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Un'inchiesta pubblicata da L'Espresso ci fa sapere che il rapper Fedez, che dal concerto del Primo Maggio è diventato per molti un paladino della libertà d'espressione, in realtà sarebbe lui stesso a "censurarsi". In che senso?
Stando a quanto riportato dal sito della citata rivista, Fedez ha un accordo con il gruppo Be, suoi azionisti e finanziatori in Doom, azienda amministrata dalla madre Annamaria Berrinzaghi, che gli ha imposto di non "rilasciare dichiarazioni inerenti al settore bancario e assicurativo che cagionino un danno alla società". In caso contrario, quest'alleanza si interromperebbe. Come funziona Doom? Come riportato da L'Espresso, in questo sistema da lui creato, Fedez "recluta artisti e li addestra ai social, li coinvolge in spettacoli per le banche e poi li ingaggia con la sua nuova casa discografica".
E non finisce qui, perchè, da tutto ciò, il rapper nel 2021 dovrebbe ricavare una cifra pari a 15 milioni di euro. Stesso discorso per Amazon, Fedez non osa criticare le politiche dell'azienda di e-commerce per non mettere a rischio i suoi 800.000 euro che riceve come "ambasciatore". Insomma, no alla censura, ma se c'è da guadagnarci, anche "w la censura".
Stando a quanto riportato dal sito della citata rivista, Fedez ha un accordo con il gruppo Be, suoi azionisti e finanziatori in Doom, azienda amministrata dalla madre Annamaria Berrinzaghi, che gli ha imposto di non "rilasciare dichiarazioni inerenti al settore bancario e assicurativo che cagionino un danno alla società". In caso contrario, quest'alleanza si interromperebbe. Come funziona Doom? Come riportato da L'Espresso, in questo sistema da lui creato, Fedez "recluta artisti e li addestra ai social, li coinvolge in spettacoli per le banche e poi li ingaggia con la sua nuova casa discografica".
E non finisce qui, perchè, da tutto ciò, il rapper nel 2021 dovrebbe ricavare una cifra pari a 15 milioni di euro. Stesso discorso per Amazon, Fedez non osa criticare le politiche dell'azienda di e-commerce per non mettere a rischio i suoi 800.000 euro che riceve come "ambasciatore". Insomma, no alla censura, ma se c'è da guadagnarci, anche "w la censura".