Milan: psicologa Fantoni:"Cultura della gentilezza e i giovani...".

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Un modo per crescere uomini, più che atleti. Perché quando si lavora con i settori giovanili, si è a stretto contatto con ragazzi in un’età delicata e la cosa importante, al di là di come poi andrà la loro carriera agonistica, è anche aiutarli ad andare alla grande nella vita. Al Milan ci credono molto, anche grazie al lavoro della dottoressa Michaela Fantoni, Responsabile dell’Area Psico Pedagogica, che si occupa di tutti i ragazzi e le ragazze che vestono in rossonero alla Puma House of Football - Centro Sportivo Vismara. «Ho scelto di studiare psicologia già pensando di lavorare nel mondo dello sport, ci credevo moltissimo», ha raccontato la dottoressa, che dal 2019 ha iniziato poi a lavorare con i ragazzi in rossonero. Da quel momento la missione è diventata quella di lavorare su dei giovani calciatori con la consapevolezza che saranno gli adulti di domani. «Non solo atleti, ma persone - specifica Fantoni -. Per questo cerchiamo di avere un approccio a 360 gradi su tutto quello che non è la parte prestativa. Ovviamente una parte del lavoro resta comunque legata alla performance, e in questo caso si lavora a diversi livelli, per esempio sulla formazione dei tecnici, lavorando sulle competenze dell’allenatore-educatore». Poi, ci sono i progetti con i ragazzi. Uno di cui la dottoressa Fantoni è particolarmente fiera riguarda è ‘#MilanGentile’ (per chi non fosse espertissimo di social, si legge: hashtag Milan gentile). «È partito nel 2019 con il presupposto che la gentilezza sia fondamentale, sia in campo che nella vita, perché è estremamente inclusiva. Nello sport, poi, la trasformiamo in fair play». Così il 13 novembre, Giornata Mondiale della gentilezza, prende vita #MilanGentile, per cui in tutti gli spazi comuni del centro sportivo appaiono dei cartelloni con aforismi relativi alla gentilezza. «Inoltre mandiamo una mail a tutti con storie della gentilezza o di fair play, magari anche storie di atleti che sono stati premiati per gesti di fair play». Da quest’anno c’è stato anche un contest, per cui i ragazzini del settore di base hanno avuto un tempo per votare episodi di gentilezza osservati o durante le attività alla Puma House of Football - Vismara o in partita. Con una penna e una scheda di voto e una cassetta, ogni volta che i ragazzi hanno assistito a un episodio di gentilezza lo hanno segnalato. Alla fine della stagione c’è stata una premiazione dei gesti più gentili dell’anno. «C’è una coppa per chi vince, primo classificato in gentilezza. Poi la società ha fornito attestati, ha regalato la maglia dello scudetto, ingressi al museo, la possibilità di seguire la squadra a San Siro. La cosa bella è che sono coinvolti tutti: dirigenti, tecnici, giocatori. Vorremmo creare una macchia d’olio della gentilezza». E l’idea è quella di andare avanti in questa cultura di gentilezza. «Monitoriamo anche le pagelle dei ragazzi, sia dei settori di base che agonistico. Vengono poi segnalati gli atleti che hanno qualche fatica. Abbiamo coinvolto i tecnici perché sono delle figure che conoscono bene i loro atleti. Per questo possono sapere che se un ragazzino è sempre stato bravo, forse ha qualche problema se a un certo punto incontra delle difficoltà». La collaborazione a tutti i livelli del club è molto attiva, a tutti i livelli. Fantoni e i suoi collaboratori sono stati particolarmente attivi anche nel periodo del lockdown. «Per tenere vive nei ragazzi l’idea della motivazione, dell’affiliazione al club in un momento in cui è stato molto difficile per loro capire come cambiava la realtà intorno a loro». Per questo hanno avuto invio La psicologa Michaela Fantoni lavora con il Milan dal 2019 di schede motivazionali, di film a tema sportivo, di altro materiale (per esempio un gioco per seguire le regole del calcio, ma anche le regole del comportamento che si devono tenere al Vismara). «Il fatto che a un certo punto i ragazzini debbano stare qui al centro sportivo tutti i giorni è anche tutelativo. L’’altrove’, spesso, può essere molto poco piacevoli e pericolosi, come l’online. Ma non solo con i social, anche con i videogiochi. Tenendo tutti i giorni loro qui in gruppo, con un grande investimento di tempo, questi luoghi poco gentili vengono poco frequentati». Con il Milan che ha recentemente varato un nuovo progetto, ‘Parole O_ stili’, insieme a Rosy Russo, creando un manifesto dove il presupposto è che tutto quello è virtuale, in realtà è reale e per questo c’è un’educazione all’utilizzo dei social, ma anche alla tutela contro le frasi sbagliate che si ricevono sui social. «E poi con la prima squadra femminile, abbiamo fatto un manifesto in 10 punti, #WeAllAreFootball, per per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport, esplicitando principi e atteggiamenti di cui tutti possono tenere conto nella vita di tutti i giorni».
 

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Un modo per crescere uomini, più che atleti. Perché quando si lavora con i settori giovanili, si è a stretto contatto con ragazzi in un’età delicata e la cosa importante, al di là di come poi andrà la loro carriera agonistica, è anche aiutarli ad andare alla grande nella vita. Al Milan ci credono molto, anche grazie al lavoro della dottoressa Michaela Fantoni, Responsabile dell’Area Psico Pedagogica, che si occupa di tutti i ragazzi e le ragazze che vestono in rossonero alla Puma House of Football - Centro Sportivo Vismara. «Ho scelto di studiare psicologia già pensando di lavorare nel mondo dello sport, ci credevo moltissimo», ha raccontato la dottoressa, che dal 2019 ha iniziato poi a lavorare con i ragazzi in rossonero. Da quel momento la missione è diventata quella di lavorare su dei giovani calciatori con la consapevolezza che saranno gli adulti di domani. «Non solo atleti, ma persone - specifica Fantoni -. Per questo cerchiamo di avere un approccio a 360 gradi su tutto quello che non è la parte prestativa. Ovviamente una parte del lavoro resta comunque legata alla performance, e in questo caso si lavora a diversi livelli, per esempio sulla formazione dei tecnici, lavorando sulle competenze dell’allenatore-educatore». Poi, ci sono i progetti con i ragazzi. Uno di cui la dottoressa Fantoni è particolarmente fiera riguarda è ‘#MilanGentile’ (per chi non fosse espertissimo di social, si legge: hashtag Milan gentile). «È partito nel 2019 con il presupposto che la gentilezza sia fondamentale, sia in campo che nella vita, perché è estremamente inclusiva. Nello sport, poi, la trasformiamo in fair play». Così il 13 novembre, Giornata Mondiale della gentilezza, prende vita #MilanGentile, per cui in tutti gli spazi comuni del centro sportivo appaiono dei cartelloni con aforismi relativi alla gentilezza. «Inoltre mandiamo una mail a tutti con storie della gentilezza o di fair play, magari anche storie di atleti che sono stati premiati per gesti di fair play». Da quest’anno c’è stato anche un contest, per cui i ragazzini del settore di base hanno avuto un tempo per votare episodi di gentilezza osservati o durante le attività alla Puma House of Football - Vismara o in partita. Con una penna e una scheda di voto e una cassetta, ogni volta che i ragazzi hanno assistito a un episodio di gentilezza lo hanno segnalato. Alla fine della stagione c’è stata una premiazione dei gesti più gentili dell’anno. «C’è una coppa per chi vince, primo classificato in gentilezza. Poi la società ha fornito attestati, ha regalato la maglia dello scudetto, ingressi al museo, la possibilità di seguire la squadra a San Siro. La cosa bella è che sono coinvolti tutti: dirigenti, tecnici, giocatori. Vorremmo creare una macchia d’olio della gentilezza». E l’idea è quella di andare avanti in questa cultura di gentilezza. «Monitoriamo anche le pagelle dei ragazzi, sia dei settori di base che agonistico. Vengono poi segnalati gli atleti che hanno qualche fatica. Abbiamo coinvolto i tecnici perché sono delle figure che conoscono bene i loro atleti. Per questo possono sapere che se un ragazzino è sempre stato bravo, forse ha qualche problema se a un certo punto incontra delle difficoltà». La collaborazione a tutti i livelli del club è molto attiva, a tutti i livelli. Fantoni e i suoi collaboratori sono stati particolarmente attivi anche nel periodo del lockdown. «Per tenere vive nei ragazzi l’idea della motivazione, dell’affiliazione al club in un momento in cui è stato molto difficile per loro capire come cambiava la realtà intorno a loro». Per questo hanno avuto invio La psicologa Michaela Fantoni lavora con il Milan dal 2019 di schede motivazionali, di film a tema sportivo, di altro materiale (per esempio un gioco per seguire le regole del calcio, ma anche le regole del comportamento che si devono tenere al Vismara). «Il fatto che a un certo punto i ragazzini debbano stare qui al centro sportivo tutti i giorni è anche tutelativo. L’’altrove’, spesso, può essere molto poco piacevoli e pericolosi, come l’online. Ma non solo con i social, anche con i videogiochi. Tenendo tutti i giorni loro qui in gruppo, con un grande investimento di tempo, questi luoghi poco gentili vengono poco frequentati». Con il Milan che ha recentemente varato un nuovo progetto, ‘Parole O_ stili’, insieme a Rosy Russo, creando un manifesto dove il presupposto è che tutto quello è virtuale, in realtà è reale e per questo c’è un’educazione all’utilizzo dei social, ma anche alla tutela contro le frasi sbagliate che si ricevono sui social. «E poi con la prima squadra femminile, abbiamo fatto un manifesto in 10 punti, #WeAllAreFootball, per per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport, esplicitando principi e atteggiamenti di cui tutti possono tenere conto nella vita di tutti i giorni».

Manuel-A Fantoni
 
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Un modo per crescere uomini, più che atleti. Perché quando si lavora con i settori giovanili, si è a stretto contatto con ragazzi in un’età delicata e la cosa importante, al di là di come poi andrà la loro carriera agonistica, è anche aiutarli ad andare alla grande nella vita. Al Milan ci credono molto, anche grazie al lavoro della dottoressa Michaela Fantoni, Responsabile dell’Area Psico Pedagogica, che si occupa di tutti i ragazzi e le ragazze che vestono in rossonero alla Puma House of Football - Centro Sportivo Vismara. «Ho scelto di studiare psicologia già pensando di lavorare nel mondo dello sport, ci credevo moltissimo», ha raccontato la dottoressa, che dal 2019 ha iniziato poi a lavorare con i ragazzi in rossonero. Da quel momento la missione è diventata quella di lavorare su dei giovani calciatori con la consapevolezza che saranno gli adulti di domani. «Non solo atleti, ma persone - specifica Fantoni -. Per questo cerchiamo di avere un approccio a 360 gradi su tutto quello che non è la parte prestativa. Ovviamente una parte del lavoro resta comunque legata alla performance, e in questo caso si lavora a diversi livelli, per esempio sulla formazione dei tecnici, lavorando sulle competenze dell’allenatore-educatore». Poi, ci sono i progetti con i ragazzi. Uno di cui la dottoressa Fantoni è particolarmente fiera riguarda è ‘#MilanGentile’ (per chi non fosse espertissimo di social, si legge: hashtag Milan gentile). «È partito nel 2019 con il presupposto che la gentilezza sia fondamentale, sia in campo che nella vita, perché è estremamente inclusiva. Nello sport, poi, la trasformiamo in fair play». Così il 13 novembre, Giornata Mondiale della gentilezza, prende vita #MilanGentile, per cui in tutti gli spazi comuni del centro sportivo appaiono dei cartelloni con aforismi relativi alla gentilezza. «Inoltre mandiamo una mail a tutti con storie della gentilezza o di fair play, magari anche storie di atleti che sono stati premiati per gesti di fair play». Da quest’anno c’è stato anche un contest, per cui i ragazzini del settore di base hanno avuto un tempo per votare episodi di gentilezza osservati o durante le attività alla Puma House of Football - Vismara o in partita. Con una penna e una scheda di voto e una cassetta, ogni volta che i ragazzi hanno assistito a un episodio di gentilezza lo hanno segnalato. Alla fine della stagione c’è stata una premiazione dei gesti più gentili dell’anno. «C’è una coppa per chi vince, primo classificato in gentilezza. Poi la società ha fornito attestati, ha regalato la maglia dello scudetto, ingressi al museo, la possibilità di seguire la squadra a San Siro. La cosa bella è che sono coinvolti tutti: dirigenti, tecnici, giocatori. Vorremmo creare una macchia d’olio della gentilezza». E l’idea è quella di andare avanti in questa cultura di gentilezza. «Monitoriamo anche le pagelle dei ragazzi, sia dei settori di base che agonistico. Vengono poi segnalati gli atleti che hanno qualche fatica. Abbiamo coinvolto i tecnici perché sono delle figure che conoscono bene i loro atleti. Per questo possono sapere che se un ragazzino è sempre stato bravo, forse ha qualche problema se a un certo punto incontra delle difficoltà». La collaborazione a tutti i livelli del club è molto attiva, a tutti i livelli. Fantoni e i suoi collaboratori sono stati particolarmente attivi anche nel periodo del lockdown. «Per tenere vive nei ragazzi l’idea della motivazione, dell’affiliazione al club in un momento in cui è stato molto difficile per loro capire come cambiava la realtà intorno a loro». Per questo hanno avuto invio La psicologa Michaela Fantoni lavora con il Milan dal 2019 di schede motivazionali, di film a tema sportivo, di altro materiale (per esempio un gioco per seguire le regole del calcio, ma anche le regole del comportamento che si devono tenere al Vismara). «Il fatto che a un certo punto i ragazzini debbano stare qui al centro sportivo tutti i giorni è anche tutelativo. L’’altrove’, spesso, può essere molto poco piacevoli e pericolosi, come l’online. Ma non solo con i social, anche con i videogiochi. Tenendo tutti i giorni loro qui in gruppo, con un grande investimento di tempo, questi luoghi poco gentili vengono poco frequentati». Con il Milan che ha recentemente varato un nuovo progetto, ‘Parole O_ stili’, insieme a Rosy Russo, creando un manifesto dove il presupposto è che tutto quello è virtuale, in realtà è reale e per questo c’è un’educazione all’utilizzo dei social, ma anche alla tutela contro le frasi sbagliate che si ricevono sui social. «E poi con la prima squadra femminile, abbiamo fatto un manifesto in 10 punti, #WeAllAreFootball, per per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport, esplicitando principi e atteggiamenti di cui tutti possono tenere conto nella vita di tutti i giorni».
Dio mio, che palle. Voglio Attila come proprietario.
Sai che ce ne facciamo in campo della gentilezza, dottoressa?
Lo sport è agonismo, e il calcio è sport di contatto e anche scorrettezze in campo.
Ma questa ci ha mai messo piede su un campo da calcio?
 
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Per queste cose esiste "l'azione cattolica ragazzi",a noi serve gente che sappia giocare a calcio,perché nonostante sìano sempre di più quelli che lo dimenticano noi siamo il Milan,un club di calcio,poi che bisogna trasmettere dei valori non lo nega nessuno,ma oggigiorno i valori che Maldini per dirne uno fece suoi a quei tempi(anche grazie alla famiglia)è sempre più difficile trasmetterli ed arduo che qualcuno li assimili.
 

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Un modo per crescere uomini, più che atleti. Perché quando si lavora con i settori giovanili, si è a stretto contatto con ragazzi in un’età delicata e la cosa importante, al di là di come poi andrà la loro carriera agonistica, è anche aiutarli ad andare alla grande nella vita. Al Milan ci credono molto, anche grazie al lavoro della dottoressa Michaela Fantoni, Responsabile dell’Area Psico Pedagogica, che si occupa di tutti i ragazzi e le ragazze che vestono in rossonero alla Puma House of Football - Centro Sportivo Vismara. «Ho scelto di studiare psicologia già pensando di lavorare nel mondo dello sport, ci credevo moltissimo», ha raccontato la dottoressa, che dal 2019 ha iniziato poi a lavorare con i ragazzi in rossonero. Da quel momento la missione è diventata quella di lavorare su dei giovani calciatori con la consapevolezza che saranno gli adulti di domani. «Non solo atleti, ma persone - specifica Fantoni -. Per questo cerchiamo di avere un approccio a 360 gradi su tutto quello che non è la parte prestativa. Ovviamente una parte del lavoro resta comunque legata alla performance, e in questo caso si lavora a diversi livelli, per esempio sulla formazione dei tecnici, lavorando sulle competenze dell’allenatore-educatore». Poi, ci sono i progetti con i ragazzi. Uno di cui la dottoressa Fantoni è particolarmente fiera riguarda è ‘#MilanGentile’ (per chi non fosse espertissimo di social, si legge: hashtag Milan gentile). «È partito nel 2019 con il presupposto che la gentilezza sia fondamentale, sia in campo che nella vita, perché è estremamente inclusiva. Nello sport, poi, la trasformiamo in fair play». Così il 13 novembre, Giornata Mondiale della gentilezza, prende vita #MilanGentile, per cui in tutti gli spazi comuni del centro sportivo appaiono dei cartelloni con aforismi relativi alla gentilezza. «Inoltre mandiamo una mail a tutti con storie della gentilezza o di fair play, magari anche storie di atleti che sono stati premiati per gesti di fair play». Da quest’anno c’è stato anche un contest, per cui i ragazzini del settore di base hanno avuto un tempo per votare episodi di gentilezza osservati o durante le attività alla Puma House of Football - Vismara o in partita. Con una penna e una scheda di voto e una cassetta, ogni volta che i ragazzi hanno assistito a un episodio di gentilezza lo hanno segnalato. Alla fine della stagione c’è stata una premiazione dei gesti più gentili dell’anno. «C’è una coppa per chi vince, primo classificato in gentilezza. Poi la società ha fornito attestati, ha regalato la maglia dello scudetto, ingressi al museo, la possibilità di seguire la squadra a San Siro. La cosa bella è che sono coinvolti tutti: dirigenti, tecnici, giocatori. Vorremmo creare una macchia d’olio della gentilezza». E l’idea è quella di andare avanti in questa cultura di gentilezza. «Monitoriamo anche le pagelle dei ragazzi, sia dei settori di base che agonistico. Vengono poi segnalati gli atleti che hanno qualche fatica. Abbiamo coinvolto i tecnici perché sono delle figure che conoscono bene i loro atleti. Per questo possono sapere che se un ragazzino è sempre stato bravo, forse ha qualche problema se a un certo punto incontra delle difficoltà». La collaborazione a tutti i livelli del club è molto attiva, a tutti i livelli. Fantoni e i suoi collaboratori sono stati particolarmente attivi anche nel periodo del lockdown. «Per tenere vive nei ragazzi l’idea della motivazione, dell’affiliazione al club in un momento in cui è stato molto difficile per loro capire come cambiava la realtà intorno a loro». Per questo hanno avuto invio La psicologa Michaela Fantoni lavora con il Milan dal 2019 di schede motivazionali, di film a tema sportivo, di altro materiale (per esempio un gioco per seguire le regole del calcio, ma anche le regole del comportamento che si devono tenere al Vismara). «Il fatto che a un certo punto i ragazzini debbano stare qui al centro sportivo tutti i giorni è anche tutelativo. L’’altrove’, spesso, può essere molto poco piacevoli e pericolosi, come l’online. Ma non solo con i social, anche con i videogiochi. Tenendo tutti i giorni loro qui in gruppo, con un grande investimento di tempo, questi luoghi poco gentili vengono poco frequentati». Con il Milan che ha recentemente varato un nuovo progetto, ‘Parole O_ stili’, insieme a Rosy Russo, creando un manifesto dove il presupposto è che tutto quello è virtuale, in realtà è reale e per questo c’è un’educazione all’utilizzo dei social, ma anche alla tutela contro le frasi sbagliate che si ricevono sui social. «E poi con la prima squadra femminile, abbiamo fatto un manifesto in 10 punti, #WeAllAreFootball, per per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport, esplicitando principi e atteggiamenti di cui tutti possono tenere conto nella vita di tutti i giorni».
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Swaitak

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Un modo per crescere uomini, più che atleti. Perché quando si lavora con i settori giovanili, si è a stretto contatto con ragazzi in un’età delicata e la cosa importante, al di là di come poi andrà la loro carriera agonistica, è anche aiutarli ad andare alla grande nella vita. Al Milan ci credono molto, anche grazie al lavoro della dottoressa Michaela Fantoni, Responsabile dell’Area Psico Pedagogica, che si occupa di tutti i ragazzi e le ragazze che vestono in rossonero alla Puma House of Football - Centro Sportivo Vismara. «Ho scelto di studiare psicologia già pensando di lavorare nel mondo dello sport, ci credevo moltissimo», ha raccontato la dottoressa, che dal 2019 ha iniziato poi a lavorare con i ragazzi in rossonero. Da quel momento la missione è diventata quella di lavorare su dei giovani calciatori con la consapevolezza che saranno gli adulti di domani. «Non solo atleti, ma persone - specifica Fantoni -. Per questo cerchiamo di avere un approccio a 360 gradi su tutto quello che non è la parte prestativa. Ovviamente una parte del lavoro resta comunque legata alla performance, e in questo caso si lavora a diversi livelli, per esempio sulla formazione dei tecnici, lavorando sulle competenze dell’allenatore-educatore». Poi, ci sono i progetti con i ragazzi. Uno di cui la dottoressa Fantoni è particolarmente fiera riguarda è ‘#MilanGentile’ (per chi non fosse espertissimo di social, si legge: hashtag Milan gentile). «È partito nel 2019 con il presupposto che la gentilezza sia fondamentale, sia in campo che nella vita, perché è estremamente inclusiva. Nello sport, poi, la trasformiamo in fair play». Così il 13 novembre, Giornata Mondiale della gentilezza, prende vita #MilanGentile, per cui in tutti gli spazi comuni del centro sportivo appaiono dei cartelloni con aforismi relativi alla gentilezza. «Inoltre mandiamo una mail a tutti con storie della gentilezza o di fair play, magari anche storie di atleti che sono stati premiati per gesti di fair play». Da quest’anno c’è stato anche un contest, per cui i ragazzini del settore di base hanno avuto un tempo per votare episodi di gentilezza osservati o durante le attività alla Puma House of Football - Vismara o in partita. Con una penna e una scheda di voto e una cassetta, ogni volta che i ragazzi hanno assistito a un episodio di gentilezza lo hanno segnalato. Alla fine della stagione c’è stata una premiazione dei gesti più gentili dell’anno. «C’è una coppa per chi vince, primo classificato in gentilezza. Poi la società ha fornito attestati, ha regalato la maglia dello scudetto, ingressi al museo, la possibilità di seguire la squadra a San Siro. La cosa bella è che sono coinvolti tutti: dirigenti, tecnici, giocatori. Vorremmo creare una macchia d’olio della gentilezza». E l’idea è quella di andare avanti in questa cultura di gentilezza. «Monitoriamo anche le pagelle dei ragazzi, sia dei settori di base che agonistico. Vengono poi segnalati gli atleti che hanno qualche fatica. Abbiamo coinvolto i tecnici perché sono delle figure che conoscono bene i loro atleti. Per questo possono sapere che se un ragazzino è sempre stato bravo, forse ha qualche problema se a un certo punto incontra delle difficoltà». La collaborazione a tutti i livelli del club è molto attiva, a tutti i livelli. Fantoni e i suoi collaboratori sono stati particolarmente attivi anche nel periodo del lockdown. «Per tenere vive nei ragazzi l’idea della motivazione, dell’affiliazione al club in un momento in cui è stato molto difficile per loro capire come cambiava la realtà intorno a loro». Per questo hanno avuto invio La psicologa Michaela Fantoni lavora con il Milan dal 2019 di schede motivazionali, di film a tema sportivo, di altro materiale (per esempio un gioco per seguire le regole del calcio, ma anche le regole del comportamento che si devono tenere al Vismara). «Il fatto che a un certo punto i ragazzini debbano stare qui al centro sportivo tutti i giorni è anche tutelativo. L’’altrove’, spesso, può essere molto poco piacevoli e pericolosi, come l’online. Ma non solo con i social, anche con i videogiochi. Tenendo tutti i giorni loro qui in gruppo, con un grande investimento di tempo, questi luoghi poco gentili vengono poco frequentati». Con il Milan che ha recentemente varato un nuovo progetto, ‘Parole O_ stili’, insieme a Rosy Russo, creando un manifesto dove il presupposto è che tutto quello è virtuale, in realtà è reale e per questo c’è un’educazione all’utilizzo dei social, ma anche alla tutela contro le frasi sbagliate che si ricevono sui social. «E poi con la prima squadra femminile, abbiamo fatto un manifesto in 10 punti, #WeAllAreFootball, per per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport, esplicitando principi e atteggiamenti di cui tutti possono tenere conto nella vita di tutti i giorni».
per questo poi i Serra ci cacano in testa
 
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Un modo per crescere uomini, più che atleti. Perché quando si lavora con i settori giovanili, si è a stretto contatto con ragazzi in un’età delicata e la cosa importante, al di là di come poi andrà la loro carriera agonistica, è anche aiutarli ad andare alla grande nella vita. Al Milan ci credono molto, anche grazie al lavoro della dottoressa Michaela Fantoni, Responsabile dell’Area Psico Pedagogica, che si occupa di tutti i ragazzi e le ragazze che vestono in rossonero alla Puma House of Football - Centro Sportivo Vismara. «Ho scelto di studiare psicologia già pensando di lavorare nel mondo dello sport, ci credevo moltissimo», ha raccontato la dottoressa, che dal 2019 ha iniziato poi a lavorare con i ragazzi in rossonero. Da quel momento la missione è diventata quella di lavorare su dei giovani calciatori con la consapevolezza che saranno gli adulti di domani. «Non solo atleti, ma persone - specifica Fantoni -. Per questo cerchiamo di avere un approccio a 360 gradi su tutto quello che non è la parte prestativa. Ovviamente una parte del lavoro resta comunque legata alla performance, e in questo caso si lavora a diversi livelli, per esempio sulla formazione dei tecnici, lavorando sulle competenze dell’allenatore-educatore». Poi, ci sono i progetti con i ragazzi. Uno di cui la dottoressa Fantoni è particolarmente fiera riguarda è ‘#MilanGentile’ (per chi non fosse espertissimo di social, si legge: hashtag Milan gentile). «È partito nel 2019 con il presupposto che la gentilezza sia fondamentale, sia in campo che nella vita, perché è estremamente inclusiva. Nello sport, poi, la trasformiamo in fair play». Così il 13 novembre, Giornata Mondiale della gentilezza, prende vita #MilanGentile, per cui in tutti gli spazi comuni del centro sportivo appaiono dei cartelloni con aforismi relativi alla gentilezza. «Inoltre mandiamo una mail a tutti con storie della gentilezza o di fair play, magari anche storie di atleti che sono stati premiati per gesti di fair play». Da quest’anno c’è stato anche un contest, per cui i ragazzini del settore di base hanno avuto un tempo per votare episodi di gentilezza osservati o durante le attività alla Puma House of Football - Vismara o in partita. Con una penna e una scheda di voto e una cassetta, ogni volta che i ragazzi hanno assistito a un episodio di gentilezza lo hanno segnalato. Alla fine della stagione c’è stata una premiazione dei gesti più gentili dell’anno. «C’è una coppa per chi vince, primo classificato in gentilezza. Poi la società ha fornito attestati, ha regalato la maglia dello scudetto, ingressi al museo, la possibilità di seguire la squadra a San Siro. La cosa bella è che sono coinvolti tutti: dirigenti, tecnici, giocatori. Vorremmo creare una macchia d’olio della gentilezza». E l’idea è quella di andare avanti in questa cultura di gentilezza. «Monitoriamo anche le pagelle dei ragazzi, sia dei settori di base che agonistico. Vengono poi segnalati gli atleti che hanno qualche fatica. Abbiamo coinvolto i tecnici perché sono delle figure che conoscono bene i loro atleti. Per questo possono sapere che se un ragazzino è sempre stato bravo, forse ha qualche problema se a un certo punto incontra delle difficoltà». La collaborazione a tutti i livelli del club è molto attiva, a tutti i livelli. Fantoni e i suoi collaboratori sono stati particolarmente attivi anche nel periodo del lockdown. «Per tenere vive nei ragazzi l’idea della motivazione, dell’affiliazione al club in un momento in cui è stato molto difficile per loro capire come cambiava la realtà intorno a loro». Per questo hanno avuto invio La psicologa Michaela Fantoni lavora con il Milan dal 2019 di schede motivazionali, di film a tema sportivo, di altro materiale (per esempio un gioco per seguire le regole del calcio, ma anche le regole del comportamento che si devono tenere al Vismara). «Il fatto che a un certo punto i ragazzini debbano stare qui al centro sportivo tutti i giorni è anche tutelativo. L’’altrove’, spesso, può essere molto poco piacevoli e pericolosi, come l’online. Ma non solo con i social, anche con i videogiochi. Tenendo tutti i giorni loro qui in gruppo, con un grande investimento di tempo, questi luoghi poco gentili vengono poco frequentati». Con il Milan che ha recentemente varato un nuovo progetto, ‘Parole O_ stili’, insieme a Rosy Russo, creando un manifesto dove il presupposto è che tutto quello è virtuale, in realtà è reale e per questo c’è un’educazione all’utilizzo dei social, ma anche alla tutela contro le frasi sbagliate che si ricevono sui social. «E poi con la prima squadra femminile, abbiamo fatto un manifesto in 10 punti, #WeAllAreFootball, per per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport, esplicitando principi e atteggiamenti di cui tutti possono tenere conto nella vita di tutti i giorni».
a parte tutto una squadra di persone che non simula e non fa porcate a me piace...
 

jumpy65

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Dio mio, che palle. Voglio Attila come proprietario.
Sai che ce ne facciamo in campo della gentilezza, dottoressa?
Lo sport è agonismo, e il calcio è sport di contatto e anche scorrettezze in campo.
Ma questa ci ha mai messo piede su un campo da calcio?
di scorrettezze magari no. Bisognerebbe imparare da sport duri come il rugby. Duri ma corretti
 

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Un modo per crescere uomini, più che atleti. Perché quando si lavora con i settori giovanili, si è a stretto contatto con ragazzi in un’età delicata e la cosa importante, al di là di come poi andrà la loro carriera agonistica, è anche aiutarli ad andare alla grande nella vita. Al Milan ci credono molto, anche grazie al lavoro della dottoressa Michaela Fantoni, Responsabile dell’Area Psico Pedagogica, che si occupa di tutti i ragazzi e le ragazze che vestono in rossonero alla Puma House of Football - Centro Sportivo Vismara. «Ho scelto di studiare psicologia già pensando di lavorare nel mondo dello sport, ci credevo moltissimo», ha raccontato la dottoressa, che dal 2019 ha iniziato poi a lavorare con i ragazzi in rossonero. Da quel momento la missione è diventata quella di lavorare su dei giovani calciatori con la consapevolezza che saranno gli adulti di domani. «Non solo atleti, ma persone - specifica Fantoni -. Per questo cerchiamo di avere un approccio a 360 gradi su tutto quello che non è la parte prestativa. Ovviamente una parte del lavoro resta comunque legata alla performance, e in questo caso si lavora a diversi livelli, per esempio sulla formazione dei tecnici, lavorando sulle competenze dell’allenatore-educatore». Poi, ci sono i progetti con i ragazzi. Uno di cui la dottoressa Fantoni è particolarmente fiera riguarda è ‘#MilanGentile’ (per chi non fosse espertissimo di social, si legge: hashtag Milan gentile). «È partito nel 2019 con il presupposto che la gentilezza sia fondamentale, sia in campo che nella vita, perché è estremamente inclusiva. Nello sport, poi, la trasformiamo in fair play». Così il 13 novembre, Giornata Mondiale della gentilezza, prende vita #MilanGentile, per cui in tutti gli spazi comuni del centro sportivo appaiono dei cartelloni con aforismi relativi alla gentilezza. «Inoltre mandiamo una mail a tutti con storie della gentilezza o di fair play, magari anche storie di atleti che sono stati premiati per gesti di fair play». Da quest’anno c’è stato anche un contest, per cui i ragazzini del settore di base hanno avuto un tempo per votare episodi di gentilezza osservati o durante le attività alla Puma House of Football - Vismara o in partita. Con una penna e una scheda di voto e una cassetta, ogni volta che i ragazzi hanno assistito a un episodio di gentilezza lo hanno segnalato. Alla fine della stagione c’è stata una premiazione dei gesti più gentili dell’anno. «C’è una coppa per chi vince, primo classificato in gentilezza. Poi la società ha fornito attestati, ha regalato la maglia dello scudetto, ingressi al museo, la possibilità di seguire la squadra a San Siro. La cosa bella è che sono coinvolti tutti: dirigenti, tecnici, giocatori. Vorremmo creare una macchia d’olio della gentilezza». E l’idea è quella di andare avanti in questa cultura di gentilezza. «Monitoriamo anche le pagelle dei ragazzi, sia dei settori di base che agonistico. Vengono poi segnalati gli atleti che hanno qualche fatica. Abbiamo coinvolto i tecnici perché sono delle figure che conoscono bene i loro atleti. Per questo possono sapere che se un ragazzino è sempre stato bravo, forse ha qualche problema se a un certo punto incontra delle difficoltà». La collaborazione a tutti i livelli del club è molto attiva, a tutti i livelli. Fantoni e i suoi collaboratori sono stati particolarmente attivi anche nel periodo del lockdown. «Per tenere vive nei ragazzi l’idea della motivazione, dell’affiliazione al club in un momento in cui è stato molto difficile per loro capire come cambiava la realtà intorno a loro». Per questo hanno avuto invio La psicologa Michaela Fantoni lavora con il Milan dal 2019 di schede motivazionali, di film a tema sportivo, di altro materiale (per esempio un gioco per seguire le regole del calcio, ma anche le regole del comportamento che si devono tenere al Vismara). «Il fatto che a un certo punto i ragazzini debbano stare qui al centro sportivo tutti i giorni è anche tutelativo. L’’altrove’, spesso, può essere molto poco piacevoli e pericolosi, come l’online. Ma non solo con i social, anche con i videogiochi. Tenendo tutti i giorni loro qui in gruppo, con un grande investimento di tempo, questi luoghi poco gentili vengono poco frequentati». Con il Milan che ha recentemente varato un nuovo progetto, ‘Parole O_ stili’, insieme a Rosy Russo, creando un manifesto dove il presupposto è che tutto quello è virtuale, in realtà è reale e per questo c’è un’educazione all’utilizzo dei social, ma anche alla tutela contro le frasi sbagliate che si ricevono sui social. «E poi con la prima squadra femminile, abbiamo fatto un manifesto in 10 punti, #WeAllAreFootball, per per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport, esplicitando principi e atteggiamenti di cui tutti possono tenere conto nella vita di tutti i giorni».
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