Ibra a tutto campo. Cardinale, Pioli, colloqui, Sanremo...

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GDS in edicola: campioni si nasce, nuove proposte si diventa per... confermarsi campioni. E aiutare il Milan a tornare a vincere. Non è una modifica cervellotica al regolamento del Festival di Sanremo, dove Zlatan Ibrahimovic è tornato ieri sera come ospite a sorpresa dopo l’esperienza di tre anni fa, è il percorso intrapreso dallo svedese nella sua terza vita rossonera: Ibra da un paio di mesi ha ricominciato in una nuova veste, advisor del Milan per la proprietà, ingaggiato da Gerry Cardinale in persona. Tra squadra e proprietà si muove un super consulente con competenze a tutto campo: l’Ibra di oggi è un prototipo di dirigente del futuro? Staremo a vedere. Quel che è certo è che il suo impatto nel Milan si sente già. In tutti gli angoli del club. Uomo in più Dialoga coi giocatori e supporta Pioli Anche se il suo ruolo non prevede impegni quotidiani a Milanello, Ibra è una presenza quasi fissa nel centro sportivo rossonero. Assiste agli allenamenti insieme all’a.d. Furlani, al capo dell’area tecnica Moncada e al d.s. D’Ottavio, si confronta con Pioli, con il suo staff, con altre figure del club e, ovviamente, con i giocatori. A loro Ibra parla tanto, tantissimo, soprattutto se la situazione lo richiede. Il suo ritorno al Milan si è concretizzato in un momento delicato: Zlatan ha provato da subito ad aiutare il gruppo a risollevarsi. Giroud alla Gazzetta ha spiegato che è il ponte tra RedBird e la squadra, «ci connette con la proprietà senza sovrapporsi a Pioli. È qui per aiutare, soprattutto sull’approccio mentale e le motivazioni. Con me parla prima e durante le partite, all’intervallo, mi sprona a essere più leader». Leao ha raccontato che la presenza dello svedese moltiplica le energie: «Con lui siamo uno in più». Per Rafa e per tanti ex compagni Ibra è sempre stato un esempio da seguire sotto ogni aspetto, dalla cura del fisico alla determinazione in campo: oggi Zlatan incide ancora perché è una sorta di tutor per i giocatori, compresi ovviamente gli ultimi arrivati. Prendete Jovic: il suo decollo è coinciso con il ritorno del totem. Ibra parla, dietro le quinte ma non solo: il suo endorsement dei giorni scorsi per Pioli — «è il nostro allenatore e siamo contenti di lui» — nel momento in cui si rincorrevano le voci su Conte e sui presunti contatti dello stesso Ibra con l’ex c.t., ha rafforzato la panchina di Pioli forse più di una vittoria sul campo. Perché Ibra, consulente di RedBird e dei vertici del management del Milan, di fatto ha espresso la posizione della proprietà e del club.

Non solo campo: porte aperte in sede Altro che testimonial La sua parola conta anche in altri settori. Ibra non ha un ufficio a Casa Milan, ma per lui le porte della sede sono sempre aperte: lì Zlatan si confronta con pressoché tutte le aree del club. Mentre cresce sempre di più il suo coinvolgimento nelle operazioni commerciali e di marketing: il suo è un punto di vista prezioso anche in questo senso. Del resto, che il suo raggio di azione sarebbe stato ampio lo si era capito dalla nota con cui era stato annunciato il grande ritorno: “Il suo mandato includerà anche la promozione del marchio globale e degli interessi commerciali del Milan e il sostegno a progetti speciali di importanza strategica, incluso il nuovo stadio”. Chi pensava a un semplice uomo immagine, insomma, era fuori strada. Oggi, alle 18.30, sarà presentata la quarta maglia che debutterà domenica col Napoli (e che nasce dalla collaborazione tra Puma e Pleasures, brand streetwear di Los Angeles): se Ibra dovesse prendere parte all’evento, non lo farebbe certo da testimonial.

Occhi sul futuro: le competenze di Ibra possono giocare un ruolo chiave anche in ottica futura, specialmente per un club come il Milan di RedBird, che sui giovani investe seguendo la strada della sostenibilità. Ecco, ai tifosi non sarà sfuggita la presenza di Zlatan in tribuna al Vismara, per seguire la Primavera accanto a Vincenzo Vergine, responsabile del settore giovanile. Ibra tiene d’occhio i talenti della casa: molti di loro sono stati promossi in prima squadra in questa stagione, da Simic a Jimenez, da Zeroli a Bartesaghi, altri proseguono nel loro percorso di crescita sotto la guida di Ignazio Abate pur avendo già debuttato tra i big (Camarda, il più giovane esordiente di sempre nella storia della A). Ibra si interessa al loro cammino ed è pronto a dire la sua se verrà interpellato per la panchina della nuova Under 23 rossonera: l’amico Abate, il cui lavoro è apprezzato da tutto il club, per Zlatan sarebbe in prima fila

A Sanremo: ieri Zlatan a sorpresa sul palco dell'Ariston. Lo svedese scherza con Amadeus: «Sei ancora qui? Io a 42 anni mi sono ritirato... Sono venuto per proteggerti»

—) Milan: tutte le news del 7 febbraio 2024
 

Commodore06

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Ci aiuterà a vincere?
Certamente.
L'ultima serata di Sanremo si metterà a pubblicizzare la maglia fluida finocchia sul palco dell'Ariston.
Ci darà una grande mano per per lo scudetto del bilancio.

Che degrado.
 

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GDS in edicola: campioni si nasce, nuove proposte si diventa per... confermarsi campioni. E aiutare il Milan a tornare a vincere. Non è una modifica cervellotica al regolamento del Festival di Sanremo, dove Zlatan Ibrahimovic è tornato ieri sera come ospite a sorpresa dopo l’esperienza di tre anni fa, è il percorso intrapreso dallo svedese nella sua terza vita rossonera: Ibra da un paio di mesi ha ricominciato in una nuova veste, advisor del Milan per la proprietà, ingaggiato da Gerry Cardinale in persona. Tra squadra e proprietà si muove un super consulente con competenze a tutto campo: l’Ibra di oggi è un prototipo di dirigente del futuro? Staremo a vedere. Quel che è certo è che il suo impatto nel Milan si sente già. In tutti gli angoli del club. Uomo in più Dialoga coi giocatori e supporta Pioli Anche se il suo ruolo non prevede impegni quotidiani a Milanello, Ibra è una presenza quasi fissa nel centro sportivo rossonero. Assiste agli allenamenti insieme all’a.d. Furlani, al capo dell’area tecnica Moncada e al d.s. D’Ottavio, si confronta con Pioli, con il suo staff, con altre figure del club e, ovviamente, con i giocatori. A loro Ibra parla tanto, tantissimo, soprattutto se la situazione lo richiede. Il suo ritorno al Milan si è concretizzato in un momento delicato: Zlatan ha provato da subito ad aiutare il gruppo a risollevarsi. Giroud alla Gazzetta ha spiegato che è il ponte tra RedBird e la squadra, «ci connette con la proprietà senza sovrapporsi a Pioli. È qui per aiutare, soprattutto sull’approccio mentale e le motivazioni. Con me parla prima e durante le partite, all’intervallo, mi sprona a essere più leader». Leao ha raccontato che la presenza dello svedese moltiplica le energie: «Con lui siamo uno in più». Per Rafa e per tanti ex compagni Ibra è sempre stato un esempio da seguire sotto ogni aspetto, dalla cura del fisico alla determinazione in campo: oggi Zlatan incide ancora perché è una sorta di tutor per i giocatori, compresi ovviamente gli ultimi arrivati. Prendete Jovic: il suo decollo è coinciso con il ritorno del totem. Ibra parla, dietro le quinte ma non solo: il suo endorsement dei giorni scorsi per Pioli — «è il nostro allenatore e siamo contenti di lui» — nel momento in cui si rincorrevano le voci su Conte e sui presunti contatti dello stesso Ibra con l’ex c.t., ha rafforzato la panchina di Pioli forse più di una vittoria sul campo. Perché Ibra, consulente di RedBird e dei vertici del management del Milan, di fatto ha espresso la posizione della proprietà e del club.

Non solo campo: porte aperte in sede Altro che testimonial La sua parola conta anche in altri settori. Ibra non ha un ufficio a Casa Milan, ma per lui le porte della sede sono sempre aperte: lì Zlatan si confronta con pressoché tutte le aree del club. Mentre cresce sempre di più il suo coinvolgimento nelle operazioni commerciali e di marketing: il suo è un punto di vista prezioso anche in questo senso. Del resto, che il suo raggio di azione sarebbe stato ampio lo si era capito dalla nota con cui era stato annunciato il grande ritorno: “Il suo mandato includerà anche la promozione del marchio globale e degli interessi commerciali del Milan e il sostegno a progetti speciali di importanza strategica, incluso il nuovo stadio”. Chi pensava a un semplice uomo immagine, insomma, era fuori strada. Oggi, alle 18.30, sarà presentata la quarta maglia che debutterà domenica col Napoli (e che nasce dalla collaborazione tra Puma e Pleasures, brand streetwear di Los Angeles): se Ibra dovesse prendere parte all’evento, non lo farebbe certo da testimonial.

Occhi sul futuro: le competenze di Ibra possono giocare un ruolo chiave anche in ottica futura, specialmente per un club come il Milan di RedBird, che sui giovani investe seguendo la strada della sostenibilità. Ecco, ai tifosi non sarà sfuggita la presenza di Zlatan in tribuna al Vismara, per seguire la Primavera accanto a Vincenzo Vergine, responsabile del settore giovanile. Ibra tiene d’occhio i talenti della casa: molti di loro sono stati promossi in prima squadra in questa stagione, da Simic a Jimenez, da Zeroli a Bartesaghi, altri proseguono nel loro percorso di crescita sotto la guida di Ignazio Abate pur avendo già debuttato tra i big (Camarda, il più giovane esordiente di sempre nella storia della A). Ibra si interessa al loro cammino ed è pronto a dire la sua se verrà interpellato per la panchina della nuova Under 23 rossonera: l’amico Abate, il cui lavoro è apprezzato da tutto il club, per Zlatan sarebbe in prima fila

A Sanremo: ieri Zlatan a sorpresa sul palco dell'Ariston. Lo svedese scherza con Amadeus: «Sei ancora qui? Io a 42 anni mi sono ritirato... Sono venuto per proteggerti»
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Non solo campo: porte aperte in sede Altro che testimonial La sua parola conta anche in altri settori. Ibra non ha un ufficio a Casa Milan, ma per lui le porte della sede sono sempre aperte: lì Zlatan si confronta con pressoché tutte le aree del club. Mentre cresce sempre di più il suo coinvolgimento nelle operazioni commerciali e di marketing: il suo è un punto di vista prezioso anche in questo senso. Del resto, che il suo raggio di azione sarebbe stato ampio lo si era capito dalla nota con cui era stato annunciato il grande ritorno: “Il suo mandato includerà anche la promozione del marchio globale e degli interessi commerciali del Milan e il sostegno a progetti speciali di importanza strategica, incluso il nuovo stadio”. Chi pensava a un semplice uomo immagine, insomma, era fuori strada. Oggi, alle 18.30, sarà presentata la quarta maglia che debutterà domenica col Napoli (e che nasce dalla collaborazione tra Puma e Pleasures, brand streetwear di Los Angeles): se Ibra dovesse prendere parte all’evento, non lo farebbe certo da testimonial.

Occhi sul futuro: le competenze di Ibra possono giocare un ruolo chiave anche in ottica futura, specialmente per un club come il Milan di RedBird, che sui giovani investe seguendo la strada della sostenibilità. Ecco, ai tifosi non sarà sfuggita la presenza di Zlatan in tribuna al Vismara, per seguire la Primavera accanto a Vincenzo Vergine, responsabile del settore giovanile. Ibra tiene d’occhio i talenti della casa: molti di loro sono stati promossi in prima squadra in questa stagione, da Simic a Jimenez, da Zeroli a Bartesaghi, altri proseguono nel loro percorso di crescita sotto la guida di Ignazio Abate pur avendo già debuttato tra i big (Camarda, il più giovane esordiente di sempre nella storia della A). Ibra si interessa al loro cammino ed è pronto a dire la sua se verrà interpellato per la panchina della nuova Under 23 rossonera: l’amico Abate, il cui lavoro è apprezzato da tutto il club, per Zlatan sarebbe in prima fila

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Non solo campo: porte aperte in sede Altro che testimonial La sua parola conta anche in altri settori. Ibra non ha un ufficio a Casa Milan, ma per lui le porte della sede sono sempre aperte: lì Zlatan si confronta con pressoché tutte le aree del club. Mentre cresce sempre di più il suo coinvolgimento nelle operazioni commerciali e di marketing: il suo è un punto di vista prezioso anche in questo senso. Del resto, che il suo raggio di azione sarebbe stato ampio lo si era capito dalla nota con cui era stato annunciato il grande ritorno: “Il suo mandato includerà anche la promozione del marchio globale e degli interessi commerciali del Milan e il sostegno a progetti speciali di importanza strategica, incluso il nuovo stadio”. Chi pensava a un semplice uomo immagine, insomma, era fuori strada. Oggi, alle 18.30, sarà presentata la quarta maglia che debutterà domenica col Napoli (e che nasce dalla collaborazione tra Puma e Pleasures, brand streetwear di Los Angeles): se Ibra dovesse prendere parte all’evento, non lo farebbe certo da testimonial.

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Che macchietta...
Personaggio perfetto per la media company.
Di calcio, campioni e vittorie manco l'ombra, ad Ibra concedo solo quest'estate per vedere come gestirà il tutto, poi se le cose andranno come presumo andranno per me ha chiuso.
 
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Che macchietta...
Personaggio perfetto per la media company.
Di calcio, campioni e vittorie manco l'ombra, ad Ibra concedo solo quest'estate per vedere come gestirà il tutto, poi se le cose andranno come presumo andranno per me ha chiuso.
Ma, se non ho capito male, lui lavora per Redbird, non per AC Milan. Mi sembra che i media dipingano un ruolo con poteri che lui non ha, giusto per dare un nome di grido in pasto ai tifosi.
 

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Ma, se non ho capito male, lui lavora per Redbird, non per AC Milan. Mi sembra che i media dipingano un ruolo con poteri che lui non ha, giusto per dare un nome di grido in pasto ai tifosi.
Ho sempre il sospetto che Ibra stia facendo tutto questo per sfruttare qualche conoscenza di Caddanale a Hollywood (che noi ovviamente non sappiamo) per diventare definitivamente un attore :unsure:
 

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