È contro ogni spirito sportivo ciò che affermi. Mica siamo in un lavoro in cui contano gli anni di servizio, non esistono diritti acquisiti in uno sport competitivo come il calcio. Se un giocatore è più forte, gioca quello più forte. Il fatto che si tuteli il più scarso è quanto di più deleterio vi sia, perché il gruppo percepisce che non vi è uno spirito meritocratico nel valutare le prestazioni di un giocatore, bensì vessatorio. La cosa grave è che i vari trombettieri come Pellegatti diffondano siffatto verbo, prendendo le veci di giocatori che conoscono magari personalmente, sfavorendo di riflesso l'inserimento dei nuovi che si sentono esclusi e poco considerati per ragioni che nulla hanno a che fare col calcio.
Un giocatore nuovo devi farlo sentire a casa, altrimenti come puó dimostrare il suo valore se viene osteggiato per tutelare chi già c'è.