione di tempo, gli attaccanti sono così, bisogna lavorare sodo e cercare di scrollarsi di dosso le negatività. Piatek è un bomber, tornerà presto e il Milan potrà contare su di lui per tornare in alto".
Raducioiu:"Credo che il gioco lo penalizzi, lui è il termina-le offensivo del Milan, che sia anche al servizio della squadra mi sta bene, mail suo compito è fare gol, perciò gli altri attaccanti lo mettano nelle migliori condizioni di segnare".
Serena:"Può capitare, quando si cambia allenatore e metodo di lavoro, di avere delle difficoltà. Piatek è stato descritto come un attaccante totale, ma lui è prima di tutto una punta centrale che vive per il gol, non è uno Dzeko. Mi sembra un ragazzo quadrato, non emotivo, quindi penso che abbia solo bisogno di tempo e di capire bene le metodologie di Giampaolo. Non penso soffra la pressione per quanto fatto la scorsa stagione, ma segnare un gol lo aiuterebbe. Io quando giocavo e non segnavo per 2-3 gare, mi innervosivo, anche perché militavo in squadre come Juve, Inter, Torino o Milan e le critiche arrivavano in fretta. Cercavo di isolarmi, di restare tranquillo e di fare nel miglior modo possibile le cose che svolgevo solitamente durante la settimana".
Chiarugi:"E’ un’involuzione strana, ho visto un giocatore spaesato, senza iniziativa, come se avesse paura. E’ chiaro che l’attaccante ha bisogno di una squadra che giochi per lui, però pure il polacco deve dare qualcosa di più. Deve cercare di integrarsi in fretta nel nuovo sistema, parlare con l’allenatore e con i compagni, trovare ciò di cui ha bisogno, perché oggi è l’ombra del giocatore della scorsa annata. Cosa deve fare? Farsi aiutare dalla squadra, io facevo così. Per altro non vedo rivali per una maglia da titolare, deve stare tranquillo".
Ganz:"E’ solo una questione di tempo, gli attaccanti sono così, bisogna lavorare sodo e cercare di scrollarsi di dosso le negatività. Piatek è un bomber, tornerà presto e il Milan potrà contare su di lui per tornare in alto".
Raducioiu:"Credo che il gioco lo penalizzi, lui è il termina-le offensivo del Milan, che sia anche al servizio della squadra mi sta bene, mail suo compito è fare gol, perciò gli altri attaccanti lo mettano nelle migliori condizioni di segnare".