Kaladze:"Gattuso è un top. Non me lo aspettavo".

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L'ex rossonero Kaladze alla GDS in edicola oggi, 26 febbraio:"Mi sono divertito venerdì a San Siro? Alla grande. La squadra ha fatto un’ottima partita. La prima vista dal vivo, mentre dalla tv le ho seguite quasi tutte. E’ sempre stato un crescendo: gara dopo gara va sempre meglio. Cosa mi ha colpito di più? La determinazione e la solidità. Difendono bene e sono cinici davanti, ora le mettono subito dentro. Gattuso? Ha dato lui questo gioco ed è stato lui a formare un gruppo che nello spogliatoio funziona. Aspetto decisivo perché i giocatori si aiutino in campo e in questa squadra l’attacco sostiene il centrocampo, il centro- campo protegge la difesa. Mi aspettavo che potesse avere successo da allenatore? Non lo pensavo perché da compagni ne parlavamo poco. Ha scelto la sua strada e sta facendo bene in uno dei club più importanti al mondo. Sono felice per lui perché ci tiene e soffre: Rino può riportare il Milan in Champions, anche da terzo in classifica. Oltre che andare avanti in Coppa Italia. Da dirigenti Leo e Paolo hanno dato stabilità a una società e una squadra a cui mancava da tempo. Sono loro i primi ad aiutare Rino. Ho saputo che Elliott vuole investire e portare al Milan giocatori molto importanti per tornare in fretta al top. Piatek? E’ bravissimo, colpisce subito. L’ho seguito al Genoa e ora al Milan: è cresciuto e può farlo ancora. Per chi arriva dall’estero ambientarsi in Serie A è difficile, per un attaccante di più, e per un attaccante del Milan a maggior ragione. L’aspetto più complicato è che devi segnare per forza e Piatek ha l’atteggiamento giusto perché è sempre sul pezzo. Fa gol, si muove, aiuta, difende. E’ giovane e può arrivare a un ottimo livello: io ho giocato contro i campioni che in attacco hanno fatto la storia. Non diventerà Ronaldo il Fenomeno ma potrà essere un grande. A Rino telefono e mando mes*saggi. Torno appena possibile ma in Georgia, come sindaco di Tbilisi, sono molto impegnato".
 

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L'ex rossonero Kaladze alla GDS in edicola oggi, 26 febbraio:"Mi sono divertito venerdì a San Siro? Alla grande. La squadra ha fatto un’ottima partita. La prima vista dal vivo, mentre dalla tv le ho seguite quasi tutte. E’ sempre stato un crescendo: gara dopo gara va sempre meglio. Cosa mi ha colpito di più? La determinazione e la solidità. Difendono bene e sono cinici davanti, ora le mettono subito dentro. Gattuso? Ha dato lui questo gioco ed è stato lui a formare un gruppo che nello spogliatoio funziona. Aspetto decisivo perché i giocatori si aiutino in campo e in questa squadra l’attacco sostiene il centrocampo, il centro- campo protegge la difesa. Mi aspettavo che potesse avere successo da allenatore? Non lo pensavo perché da compagni ne parlavamo poco. Ha scelto la sua strada e sta facendo bene in uno dei club più importanti al mondo. Sono felice per lui perché ci tiene e soffre: Rino può riportare il Milan in Champions, anche da terzo in classifica. Oltre che andare avanti in Coppa Italia. Da dirigenti Leo e Paolo hanno dato stabilità a una società e una squadra a cui mancava da tempo. Sono loro i primi ad aiutare Rino. Ho saputo che Elliott vuole investire e portare al Milan giocatori molto importanti per tornare in fretta al top. Piatek? E’ bravissimo, colpisce subito. L’ho seguito al Genoa e ora al Milan: è cresciuto e può farlo ancora. Per chi arriva dall’estero ambientarsi in Serie A è difficile, per un attaccante di più, e per un attaccante del Milan a maggior ragione. L’aspetto più complicato è che devi segnare per forza e Piatek ha l’atteggiamento giusto perché è sempre sul pezzo. Fa gol, si muove, aiuta, difende. E’ giovane e può arrivare a un ottimo livello: io ho giocato contro i campioni che in attacco hanno fatto la storia. Non diventerà Ronaldo il Fenomeno ma potrà essere un grande. A Rino telefono e mando messaggi. Torno appena possibile ma in Georgia, come sindaco di Tbilisi, sono molto impegnato".

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Che palle con sto gioco, è la presenza di giocatori come Paquetà che giocano di prima, che ti permettere di guadagnare un tempo di gioco facendo si che il gioco di adesso sembri bello confrontato a quello di prima.

Il sistema è quello, altro che allenatori.
Mettiamo Neymar al posto di Chalanoglu e Mbappè al posto di Suso che saremmo ancora più spumeggianti.

Gattuso deve solo fare come sta facendo, fare le cose con intelligenza, tenere tutti sul pezzo e uniti, stop.
Poi, ci pensano quegli undici dentro al campo, come sempre e da sempre.
 

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