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Roberto Rigoli,vicepresidente nazionali microbiologi
"Negli esami di laboratorio si effettua un’amplificazione del genoma virale perché il germe possa essere rilevato dagli strumenti.
Nei pazienti di marzo e aprile bastavano pochissimi cicli, ognuno dei quali raddoppia la quantità di virus, per arrivare a milioni di copie di Rna del virus.
In molti dei positivi di oggi servono invece molti interventi di amplificazione: questo significa che nel rinofaringe è presente una carica virale bassa.
Non solo: negli esami di laboratorio usiamo tre target, ovvero tre parti dell’Rna del virus.
I positivi che vediamo oggi, oltre ad avere una piccola quantità di germe, spesso rispondono a uno o due dei target. Questo può significare che nel loro organismo sono presenti solo parti del virus, non in grado di provocare malattia. Abbiamo avuto diversi casi di operatori sanitari, a cui viene fatto il tampone ogni 20 giorni, negativizzati e poi tornati positivi, senza avere alcun sintomo: potrebbe trattarsi di residui della pregressa infezione, ormai innocui"
Corriere della Sera
"Negli esami di laboratorio si effettua un’amplificazione del genoma virale perché il germe possa essere rilevato dagli strumenti.
Nei pazienti di marzo e aprile bastavano pochissimi cicli, ognuno dei quali raddoppia la quantità di virus, per arrivare a milioni di copie di Rna del virus.
In molti dei positivi di oggi servono invece molti interventi di amplificazione: questo significa che nel rinofaringe è presente una carica virale bassa.
Non solo: negli esami di laboratorio usiamo tre target, ovvero tre parti dell’Rna del virus.
I positivi che vediamo oggi, oltre ad avere una piccola quantità di germe, spesso rispondono a uno o due dei target. Questo può significare che nel loro organismo sono presenti solo parti del virus, non in grado di provocare malattia. Abbiamo avuto diversi casi di operatori sanitari, a cui viene fatto il tampone ogni 20 giorni, negativizzati e poi tornati positivi, senza avere alcun sintomo: potrebbe trattarsi di residui della pregressa infezione, ormai innocui"
Corriere della Sera