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Mbaye Niang a Milan Channel:
«Per me c'è solo il Milan. Certo, sono nato a Parigi, il Paris Saint Germain mi piace. Qui però voglio vincere tutto, a partire dalla Champions League. Il calcio italiano? E' molto fisico. All'inizio ho fatto fatica perchè è molto tattico, ma adesso va tutto bene. Cosa mi piace in particolare del Milan? E' una grande società, mi piacciono tante cose. Tutte le persone che ci sono, ti aiutano. C'è un allenatore da cui imparare molto, mi piace molto imparare anche da mister Tassotti e da Andrea Maldera.Quando giocavo fra i giovani del Caen, il mio obiettivo era andare in una grande squadra. Oggi gioco nel Milan e spero di restare qua il più a lungo possibile. Come passo il mio tempo libero? Ascolto musica rap francese e afro-americano. Quando gioco a Fifa, scelgo come squadra il Psg o il Real Madrid. Il paragone con Henry? No, sono lontano. Lui ha fatto tante cose, io devo lavorare duro. Il mio obiettivo però è di diventare ancora più forte di lui. Barcellona? Ho preso il palo, ma io sono ancora giovane e in qualche altra partita del genere spero di rifarmi. Quando sono entrato con il Palermo, sono entrato normale, ormai non pensavo più al Barcellona, il Barcellona è passato. La cresta? Adesso ho le strisce attorno, non ho più la stella. Balotelli? Lo guardo sempre, lui sui rigori e sulle punizioni non sbaglia mai, io spero di superarlo nei prossimi anni, soprattutto Mario. Su di me? Io riguardo sempre le cose che in campo non ho fatto bene, quelle che ho fatto bene non le riguardo più. I veri rivali in Italia? Io non voglio perdere contro l'Inter, la partita che non voglio mai perdere è il derby, anche se voglio vincere contro chiunque. Cosa è cambiato nel Milan? Adesso ci sono tanti giovani, dovevamo trovare l'assetto giusto, a Gennaio abbiamo trovato il modo giusto per non perdere più in Campionato».
«Per me c'è solo il Milan. Certo, sono nato a Parigi, il Paris Saint Germain mi piace. Qui però voglio vincere tutto, a partire dalla Champions League. Il calcio italiano? E' molto fisico. All'inizio ho fatto fatica perchè è molto tattico, ma adesso va tutto bene. Cosa mi piace in particolare del Milan? E' una grande società, mi piacciono tante cose. Tutte le persone che ci sono, ti aiutano. C'è un allenatore da cui imparare molto, mi piace molto imparare anche da mister Tassotti e da Andrea Maldera.Quando giocavo fra i giovani del Caen, il mio obiettivo era andare in una grande squadra. Oggi gioco nel Milan e spero di restare qua il più a lungo possibile. Come passo il mio tempo libero? Ascolto musica rap francese e afro-americano. Quando gioco a Fifa, scelgo come squadra il Psg o il Real Madrid. Il paragone con Henry? No, sono lontano. Lui ha fatto tante cose, io devo lavorare duro. Il mio obiettivo però è di diventare ancora più forte di lui. Barcellona? Ho preso il palo, ma io sono ancora giovane e in qualche altra partita del genere spero di rifarmi. Quando sono entrato con il Palermo, sono entrato normale, ormai non pensavo più al Barcellona, il Barcellona è passato. La cresta? Adesso ho le strisce attorno, non ho più la stella. Balotelli? Lo guardo sempre, lui sui rigori e sulle punizioni non sbaglia mai, io spero di superarlo nei prossimi anni, soprattutto Mario. Su di me? Io riguardo sempre le cose che in campo non ho fatto bene, quelle che ho fatto bene non le riguardo più. I veri rivali in Italia? Io non voglio perdere contro l'Inter, la partita che non voglio mai perdere è il derby, anche se voglio vincere contro chiunque. Cosa è cambiato nel Milan? Adesso ci sono tanti giovani, dovevamo trovare l'assetto giusto, a Gennaio abbiamo trovato il modo giusto per non perdere più in Campionato».