Morawiecki vs Von der Leyen a Strasburgo

Andris

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Duro scontro tra presidente della Commissione europea e primo ministro della Polonia a Strasburgo.

Morawiecki:


"Per noi è una scelta di civiltà l’integrazione europea, noi siamo qui, questo è il nostro posto e non andiamo da nessuna parte, vogliamo che l’Europa ridiventi forte, ambiziosa e coraggiosa.
Troppo spesso abbiamo a che fare un’Europa dei doppi standard.
Non dobbiamo lottare uni contro altri.
Non dobbiamo cercare colpevoli dove non ci sono.
La Polonia è attaccata in modo parziale e ingiustificato.
Le regole del gioco devono essere uguali per tutti.
Non è ammissibile che si parli di sanzioni.
Respingo la lingua delle minacce e del ricatto

La Polonia non si lascerà intimidire, vogliamo un dialogo chiaro.
C’è spazio per il dialogo tra noi, ma non consentiremo mai che ci siano diktat nei confronti degli Stati membri.
Abbiamo molto in comune, ma ci sono differenze tra noi: dobbiamo concordare che esistono delle differenze

L’Ue è una grande conquista dei paesi europei ed è una forte alleanza economica, politica e sociale ed è organizzazione più forte meglio sviluppata della storia, però la Ue non è uno Stato, lo sono invece gli stati membri della Ue.
Gli stati sono quelli che rimangono sovrani al di sopra dei Trattati
Nei trattati abbiamo concesso alcune competenze alla Ue ma non tutte le competenze
Diciamo no al centralismo europeo"

Von der Leyen:

"Non permetteremo che i valori Ue siano messi a rischio.
La Commissione europea agirà.
Le opzioni sono ben conosciute: le procedure di infrazione, il meccanismo di condizionalità e altri strumenti finanziari.
E l’articolo 7, uno strumento potente su cui dobbiamo tornare

La Commissione europea sta valutando attentamente questa sentenza ma posso però già dirvi oggi che sono fortemente preoccupata perché mette in discussione la base della Ue e costituisce una sfida diretta all’unità degli ordinamenti giuridici europei.
Il destino della Polonia è l’Europa

Bruxelles difenderà lo stato di diritto e i trattati Ue con tutti i mezzi, ma questo richiede un iter procedurale che noi intendiamo rispettare.
Raccolta di informazioni e confronto di opzioni.
Questo è quello che ci chiede la Corte di giutizia europea. E possiamo anche avere ragione come nelle ultime sentenze.
Noi mai abbiamo perso una causa sullo stato di diritto"


Il Sole 24 Ore
 
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