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Loftus Cheek a MTV:"Ho giocato in diverse posizioni nella mia carriera, quindi mi trovo bene in qualsiasi ruolo. Con il passare degli anni mi sento sempre più un centrocampista a tutto campo e mi fa divertire di più".
"La caratteristica più importante? Sicuramente la mia fisicità. Sono robusto, ho forza, rapidità e potenza, e quando riesco a combinare queste caratteristiche con le mie qualità tecniche, riesco ad incidere maggiormente sulla partita".
"Ho iniziato come numero 8, un centrocampista box-to-box. Coprivo tutto il campo. Successivamente ho poi giocato in altri ruoli, quando necessario anche in difesa, oppure attaccante, ma anche in fascia. Quindi si, ho coperto tutti i ruoli".
"Io in porta, un giorno, come Giroud? Forse. Magari un giorno potrò fare anche questo, ma l’unico ruolo che non ho ancora fatto è il terzino sinistro. Quindi direi che mi manca solo quel ruolo".
"Confronto di Touchmaps: tra Torino e Roma? Avevo compiti leggermente diversi. Contro il Torino ho giocato da 8 sulla destra in un centrocampo a tre. Mentre contro la Roma ho giocato prevalentemente in mezzo subito dietro la punta. Sono ruoli leggermente diversi tatticamente, contro il Toro i tocchi erano per lo più sulla destra, mentre contro i giallorossi tendevo a variare da sinistra a destra. Questo è il contributo che posso dare soprattutto a centrocampo, dove bisogna essere bravi sia a difendere che attaccare. A volte ci si può ritrovare anche in mezzo tra dover difendere e il ripartire subito per delle incursioni offensive. Comunque si, mi trovo bene un pò ovunque nel campo, e cerco sempre di trovare la posizione in cui posso essere più pericoloso".
"I duelli vinti? È importante in ogni competizione: è sempre una battaglia, specialmente in centrocampo, dove quei duelli li vuoi vincere. Ogni volta che si presentano dei duelli, voglio vincerne il più possibile, sfruttando la mia forza e fisicità, e questo può incidere sulle vittorie della squadra".
"Sulla trequarti la precisione conta tanto e a volte è difficile fare il passaggio giusto e, soprattutto, farlo bene. Dipende anche da quale zona del campo sei in quel momento. Ti ritrovi al bivio e devi decidere se effettuare un passaggio rischioso oppure sicuro, prendere la decisione giusta è fondamentale. Se mi piacciono i passaggi rischiosi? È uno dei punti che devo migliorare, generalmente preferisco correre e provare qualche dribbling, ma a volte dovrei tentare più passaggi chiave che possono portare al gol".
"Migliorare i punti deboli? Siamo costantemente a lavoro per migliorarci, e con le tecnologie di oggi è molto più semplice. Anche solo il poter rivedere le immagini delle partite e discuterne con l’allenatore su come migliorare è un aspetto importantissimo. Poi siamo sempre sul campo, questo ci aiuta tanto".
Sul primo assist contro il Torino: "Non avevo visto subito Christian (Pulisic), ma avevo notato il grande lavoro fatto da Olivier (Giroud) che corre verso il primo palo liberando lo spazio in mezzo all’area. È stato un gran gol".
"Pulisic? Ci intendiamo bene, conosco i suoi movimenti. Ci trovavamo molto bene soprattutto nella prima parte del campionato, dove entrambi giocavamo sulla destra. È sempre un piacere giocare con lui".
"La connessione con Giroud? Adoro giocare con Oli, è un grande giocatore. Ti viene sempre incontro per aiutarti ed è perfetto per giocare di sponda. Il mio compito è quello di trovare gli spazi che lui libera, anche con un uno-due, come nell’occasione del rigore contro la Roma. Ed è appunto, questa, una di quelle occasioni in cui lui mi è venuto incontro"
"La caratteristica più importante? Sicuramente la mia fisicità. Sono robusto, ho forza, rapidità e potenza, e quando riesco a combinare queste caratteristiche con le mie qualità tecniche, riesco ad incidere maggiormente sulla partita".
"Ho iniziato come numero 8, un centrocampista box-to-box. Coprivo tutto il campo. Successivamente ho poi giocato in altri ruoli, quando necessario anche in difesa, oppure attaccante, ma anche in fascia. Quindi si, ho coperto tutti i ruoli".
"Io in porta, un giorno, come Giroud? Forse. Magari un giorno potrò fare anche questo, ma l’unico ruolo che non ho ancora fatto è il terzino sinistro. Quindi direi che mi manca solo quel ruolo".
"Confronto di Touchmaps: tra Torino e Roma? Avevo compiti leggermente diversi. Contro il Torino ho giocato da 8 sulla destra in un centrocampo a tre. Mentre contro la Roma ho giocato prevalentemente in mezzo subito dietro la punta. Sono ruoli leggermente diversi tatticamente, contro il Toro i tocchi erano per lo più sulla destra, mentre contro i giallorossi tendevo a variare da sinistra a destra. Questo è il contributo che posso dare soprattutto a centrocampo, dove bisogna essere bravi sia a difendere che attaccare. A volte ci si può ritrovare anche in mezzo tra dover difendere e il ripartire subito per delle incursioni offensive. Comunque si, mi trovo bene un pò ovunque nel campo, e cerco sempre di trovare la posizione in cui posso essere più pericoloso".
"I duelli vinti? È importante in ogni competizione: è sempre una battaglia, specialmente in centrocampo, dove quei duelli li vuoi vincere. Ogni volta che si presentano dei duelli, voglio vincerne il più possibile, sfruttando la mia forza e fisicità, e questo può incidere sulle vittorie della squadra".
"Sulla trequarti la precisione conta tanto e a volte è difficile fare il passaggio giusto e, soprattutto, farlo bene. Dipende anche da quale zona del campo sei in quel momento. Ti ritrovi al bivio e devi decidere se effettuare un passaggio rischioso oppure sicuro, prendere la decisione giusta è fondamentale. Se mi piacciono i passaggi rischiosi? È uno dei punti che devo migliorare, generalmente preferisco correre e provare qualche dribbling, ma a volte dovrei tentare più passaggi chiave che possono portare al gol".
"Migliorare i punti deboli? Siamo costantemente a lavoro per migliorarci, e con le tecnologie di oggi è molto più semplice. Anche solo il poter rivedere le immagini delle partite e discuterne con l’allenatore su come migliorare è un aspetto importantissimo. Poi siamo sempre sul campo, questo ci aiuta tanto".
Sul primo assist contro il Torino: "Non avevo visto subito Christian (Pulisic), ma avevo notato il grande lavoro fatto da Olivier (Giroud) che corre verso il primo palo liberando lo spazio in mezzo all’area. È stato un gran gol".
"Pulisic? Ci intendiamo bene, conosco i suoi movimenti. Ci trovavamo molto bene soprattutto nella prima parte del campionato, dove entrambi giocavamo sulla destra. È sempre un piacere giocare con lui".
"La connessione con Giroud? Adoro giocare con Oli, è un grande giocatore. Ti viene sempre incontro per aiutarti ed è perfetto per giocare di sponda. Il mio compito è quello di trovare gli spazi che lui libera, anche con un uno-due, come nell’occasione del rigore contro la Roma. Ed è appunto, questa, una di quelle occasioni in cui lui mi è venuto incontro"