La sudditanza di Zlatan

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Prendendo spunto dal post del nostro compagno rossonero vorrei aprire una discussione su qualcosa di quasi invisibile agli occhi rispetto alle prodezze di Leao e compagni ma di certo non trascurabile:

Ma avete notato quanta tensione, quanta emozione e quanto orgoglio aveva ieri papà Zlatan mentre guardava i suoi ragazzi? Questo ha girato mezzo mondo, ma il suo cuore ha messo casa qui, a battere per i nostri colori!
❤️

Zlatan ha 40 anni e come è giusto e fisiologico che sia è cambiato sia nel carattere (poco) che nel modo di giocare, ma i risultati che ha portato sono stati gli stessi di quasi 15 anni fa.
Dove sa di non poter arrivare più col fisico arriva col carisma.
La sudditanza che genera è incredibile.

Per fare un esempio lo scorso anno contro la Roma fu fischiato continuamente, alzò appena le mani alle orecchie dopo il gol (a centrocampo) e fu subito ammonito.
Fanno lo stesso gesto chalanoglu e brozovic (proprio sotto la curva sud) nulla.
Io non credo che ciò accada perché gli interisti siano dei prescritti ma semplicemente perché Zlatan con la sua energia attira a se tutti, compagni, avversari e addetti ai lavori, con questi ultimi che si “sfogano” su di lui (uno stile che mi ricorda un po’ la famosa scena di Mourinho contro il Barca se non sbaglio che uscì per primo dal tunnel sorbendosi tutti i fischi per far sfiancare i tifosi prima che uscisse la squadra).

Non credo sia un caso che i nostri giovani (in primis Leao) abbiano reso almeno il doppio da quando è arrivato, mentre il turco dopo il famoso “mandate messaggio a Hakan” si sia reso protagonista in negativo del derby.
In Italia poi, l’ impatto mediatico è altissimo e lui ha la capacità di catalizzare e incanalare nel giusto verso queste “attenzioni”, scaricando in parte dalle responsabilità i compagni.

Si parla di un futuro da dirigente ma sinceramente credo debba a stare più vicino ai calciatori, soprattutto a quelli avversari, che come già detto potrebbero “soffrire” in qualche modo la sua presenza.
Voi che ne pensate?
 
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Prendendo spunto dal post del nostro compagno rossonero vorrei aprire una discussione su qualcosa di quasi invisibile agli occhi rispetto alle prodezze di Leao e compagni ma di certo non trascurabile:



Zlatan ha 40 anni e come è giusto e fisiologico che sia è cambiato sia nel carattere (poco) che nel modo di giocare, ma i risultati che ha portato sono stati gli stessi di quasi 15 anni fa.
Dove sa di non poter arrivare più col fisico arriva col carisma.
La sudditanza che genera è incredibile.

Per fare un esempio lo scorso anno contro la Roma fu fischiato continuamente, alzò appena le mani alle orecchie dopo il gol (a centrocampo) e fu subito ammonito.
Fanno lo stesso gesto chalanoglu e brozovic (proprio sotto la curva sud) nulla.
Io non credo che ciò accada perché gli interisti siano dei prescritti ma semplicemente perché Zlatan con la sua energia attira a se tutti, compagni, avversari e addetti ai lavori, con questi ultimi che si “sfogano” su di lui (uno stile che mi ricorda un po’ la famosa scena di Mourinho contro il Barca se non sbaglio che uscì per primo dal tunnel sorbendosi tutti i fischi per far sfiancare i tifosi prima che uscisse la squadra).

Non credo sia un caso che i nostri giovani (in primis Leao) abbiano reso almeno il doppio da quando è arrivato, mentre il turco dopo il famoso “mandate messaggio a Hakan” si sia reso protagonista in negativo del derby.
In Italia poi, l’ impatto mediatico è altissimo e lui ha la capacità di catalizzare e incanalare nel giusto verso queste “attenzioni”, scaricando in parte dalle responsabilità i compagni.

Si parla di un futuro da dirigente ma sinceramente credo debba a stare più vicino ai calciatori, soprattutto a quelli avversari, che come già detto potrebbero “soffrire” in qualche modo la sua presenza.
Voi che ne pensate?
Prima o poi arriverà il momento in cui il gruppo di questo Milan dovrà privarsi di Zlatan, i dirigenti hanno deciso di rimandare ancora, ma a meno di improbabili ruoli dirigenziali o nello staff di Pioli (difficile...) Ormai come calciatore è difficilmente presentabile
 

galianivatene

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Prendendo spunto dal post del nostro compagno rossonero vorrei aprire una discussione su qualcosa di quasi invisibile agli occhi rispetto alle prodezze di Leao e compagni ma di certo non trascurabile:



Zlatan ha 40 anni e come è giusto e fisiologico che sia è cambiato sia nel carattere (poco) che nel modo di giocare, ma i risultati che ha portato sono stati gli stessi di quasi 15 anni fa.
Dove sa di non poter arrivare più col fisico arriva col carisma.
La sudditanza che genera è incredibile.

Per fare un esempio lo scorso anno contro la Roma fu fischiato continuamente, alzò appena le mani alle orecchie dopo il gol (a centrocampo) e fu subito ammonito.
Fanno lo stesso gesto chalanoglu e brozovic (proprio sotto la curva sud) nulla.
Io non credo che ciò accada perché gli interisti siano dei prescritti ma semplicemente perché Zlatan con la sua energia attira a se tutti, compagni, avversari e addetti ai lavori, con questi ultimi che si “sfogano” su di lui (uno stile che mi ricorda un po’ la famosa scena di Mourinho contro il Barca se non sbaglio che uscì per primo dal tunnel sorbendosi tutti i fischi per far sfiancare i tifosi prima che uscisse la squadra).

Non credo sia un caso che i nostri giovani (in primis Leao) abbiano reso almeno il doppio da quando è arrivato, mentre il turco dopo il famoso “mandate messaggio a Hakan” si sia reso protagonista in negativo del derby.
In Italia poi, l’ impatto mediatico è altissimo e lui ha la capacità di catalizzare e incanalare nel giusto verso queste “attenzioni”, scaricando in parte dalle responsabilità i compagni.

Si parla di un futuro da dirigente ma sinceramente credo debba a stare più vicino ai calciatori, soprattutto a quelli avversari, che come già detto potrebbero “soffrire” in qualche modo la sua presenza.
Voi che ne pensate?
quello che dici non è sbagliato, anzi è proprio vero.

Tuttavia io non so, quando avrà smesso, se potrà conservare la stessa capacità di suggestione.

Un conto è motivare compagni (e intimidire gli avversari) da legenda in attività (seppure infortunato e ormai agli sgoccioli).
Un conto è farlo in mocassini, da ex gloria del calcio.

La mia opinione è che dovrà fare un ulteriore step di crescita: lo stesso suo carisma, sopra le righe ed a volte un po’ caricaturale, va benissimo nell’arena, ma potrebbe avere limiti fuori dal campo.
Maldini per esempio ha conservato quasi intanto il suo carisma da giocatore, perché sul campo incarnava non solo tecnicamente ed a livello di personalità, ma anche eticamente e come immagine, i più alti valori di questo sport.

Come dici tu Ibra dovrà continuare a stare più vicino al campo. E forse li avrà un futuro anche come post-giocatore…

Vedremo.
 

ARKANA

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Prendendo spunto dal post del nostro compagno rossonero vorrei aprire una discussione su qualcosa di quasi invisibile agli occhi rispetto alle prodezze di Leao e compagni ma di certo non trascurabile:



Zlatan ha 40 anni e come è giusto e fisiologico che sia è cambiato sia nel carattere (poco) che nel modo di giocare, ma i risultati che ha portato sono stati gli stessi di quasi 15 anni fa.
Dove sa di non poter arrivare più col fisico arriva col carisma.
La sudditanza che genera è incredibile.

Per fare un esempio lo scorso anno contro la Roma fu fischiato continuamente, alzò appena le mani alle orecchie dopo il gol (a centrocampo) e fu subito ammonito.
Fanno lo stesso gesto chalanoglu e brozovic (proprio sotto la curva sud) nulla.
Io non credo che ciò accada perché gli interisti siano dei prescritti ma semplicemente perché Zlatan con la sua energia attira a se tutti, compagni, avversari e addetti ai lavori, con questi ultimi che si “sfogano” su di lui (uno stile che mi ricorda un po’ la famosa scena di Mourinho contro il Barca se non sbaglio che uscì per primo dal tunnel sorbendosi tutti i fischi per far sfiancare i tifosi prima che uscisse la squadra).

Non credo sia un caso che i nostri giovani (in primis Leao) abbiano reso almeno il doppio da quando è arrivato, mentre il turco dopo il famoso “mandate messaggio a Hakan” si sia reso protagonista in negativo del derby.
In Italia poi, l’ impatto mediatico è altissimo e lui ha la capacità di catalizzare e incanalare nel giusto verso queste “attenzioni”, scaricando in parte dalle responsabilità i compagni.

Si parla di un futuro da dirigente ma sinceramente credo debba a stare più vicino ai calciatori, soprattutto a quelli avversari, che come già detto potrebbero “soffrire” in qualche modo la sua presenza.
Voi che ne pensate?
Ma infatti come ho già detto più e più volte per quanto mi riguarda considero lui l'allenatore del Milan
 

Daniele87

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quello che dici non è sbagliato, anzi è proprio vero.

Tuttavia io non so, quando avrà smesso, se potrà conservare la stessa capacità di suggestione.

Un conto è motivare compagni (e intimidire gli avversari) da legenda in attività (seppure infortunato e ormai agli sgoccioli).
Un conto è farlo in mocassini, da ex gloria del calcio.


La mia opinione è che dovrà fare un ulteriore step di crescita: lo stesso suo carisma, sopra le righe ed a volte un po’ caricaturale, va benissimo nell’arena, ma potrebbe avere limiti fuori dal campo.
Maldini per esempio ha conservato quasi intanto il suo carisma da giocatore, perché sul campo incarnava non solo tecnicamente ed a livello di personalità, ma anche eticamente e come immagine, i più alti valori di questo sport.

Come dici tu Ibra dovrà continuare a stare più vicino al campo. E forse li avrà un futuro anche come post-giocatore…

Vedremo.
Parole che condivido dalla prima all'ultima, in particolare quelle riportate in grassetto. Non metto in dubbio che Ibra possa avere la stessa influenza sui giocatori anche in un ruolo al di fuori del campo ma per un calciatore fa tutta la differenza del mondo se chi ti trasmette la carica è un tuo compagno in pantaloncini e calzettoni (seppur solo come immagine, dal momento che Ibra è de facto un ex giocatore) oppure un dirigente in vestito che si pone già al di sopra del gruppo squadra. Ci sono eccezioni come appunto Paolo ma in questi casi si parla di personalità straordinarie, che esulano completamente dagli aspetti sportivi, persone dotate di uno stile e di un carisma fuori dal comune.
Sinceramente penso che siamo ad un livello di maturità tale per cui già potremmo fare a meno di Ibra ma se siamo quelli siamo diventati una grande fetta del merito va a quello zingaro (in senso buono, ci mancherebbe) pazzo ritornato a gennaio 2020. Senza di lui molti giocatori , come ad esempio Leao, probabilmente sarebbero rimasti nella loro zona di comfort ed è solo grazie a Ibra che hanno sputato sangue ogni partita, che fosse un preliminare di Europa League o uno scontro scudetto. Per questo noi milanisti possiamo solo dirti GRAZIE CAMPIONE!
 
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quello che dici non è sbagliato, anzi è proprio vero.

Tuttavia io non so, quando avrà smesso, se potrà conservare la stessa capacità di suggestione.

Un conto è motivare compagni (e intimidire gli avversari) da legenda in attività (seppure infortunato e ormai agli sgoccioli).
Un conto è farlo in mocassini, da ex gloria del calcio.

La mia opinione è che dovrà fare un ulteriore step di crescita: lo stesso suo carisma, sopra le righe ed a volte un po’ caricaturale, va benissimo nell’arena, ma potrebbe avere limiti fuori dal campo.
Maldini per esempio ha conservato quasi intanto il suo carisma da giocatore, perché sul campo incarnava non solo tecnicamente ed a livello di personalità, ma anche eticamente e come immagine, i più alti valori di questo sport.

Come dici tu Ibra dovrà continuare a stare più vicino al campo. E forse li avrà un futuro anche come post-giocatore…

Vedremo.
Esatto hai colto il punto, vedo anch’io bene Maldini o Zanetti in dirigenza.
Al contrario in quel ruolo li non hanno avuto senso Totti o le vergogne di Nedved a screditare la serietà di una società.
Ibra appartiene a quest’ ultimo gruppo, grande genio ma grandi eccentricità.
 

Blu71

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Prendendo spunto dal post del nostro compagno rossonero vorrei aprire una discussione su qualcosa di quasi invisibile agli occhi rispetto alle prodezze di Leao e compagni ma di certo non trascurabile:



Zlatan ha 40 anni e come è giusto e fisiologico che sia è cambiato sia nel carattere (poco) che nel modo di giocare, ma i risultati che ha portato sono stati gli stessi di quasi 15 anni fa.
Dove sa di non poter arrivare più col fisico arriva col carisma.
La sudditanza che genera è incredibile.

Per fare un esempio lo scorso anno contro la Roma fu fischiato continuamente, alzò appena le mani alle orecchie dopo il gol (a centrocampo) e fu subito ammonito.
Fanno lo stesso gesto chalanoglu e brozovic (proprio sotto la curva sud) nulla.
Io non credo che ciò accada perché gli interisti siano dei prescritti ma semplicemente perché Zlatan con la sua energia attira a se tutti, compagni, avversari e addetti ai lavori, con questi ultimi che si “sfogano” su di lui (uno stile che mi ricorda un po’ la famosa scena di Mourinho contro il Barca se non sbaglio che uscì per primo dal tunnel sorbendosi tutti i fischi per far sfiancare i tifosi prima che uscisse la squadra).

Non credo sia un caso che i nostri giovani (in primis Leao) abbiano reso almeno il doppio da quando è arrivato, mentre il turco dopo il famoso “mandate messaggio a Hakan” si sia reso protagonista in negativo del derby.
In Italia poi, l’ impatto mediatico è altissimo e lui ha la capacità di catalizzare e incanalare nel giusto verso queste “attenzioni”, scaricando in parte dalle responsabilità i compagni.

Si parla di un futuro da dirigente ma sinceramente credo debba a stare più vicino ai calciatori, soprattutto a quelli avversari, che come già detto potrebbero “soffrire” in qualche modo la sua presenza.
Voi che ne pensate?

Ibra è un leader naturale. Il resto viene di conseguenza.
 

The P

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Prendendo spunto dal post del nostro compagno rossonero vorrei aprire una discussione su qualcosa di quasi invisibile agli occhi rispetto alle prodezze di Leao e compagni ma di certo non trascurabile:



Zlatan ha 40 anni e come è giusto e fisiologico che sia è cambiato sia nel carattere (poco) che nel modo di giocare, ma i risultati che ha portato sono stati gli stessi di quasi 15 anni fa.
Dove sa di non poter arrivare più col fisico arriva col carisma.
La sudditanza che genera è incredibile.

Per fare un esempio lo scorso anno contro la Roma fu fischiato continuamente, alzò appena le mani alle orecchie dopo il gol (a centrocampo) e fu subito ammonito.
Fanno lo stesso gesto chalanoglu e brozovic (proprio sotto la curva sud) nulla.
Io non credo che ciò accada perché gli interisti siano dei prescritti ma semplicemente perché Zlatan con la sua energia attira a se tutti, compagni, avversari e addetti ai lavori, con questi ultimi che si “sfogano” su di lui (uno stile che mi ricorda un po’ la famosa scena di Mourinho contro il Barca se non sbaglio che uscì per primo dal tunnel sorbendosi tutti i fischi per far sfiancare i tifosi prima che uscisse la squadra).

Non credo sia un caso che i nostri giovani (in primis Leao) abbiano reso almeno il doppio da quando è arrivato, mentre il turco dopo il famoso “mandate messaggio a Hakan” si sia reso protagonista in negativo del derby.
In Italia poi, l’ impatto mediatico è altissimo e lui ha la capacità di catalizzare e incanalare nel giusto verso queste “attenzioni”, scaricando in parte dalle responsabilità i compagni.

Si parla di un futuro da dirigente ma sinceramente credo debba a stare più vicino ai calciatori, soprattutto a quelli avversari, che come già detto potrebbero “soffrire” in qualche modo la sua presenza.
Voi che ne pensate?
Grazie mille per la menzione del post, e non posso che concordare.

A me piacerebbe vederlo legato ai nostri colori anche dopo il campo.
 
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