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In un'intervista rilasciata alla BBC Asia, il capo economista dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha detto di ritenere che ci sono ancora da sei a dodici mesi di chiusure. "Non dico che sia facile, dico che nel 2020 ha funzionato; dobbiamo andare avanti con le misure non farmaceutiche e contemporaneamente i governi devono mettere a disposizione i vaccini nel modo di efficiente e sicuro possibile".
Ha aggiunto che la ripresa economica del 2021 sarà distribuita in modo diseguale tra gli Stati con la Cina in crescita dell'8% e gli altri Stati membri dell'organizzazione che si attesterebbero su un 3% di media.
Ha inoltre suggerito un approccio diverso alla crisi economica rispetto a quello tenuto alla crisi finanziaria del 2007/2008: l'OCSE non ritiene più l'austerità adatta a rispondere alla crisi, piuttosto ritiene che gli Stati debbano essere liberi di aumentare temporaneamente il rapporto debito pubblico/PIL, perché temporanea è la natura della crisi, della quale ci si aspetta la fine con la realizzazione dei piani vaccinali.
Infine, ha messo in guardia dall'aumento delle diseguaglianze, individuando la categoria più a rischio nei lavoratori a bassa retribuzione impiegati nell'economia informale (grossolanamente, il lavoro nero o illegale).
Ha aggiunto che la ripresa economica del 2021 sarà distribuita in modo diseguale tra gli Stati con la Cina in crescita dell'8% e gli altri Stati membri dell'organizzazione che si attesterebbero su un 3% di media.
Ha inoltre suggerito un approccio diverso alla crisi economica rispetto a quello tenuto alla crisi finanziaria del 2007/2008: l'OCSE non ritiene più l'austerità adatta a rispondere alla crisi, piuttosto ritiene che gli Stati debbano essere liberi di aumentare temporaneamente il rapporto debito pubblico/PIL, perché temporanea è la natura della crisi, della quale ci si aspetta la fine con la realizzazione dei piani vaccinali.
Infine, ha messo in guardia dall'aumento delle diseguaglianze, individuando la categoria più a rischio nei lavoratori a bassa retribuzione impiegati nell'economia informale (grossolanamente, il lavoro nero o illegale).