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Il calcio è veramente uno spaccato della vita perché nella febbrile attesa, in quei maledetti 90 minuti e nel post-gara ci regala un mix di aspettative, emozioni e poi analisi/bilanci come meglio non potrebbero essere concentrati.
E nel modo personale di ognuno di noi di approcciarsi a questi eventi si racchiude l'essenza e la visione della vita.
Solitamente i positivi nei bilanci vedono il bicchiere mezzo pieno, i più pessimisti lo vedo mezzo vuoto ma ieri la propaganda nerazzurra ci ha regalato un nuovo possibile approccio: il bicchiere tutto pieno , ma di vino , da scolare prima di azionare il cervello per rinnegare la realtà e ribaltarla a proprio comodo.
L'andamento del derby è stato così chiaro e l'evolversi così semplice che anche un bambino di 5 anni avrebbe saputo trovarne il padrone e lo spettatore: dopo una fase iniziale quasi di studio ed equilibrata con una potenziale azione gol per parte, l'inter la sblocca con Brozovic.
Da quel momento in poi però è un monologo rossonero.
La partita trova il suo padrone e no , non sono gli ingiocabili.
Il Milan di Pioli con due mosse tattiche nuove manda in tilt la manovra dei quasi-campioni d'italia-se-non-c'era-Bologna.
Tonali largo a sinistra che costringe Dumfries a uscire su di lui porta in isolamento leao contro il suo marcatore, il resto lo fa lo spropositato talento del giocatore che quando parte pare pattinare.
Il Milan costringe l'inter a giocare il suo calcio, quel calcio che gli ingiocabili non possono e non sanno giocare.
Si assiste quasi con stupore al palesarsi del divario tra le due compagini con l'inter che prova ad abbassare i ritmi senza riuscirvi e il Milan che macina gioco come un rullo compressore.
I nerazzurri fanno fatica a fare due passaggi di fila e finiscono per regalare spesso a palla ai rossoneri non appena pressati e con linee di passaggio precluse da preventive attuate in modo sublime.
Il primo tempo finisce 1-1 ma si ha la sensazione che il fischio dell'arbitro sia il gong che salva un pugile messo all'angolo e preso a sonori cazzotti dal rivale.
Il punteggio recita 1-1 ma poteva benissimo essere un 4-1, senza voler esagerare.
La ripresa inizia come se non ci fosse mai fermati e il milan piazza un 1-2 da urlo grazie a un leao ,lui si , fuori categoria.
3-1 il parziale all'ora di gioco.
A quel punto , e solo a quel punto, l'inter prova a reagire e concentra in 15' minuti la sua reazione soprattutto di nervi e di forza: dzeko accorcia e lautaro prima e calha dopo sfiorano addirittura il pari.
Nel mezzo e dopo ancora qualche occasione per il milan che ormai ha posato la sciabola e va di fioretto, colpevolmente.
Quando Pioli capisce che si sta scherzando col fuoco rinforza gli argini e praticamente finisce l'ondata nerazzurra.
Quel kalulu da molti tra noi invocato come terzino in determinate situazioni di gioco mette una falla in una zona di campo in cui Calabria si vedeva sfilare l'uomo alle spalle.
Il derby lo ha stravinto il Milan, l'inter è stata distrutta , annichilita , ridimensionata e messa a tacere.
I campioni d'italia hanno messo i puntini sulle i e hanno sentenziato punti esclamativi.
Le valutazioni di mercato folli di alcuni nerazzurri hanno creato imbarazzo nel telespettatore neutrale di turno che avrà fatto fatica a capire che gli ingiocabili fossero i nerazzurri.
Eppure Inzaghi prima e moltissimi tifosi dopo non hanno riconosciuto e non stanno riconoscendo ciò che il campo ha sentenziato: non è il Milan che ha stradominato per 45' buoni a cavallo tra i due tempi producendo palle gol a raffica ma è l'inter che ha avuto un blackout.
45' buoni pro milan Vs 15' buoni pro Inter
non sono bastati per molti a rivelare la verità.
Ennesimo punto di vista strabico di una propaganda che ormai ha raggiunto livelli da conati di vomito.
Milano e l'italia hanno un padrone e non indossa la maglia nerazzurra.
Ridisegnate le gerarchie e fatelo ora.
Chiudo con una considerazione su Marelli e la sua teoria secondo cui Theo su Dumfries sarebbe stato da espellere: certa gente dovrebbe cambiare mestiere se non sa nemmeno cosa sia tagliare una linea di corsa proteggendo palla.
Se quello è giallo il calcio è danza artistica.
E nel modo personale di ognuno di noi di approcciarsi a questi eventi si racchiude l'essenza e la visione della vita.
Solitamente i positivi nei bilanci vedono il bicchiere mezzo pieno, i più pessimisti lo vedo mezzo vuoto ma ieri la propaganda nerazzurra ci ha regalato un nuovo possibile approccio: il bicchiere tutto pieno , ma di vino , da scolare prima di azionare il cervello per rinnegare la realtà e ribaltarla a proprio comodo.
L'andamento del derby è stato così chiaro e l'evolversi così semplice che anche un bambino di 5 anni avrebbe saputo trovarne il padrone e lo spettatore: dopo una fase iniziale quasi di studio ed equilibrata con una potenziale azione gol per parte, l'inter la sblocca con Brozovic.
Da quel momento in poi però è un monologo rossonero.
La partita trova il suo padrone e no , non sono gli ingiocabili.
Il Milan di Pioli con due mosse tattiche nuove manda in tilt la manovra dei quasi-campioni d'italia-se-non-c'era-Bologna.
Tonali largo a sinistra che costringe Dumfries a uscire su di lui porta in isolamento leao contro il suo marcatore, il resto lo fa lo spropositato talento del giocatore che quando parte pare pattinare.
Il Milan costringe l'inter a giocare il suo calcio, quel calcio che gli ingiocabili non possono e non sanno giocare.
Si assiste quasi con stupore al palesarsi del divario tra le due compagini con l'inter che prova ad abbassare i ritmi senza riuscirvi e il Milan che macina gioco come un rullo compressore.
I nerazzurri fanno fatica a fare due passaggi di fila e finiscono per regalare spesso a palla ai rossoneri non appena pressati e con linee di passaggio precluse da preventive attuate in modo sublime.
Il primo tempo finisce 1-1 ma si ha la sensazione che il fischio dell'arbitro sia il gong che salva un pugile messo all'angolo e preso a sonori cazzotti dal rivale.
Il punteggio recita 1-1 ma poteva benissimo essere un 4-1, senza voler esagerare.
La ripresa inizia come se non ci fosse mai fermati e il milan piazza un 1-2 da urlo grazie a un leao ,lui si , fuori categoria.
3-1 il parziale all'ora di gioco.
A quel punto , e solo a quel punto, l'inter prova a reagire e concentra in 15' minuti la sua reazione soprattutto di nervi e di forza: dzeko accorcia e lautaro prima e calha dopo sfiorano addirittura il pari.
Nel mezzo e dopo ancora qualche occasione per il milan che ormai ha posato la sciabola e va di fioretto, colpevolmente.
Quando Pioli capisce che si sta scherzando col fuoco rinforza gli argini e praticamente finisce l'ondata nerazzurra.
Quel kalulu da molti tra noi invocato come terzino in determinate situazioni di gioco mette una falla in una zona di campo in cui Calabria si vedeva sfilare l'uomo alle spalle.
Il derby lo ha stravinto il Milan, l'inter è stata distrutta , annichilita , ridimensionata e messa a tacere.
I campioni d'italia hanno messo i puntini sulle i e hanno sentenziato punti esclamativi.
Le valutazioni di mercato folli di alcuni nerazzurri hanno creato imbarazzo nel telespettatore neutrale di turno che avrà fatto fatica a capire che gli ingiocabili fossero i nerazzurri.
Eppure Inzaghi prima e moltissimi tifosi dopo non hanno riconosciuto e non stanno riconoscendo ciò che il campo ha sentenziato: non è il Milan che ha stradominato per 45' buoni a cavallo tra i due tempi producendo palle gol a raffica ma è l'inter che ha avuto un blackout.
45' buoni pro milan Vs 15' buoni pro Inter
non sono bastati per molti a rivelare la verità.
Ennesimo punto di vista strabico di una propaganda che ormai ha raggiunto livelli da conati di vomito.
Milano e l'italia hanno un padrone e non indossa la maglia nerazzurra.
Ridisegnate le gerarchie e fatelo ora.
Chiudo con una considerazione su Marelli e la sua teoria secondo cui Theo su Dumfries sarebbe stato da espellere: certa gente dovrebbe cambiare mestiere se non sa nemmeno cosa sia tagliare una linea di corsa proteggendo palla.
Se quello è giallo il calcio è danza artistica.