Patto Milan: tutti insieme contro accuse social.

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Il clima nello spogliatoio è completamente diverso da prima, lo vede pure un cieco, se la società è muta inutile prendersela coi social. Gli attacchi dei giornali dipendono dal fatto che la proprietà vale zero, a livello politico, mediatico e di ambizione.
Ma è chiaro.

L' anno scorso hanno dato tutto, con entusiasmo, pensando anche al futuro.

Quest' anno perdendo uno fondamentale come Kessie, non rinnovando Leao, con CDK che fa pietà... l' entusiasmo va a farsi benedire insieme ai sogni.
 

Mika

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la gds se non ci mette in prima pagina ogni giorno non e felice.
E mai un articolo per tutti i punti che rischiano di prendere quelli della Juventus. Sia mai. Stanno vomitando la bile che gli abbiamo dato lo scorso anno. Li abbiamo devastati.

Forza Macedonia!
 

Aron

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Come riportato dalla GDS in edicola, c'è stato un patto tra i giocatori del Milan per uscire dalla crisi. Ieri Calabria ha detto basta (QUI Calabria:"Basta con illazioni sui social" ) a tutti gli spifferi che arrivano dai social. Vocali anonimi di WhatsApp, voci che rimbalzano tra amici, spifferi e sussurri filtrati da questa o quella fonte che millanta di essere vicina alla squadra, dentro il frullatore del web è finito di tutto: la macchina si è messa in moto do- po le prime frenate della squadra di Pioli all’inizio dell’anno e non si è più fermata, come spesso succede in questi casi. Il punto è che sulla bocca di tutti sono finiti diversi giocatori (e in alcuni casi anche i loro familiari), a causa delle dicerie più svariate: presunte questioni personali tra compagni, ricostruzioni fantasiose sugli infortuni dei lungodegenti, litigate (o risse) tra le mura di Milanello. Visto così, lo spogliatoio del Milan sarebbe il Far West e queste clamorose spaccature interne spiegherebbero la crisi di risultati e di prestazioni dei campioni d’Italia. Niente di più lontano dalla realtà, come ha giustamente scritto ieri Calabria.

"Le sconfitte sul campo non c’entrano, questa è gente che vuole solo fare del ma- le a noi e alle nostre famiglie, occorre porre un freno”, è stato più o meno il pensiero del gruppo. Nello spogliatoio si è ragionato sulla possibilità di diffondere un video o una foto; poi, dopo l’allenamento di rifinitura, Calabria ha preso in mano la situazione, da capitano, optando per un testo (la società è stata avvisata prima che il messaggio venisse pubblicato). Poche, ma significative parole per mettere un punto una volta per tutte a questa brutta vicenda. E rispondere da vero Milan, ragionando e giocando di gruppo come la squa- dra che un anno fa si è cucita sul petto lo scudetto meno pronosticato di sempre. Perché succede solo a chi ci crede, ma a volte è meglio non credere a tutto quello si dice in giro.

ATTENZIONE: CHI RIPORTA L'IMMONDIZIA SOCIAL VERRA' BANNATO DEFINITIVAMENTE.

Il patto :ave:
 

bobbylukr

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Gli avvoltoi aspettano la carcassa per banchettare e sui social di avvoltoi ce ne sono tanti.
Bravi amministratori e moderatori nel decidere di non alimentare la macchina perversa almeno qui.

Detto ciò, qualcosa di grave è successo sicuramente, alla favola dello spogliatoio del mulino bianco non può credere nessuno.

E continuo a ripetere che la cartina di tornasole è theo hernandez.

Chi volesse provi a fare un esercizio, bastano le sintesi delle partite sul tubo.

Torniamo anzitutto al gol di pobega con la Roma, guardate la sovrapposizione di theo a leao e soprattutto la successiva esultanza. È l'ultima istantanea, spero solo sinora, del Milan che abbiamo ammirato in questi ultimi 3 anni.

Dopo quella partita maledetta il Milan ha giocato:
- Lecce Milan, theo autogol e sostituito al 45' sotto di 2 gol. In condizioni normali sarebbe stato l'ultimo ad esser tolto dovendo rimontare, dopo leao
- Supercoppa, stuprato fisicamente da darmian
- esclusione misteriosa con la Lazio, dopo che a due ore delle convocazioni l'allenatore aveva detto che stava bene
- (soprattutto) Milan sassuolo. Theo ha un atteggiamento assurdo, da uno che fosse capitato lì per caso in tutti i gol, escluso quello preso da corner. Sembra rifiutarsi di partecipare a ciò che sta avvenendo.
Ma, in modo ancor più vistoso, guardate la sua non partecipazione all'esultanza dei compagni nei due gol di giroud. Nel primo, quello poi annullato minuti dopo per fuorigioco millimetrico, theo ha fatto assist: ebbene, mentre tutti i compagni festeggiano, lui si mette le mani sulle cosce e torna a centrocampo.
Scena molto simile sul gol dell'1 a 2.

Difficile dire esattamente cosa possa esser successo ma è a mio parere è evidente che qualcosa di grosso si sia verificato dopo la Roma e che theo ci sia in mezzo.
Poi, con ogni probabilità, da un problema circoscritto la cosa è deflagrata e theo ci ha messo in mezzo di tutto, incluso offerte, vere o presunte, della società per il rinnovo di leao.

Queste cose capitano ovunque, la differenza la fa avere o meno campioni e leader in squadra. Evidentemente i nostri migliori giocatori non appartengono, almeno al momento, a questa categoria, ma possono esser al massimo campioni di tecnica e/o atletici ma non per ruolo nella squadra.
Non a caso hanno dovuto richiamare in fretta e furia Zlatan, che per stessa ammissione di Pioli non è assolutamente in grado di giocare.

Inappuntabile su Theo. Non mi sorprenderei se saltasse fuori che a gennaio aveva chiesto di essere immediatamente ceduto...
 
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Come riportato dalla GDS in edicola, c'è stato un patto tra i giocatori del Milan per uscire dalla crisi. Ieri Calabria ha detto basta (QUI Calabria:"Basta con illazioni sui social" ) a tutti gli spifferi che arrivano dai social. Vocali anonimi di WhatsApp, voci che rimbalzano tra amici, spifferi e sussurri filtrati da questa o quella fonte che millanta di essere vicina alla squadra, dentro il frullatore del web è finito di tutto: la macchina si è messa in moto do- po le prime frenate della squadra di Pioli all’inizio dell’anno e non si è più fermata, come spesso succede in questi casi. Il punto è che sulla bocca di tutti sono finiti diversi giocatori (e in alcuni casi anche i loro familiari), a causa delle dicerie più svariate: presunte questioni personali tra compagni, ricostruzioni fantasiose sugli infortuni dei lungodegenti, litigate (o risse) tra le mura di Milanello. Visto così, lo spogliatoio del Milan sarebbe il Far West e queste clamorose spaccature interne spiegherebbero la crisi di risultati e di prestazioni dei campioni d’Italia. Niente di più lontano dalla realtà, come ha giustamente scritto ieri Calabria.

"Le sconfitte sul campo non c’entrano, questa è gente che vuole solo fare del ma- le a noi e alle nostre famiglie, occorre porre un freno”, è stato più o meno il pensiero del gruppo. Nello spogliatoio si è ragionato sulla possibilità di diffondere un video o una foto; poi, dopo l’allenamento di rifinitura, Calabria ha preso in mano la situazione, da capitano, optando per un testo (la società è stata avvisata prima che il messaggio venisse pubblicato). Poche, ma significative parole per mettere un punto una volta per tutte a questa brutta vicenda. E rispondere da vero Milan, ragionando e giocando di gruppo come la squa- dra che un anno fa si è cucita sul petto lo scudetto meno pronosticato di sempre. Perché succede solo a chi ci crede, ma a volte è meglio non credere a tutto quello si dice in giro.

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imho i giocatori sono completamente sfiduciati e depressi perché gli obiettivi sono tutti sfumati. Ho l'impressione che se non ci fosse stato sto Napoli in versione Olanda 74 non sarebbe capitato sto casino.

Questi hanno sbracato perché si sentivano i più forti e il Napoli ha minato le loro sicurezze. Ecco qua. La sconfitta dell'andata poi è stato il primo seme che ha generato questa crisi...se avessimo vinto lì, sarebbe cambiato il destino di questo campionato.
 
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Come riportato dalla GDS in edicola, c'è stato un patto tra i giocatori del Milan per uscire dalla crisi. Ieri Calabria ha detto basta (QUI Calabria:"Basta con illazioni sui social" ) a tutti gli spifferi che arrivano dai social. Vocali anonimi di WhatsApp, voci che rimbalzano tra amici, spifferi e sussurri filtrati da questa o quella fonte che millanta di essere vicina alla squadra, dentro il frullatore del web è finito di tutto: la macchina si è messa in moto do- po le prime frenate della squadra di Pioli all’inizio dell’anno e non si è più fermata, come spesso succede in questi casi. Il punto è che sulla bocca di tutti sono finiti diversi giocatori (e in alcuni casi anche i loro familiari), a causa delle dicerie più svariate: presunte questioni personali tra compagni, ricostruzioni fantasiose sugli infortuni dei lungodegenti, litigate (o risse) tra le mura di Milanello. Visto così, lo spogliatoio del Milan sarebbe il Far West e queste clamorose spaccature interne spiegherebbero la crisi di risultati e di prestazioni dei campioni d’Italia. Niente di più lontano dalla realtà, come ha giustamente scritto ieri Calabria.

"Le sconfitte sul campo non c’entrano, questa è gente che vuole solo fare del ma- le a noi e alle nostre famiglie, occorre porre un freno”, è stato più o meno il pensiero del gruppo. Nello spogliatoio si è ragionato sulla possibilità di diffondere un video o una foto; poi, dopo l’allenamento di rifinitura, Calabria ha preso in mano la situazione, da capitano, optando per un testo (la società è stata avvisata prima che il messaggio venisse pubblicato). Poche, ma significative parole per mettere un punto una volta per tutte a questa brutta vicenda. E rispondere da vero Milan, ragionando e giocando di gruppo come la squa- dra che un anno fa si è cucita sul petto lo scudetto meno pronosticato di sempre. Perché succede solo a chi ci crede, ma a volte è meglio non credere a tutto quello si dice in giro.

ATTENZIONE: CHI RIPORTA L'IMMONDIZIA SOCIAL VERRA' BANNATO DEFINITIVAMENTE.
Dei messaggi su whatsapp non ne sapevo nulla. Possono prendere in giro i più stupidi, ma a me non mi ci prendono di certo. Se certe voci girano con insistenza e se vengono riportate da alcuni tifosi Milanisti a cui piange il cuore è perché sono semplicemente vere.

Fanno più girare le palle i comunicati come quelli di Calabria che il silenzio dei calciatori.

Pagliacci che non siete altro.
 

ROSSO NERO 70

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Come riportato dalla GDS in edicola, c'è stato un patto tra i giocatori del Milan per uscire dalla crisi. Ieri Calabria ha detto basta (QUI Calabria:"Basta con illazioni sui social" ) a tutti gli spifferi che arrivano dai social. Vocali anonimi di WhatsApp, voci che rimbalzano tra amici, spifferi e sussurri filtrati da questa o quella fonte che millanta di essere vicina alla squadra, dentro il frullatore del web è finito di tutto: la macchina si è messa in moto do- po le prime frenate della squadra di Pioli all’inizio dell’anno e non si è più fermata, come spesso succede in questi casi. Il punto è che sulla bocca di tutti sono finiti diversi giocatori (e in alcuni casi anche i loro familiari), a causa delle dicerie più svariate: presunte questioni personali tra compagni, ricostruzioni fantasiose sugli infortuni dei lungodegenti, litigate (o risse) tra le mura di Milanello. Visto così, lo spogliatoio del Milan sarebbe il Far West e queste clamorose spaccature interne spiegherebbero la crisi di risultati e di prestazioni dei campioni d’Italia. Niente di più lontano dalla realtà, come ha giustamente scritto ieri Calabria.

"Le sconfitte sul campo non c’entrano, questa è gente che vuole solo fare del ma- le a noi e alle nostre famiglie, occorre porre un freno”, è stato più o meno il pensiero del gruppo. Nello spogliatoio si è ragionato sulla possibilità di diffondere un video o una foto; poi, dopo l’allenamento di rifinitura, Calabria ha preso in mano la situazione, da capitano, optando per un testo (la società è stata avvisata prima che il messaggio venisse pubblicato). Poche, ma significative parole per mettere un punto una volta per tutte a questa brutta vicenda. E rispondere da vero Milan, ragionando e giocando di gruppo come la squa- dra che un anno fa si è cucita sul petto lo scudetto meno pronosticato di sempre. Perché succede solo a chi ci crede, ma a volte è meglio non credere a tutto quello si dice in giro.

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sarà solamente l atteggiamento in campo a dare la conferma o meno delle dicerie social
se le voci sono vere credo la situazione sia difficilmente ricomponibile con ibra o mica ibra su alcune cose non si scherza
 
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Dei messaggi su whatsapp non ne sapevo nulla. Possono prendere in giro i più stupidi, ma a me non mi ci prendono di certo. Se certe voci girano con insistenza e se vengono riportate da alcuni tifosi Milanisti a cui piange il cuore è perché sono semplicemente vere.

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poi secondo me se smentiscono, in realtà confermano. Se sono a posto con la coscienza non dovrebbero perdere tempo a smentire.
 
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Ma davvero avete bisogno di queste motivazioni? Indossare la maglia del Milan e giocare a San Siro davanti a 70mila tifosi che vi supportano non è già abbastanza “motivante"?
 
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