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Papin alla GDS sul Milan:"Oggi sono io a sognare perché il Milan sta tornando grande".
Giroud ha detto che lei era il suo idolo.
«Lo ringrazio e confermo, me lo aveva confidato in Russia, con la Coppa del mondo tra le mani»
Che cosa porterà al Milan? «Primo, i gol: Olivier sa segnare. Poi esperienza e peso: è un uomo d’area come non ce ne sono più. So che i tifosi soffrono perché tanti “9” al Milan hanno fallito di recente: forse non si trattava di veri centravanti. Giroud lo è".
Come lo vede con Ibra? «Quando hai due attaccanti così, parti da una certezza: qualcosa succederà, basta un cross per creare casino. Giroud può giocare in coppia con un’altra prima punta o da solo, supportato da due esterni larghi. Apre spazi, migliora la ma- novra. È un grande colpo».
Anche se va per i 35 anni? «Ha una fame incredibile, se ha scelto il Milan e la Serie A è perché vuole fare grandi cose».
Qualcuno dice che vi somigliate lei era quello dei gol impossibili, e anche Giroud...
«Per istinto e coordinazione siamo simili. Io ero più veloce, ma a Olivier non serve: sfrutterà la rapidità di palleggio del Milan».
Che consigli gli dà?
«Impari la lingua e il modo di giocare del Milan, ma non ci sa- ranno problemi: si adatta con facilità alle caratteristiche dei compagni
Ha detto di puntare allo scu- detto. D’accordo con lui?
«Per forza, il Milan non può avere obiettivi intermedi, lotterà per il titolo. Fare strada in Champions è più complicato, è un torneo difficile, ma l’importante è giocarla e farlo con continuità».
Il Milan ha due grandi punte, ma ha perso un grande portiere. Maignan sarà all’altezza?
«È un ottimo portiere, se il Lilla ha vinto il campionato lo deve anche alle sue grandi parate».
Gigio ha scelto il Psg. Come valuta questa decisione?
«È andato in un club di stelle, ma non sarà facile. La loro ossessione è la Champions. Se non vinci...».
Per il Pallone d’oro si parla anche di lui.
«Bisognerebbe assegnarne due, uno per l’Europeo, e in questo ca- so premierei Donnarumma o Jorginho, e uno per la stagione, e dico Lewandowski».
Dalla Ligue 1 è arrivato Ballo- Touré. Che giocatore è?
«Uno sprinter da box to box. Mi aveva colpito quando era al Lilla, al Monaco ha avuto meno spazio e ha faticato un po’».
Sarà il vice di Theo, che in na- zionale non gioca. Lo vede al Mondiale?
Lo porterei, in Italia è cresciuto tantissimo. Però è anche vero che in quel ruolo siamo ben coperti».
La Ligue 1 è un serbatoio di mercato per il Milan.
«Siamo bravi a formare i talenti, però da voi si diventa grandi».
Spese ragionate e tetto agli ingaggi. Le piace la linea Milan? «È la strada giusta. E il mio amico Maldini fa un gran lavoro: sceglie talenti con futuro da campioni».
Capitolo trequartista: Vlasic, Ziyech o Sabitzer?
«Ziyech porterebbe quello che serve per la Champions. Giocatore da grande palcoscenico, segna e fa segnare».
L’Europeo vinto darà la spinta ai club italiani nelle coppe? «Assolutamente. Mancini ha creato un nuovo stile italiano che ha conquistato tutti. Al Mondiale sarete in pole, se vinci un Europeo in quel modo... La Francia tornerà: giusto tenere Deschamps».
Allegri, Mou, Sarri, Spalletti. Come colloca Pioli tra i big tornati in A?
«È l’uomo giusto per il Milan. Lo ha riportato ai vertici e ha alzato il livello di tanti elementi della rosa, penso a Kessie. A Pioli non resta che vincere, ma per quello occorrono tempo e pazienza»
Giroud ha detto che lei era il suo idolo.
«Lo ringrazio e confermo, me lo aveva confidato in Russia, con la Coppa del mondo tra le mani»
Che cosa porterà al Milan? «Primo, i gol: Olivier sa segnare. Poi esperienza e peso: è un uomo d’area come non ce ne sono più. So che i tifosi soffrono perché tanti “9” al Milan hanno fallito di recente: forse non si trattava di veri centravanti. Giroud lo è".
Come lo vede con Ibra? «Quando hai due attaccanti così, parti da una certezza: qualcosa succederà, basta un cross per creare casino. Giroud può giocare in coppia con un’altra prima punta o da solo, supportato da due esterni larghi. Apre spazi, migliora la ma- novra. È un grande colpo».
Anche se va per i 35 anni? «Ha una fame incredibile, se ha scelto il Milan e la Serie A è perché vuole fare grandi cose».
Qualcuno dice che vi somigliate lei era quello dei gol impossibili, e anche Giroud...
«Per istinto e coordinazione siamo simili. Io ero più veloce, ma a Olivier non serve: sfrutterà la rapidità di palleggio del Milan».
Che consigli gli dà?
«Impari la lingua e il modo di giocare del Milan, ma non ci sa- ranno problemi: si adatta con facilità alle caratteristiche dei compagni
Ha detto di puntare allo scu- detto. D’accordo con lui?
«Per forza, il Milan non può avere obiettivi intermedi, lotterà per il titolo. Fare strada in Champions è più complicato, è un torneo difficile, ma l’importante è giocarla e farlo con continuità».
Il Milan ha due grandi punte, ma ha perso un grande portiere. Maignan sarà all’altezza?
«È un ottimo portiere, se il Lilla ha vinto il campionato lo deve anche alle sue grandi parate».
Gigio ha scelto il Psg. Come valuta questa decisione?
«È andato in un club di stelle, ma non sarà facile. La loro ossessione è la Champions. Se non vinci...».
Per il Pallone d’oro si parla anche di lui.
«Bisognerebbe assegnarne due, uno per l’Europeo, e in questo ca- so premierei Donnarumma o Jorginho, e uno per la stagione, e dico Lewandowski».
Dalla Ligue 1 è arrivato Ballo- Touré. Che giocatore è?
«Uno sprinter da box to box. Mi aveva colpito quando era al Lilla, al Monaco ha avuto meno spazio e ha faticato un po’».
Sarà il vice di Theo, che in na- zionale non gioca. Lo vede al Mondiale?
Lo porterei, in Italia è cresciuto tantissimo. Però è anche vero che in quel ruolo siamo ben coperti».
La Ligue 1 è un serbatoio di mercato per il Milan.
«Siamo bravi a formare i talenti, però da voi si diventa grandi».
Spese ragionate e tetto agli ingaggi. Le piace la linea Milan? «È la strada giusta. E il mio amico Maldini fa un gran lavoro: sceglie talenti con futuro da campioni».
Capitolo trequartista: Vlasic, Ziyech o Sabitzer?
«Ziyech porterebbe quello che serve per la Champions. Giocatore da grande palcoscenico, segna e fa segnare».
L’Europeo vinto darà la spinta ai club italiani nelle coppe? «Assolutamente. Mancini ha creato un nuovo stile italiano che ha conquistato tutti. Al Mondiale sarete in pole, se vinci un Europeo in quel modo... La Francia tornerà: giusto tenere Deschamps».
Allegri, Mou, Sarri, Spalletti. Come colloca Pioli tra i big tornati in A?
«È l’uomo giusto per il Milan. Lo ha riportato ai vertici e ha alzato il livello di tanti elementi della rosa, penso a Kessie. A Pioli non resta che vincere, ma per quello occorrono tempo e pazienza»