Paolo Berlusconi:"Silvio voleva vendere il Milan ai milanesi".

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Intervista esclusiva della Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 26 aprile 2017, a Paolo Berlusconi sulla cessione del Milan. Ecco le dichiarazioni:"Sapevamo che il closing sarebbe arrivato ma non si può mai essere preparati dopo uno scenario del genere. E non dopo 31 anni. Come sta mio fratello? E' distrutto? Non esageriamo. Ma è molto addolorato. Il Milan è sempre stato un affare di cuore, la sua creatura. Durante le nostre riunioni del lunedì ad Arcore, dopo l'operazione, ha dato l'ok alla vendita. Con una faccia che potete immaginare. La famiglia non lo hai obbligato a fare nulla. Anzi, gli è stato detto che se voleva tenere il Milan poteva farlo. Ma è stato razionale. E' addolorato. Voleva consegnare il club ad un imprenditore milanese o italiano. Ma non si è fatto avanti nessuno. In quel caso potevamo esserci delle agevolazioni riguardo l'acquisto. Ho sentito che sarebbero soldi di mio fratello fatti rientrare. Ridicolo. Barbara? Dopo il dualismo con Galliani, comunque rientrato, ha sofferto per la cessione del club ma si è resa conto che la cosa andava fatta. Inizialmente si voleva cedere una quota di minoranza, ma Mr Bee era il cavallo sbagliato. Yonghong Li da solo? Non ho mai visto matti che investono centinaia di milioni senza un progetto. Diamogli tempo. Ora troverà senza dubbio dei partner. Ai tifosi dico di stare tranquilli. Quella di Li non è un'operazione di cuore ma di business. E questa è la garanzia. Mio fratello ha preteso grandi investimenti. Ed è garanzia anche la presenza di Elliott. L'approdo naturale è la quotazione in borsa. E' il punto d'arrivo. Silvio si riprenderà il Milan se Li non riuscirà ad onorare i debiti? La replica è semplice. Mio fratello ha vinto tutto in 31 anni. Perchè dovrebbe tornare a reinvestire per provare a vincere qualcosa che è già stato vinto? Rimarrà tifoso, così come Galliani. Ai cinesi dico che mi piacerebbe se mantenessero il trofeo Berlusconi. Perchè Silvio ha rifiutato la presidenza onoraria? Voleva dialogare con l'allenatore e dare indicazione. Ma gli è stato detto di no. Così ha preferito dare un taglio netto. Con Montella c'era stima ma anche idee diverse. Sopratutto su Suso. Brocchi? Se non ci fosse stato il no dei cinesi lo avrebbe tenuto. Lo considera un figlioccio e lo vedeva come un'intuizione alla Sacchi. Ma è stato anche molto vicino a Conte, prima del passaggio al Chelsea. Nelle ultime riunioni familiari il MIlan è sempre stato il primo e l'ultimo argomento. Ed anche alla prossima riunione sono certo che il primo argomento sarà il Milan. Silvio è uno che mentre si sta parlando di altre cose si ferma e si mette a parlare di tattiche e di formazione".

Se davvero avesse voluto vendere a imprenditori milanesi avrebbe dovuto abbassare il prezzo. La verità è che voleva vendere a chiunque gli portasse una cifra esagerata.

Le parole su Brocchi sono talmente folli da non dover neppure essere commentate.

E meno male che i cinesi hanno messo il veto ad un Berlusconi presidente-onorario-scassamaroni altrimenti il club sarebbe stato davvero ingestibile, neanche mi immagino tutti i casini che questo pazzo avrebbe creato, le sue idee su Brocchi e su Montella penso siano abbastanza emblematiche.
 
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