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Il discorso di re-elezioni di Mattarella. Solita filastrocca, sui medesimi temi cari al padronato:"Un Paese che cresca in unità, più giusto, più moderno, intensamente legato ai popoli amici che ci attorniano, un Paese in cui le disuguaglianze vengano meno".
Magistratura - "È indispensabile che le riforme annunciate per la giustizia giungano con immediatezza a compimento affinché il Csm possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all'ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore".
La Scuola - "Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni. Mai più tragedie come questa. Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita"
La violenza sulle donne - "Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio".
Il razzismo - "Dignità è opporsi al razzismo e all'antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi. Dignità è non dover scegliere tra lavoro e figli. Dignità è avere carceri non sovraffollate. Dignità è non essere distratti sulla disabilità. Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un'informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile".
"Auguri alla nostra speranza. La speranza siamo noi. Ecco, noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia!".
Magistratura - "È indispensabile che le riforme annunciate per la giustizia giungano con immediatezza a compimento affinché il Csm possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all'ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore".
La Scuola - "Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni. Mai più tragedie come questa. Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita"
La violenza sulle donne - "Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio".
Il razzismo - "Dignità è opporsi al razzismo e all'antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi. Dignità è non dover scegliere tra lavoro e figli. Dignità è avere carceri non sovraffollate. Dignità è non essere distratti sulla disabilità. Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un'informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile".
"Auguri alla nostra speranza. La speranza siamo noi. Ecco, noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia!".