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Solo qualche collaboratore ha avuto salvacondotto per andare all'estero, mentre gli altri sono rimasti nel paese ad attendere il loro destino.
I talebani stanno cercando in ogni luogo i collaboratori dei paesi occupanti occidentali.
Una donna che ha lavorato per tanti anni:
"Ho lavorato con i vostri ufficiali per sei o sette anni e l'esercito afghano mi ha più volte decorata eppure sono stata lasciata indietro.
Così ora la mia vita e quella della mia famiglia è a rischio
La nostra situazione è disperata se voi italiani non riuscirete a farci uscire dal paese finirà male. Molto male.
Cinque giorni dopo la nostra fuga da Herat i talebani si sono presentati a casa mia, l'hanno perquisita, si son portati via ogni cosa, dai mobili ai vestiti e han bloccato l'entrata con un enorme lucchetto.
Poi son andati da mia madre dicendole che avevo tempo cinque giorni per presentarmi al loro comando.
Passati i cinque giorni sono tornati e se la son presa con mio padre.
Non ti vergogni - gli han detto - di avere una figlia che lavora per gli stranieri?. Poi l'hanno insultato e gli han dato venti giorni per portarmi da loro.
Quando ci penso, mi vien ancora da piangere.
Non riuscirò mai a fuggire alla loro vendetta.
Il mio nome è nelle vostre liste e avrei diritto a venir accolta in Italia, ma come faccio ad arrivarci viva ?
Se anche riprendessero le evacuazione non potrei presentarmi all'aeroporto perché sono ricercata dai talebani.
Per lo stesso motivo non posso uscire legalmente dall'Afghanistan e presentarmi in una vostra ambasciata.
Dovrei fuggire illegalmente, ma non posso farlo con una bimba di meno di un anno.
Non posso mettere a rischio anche la sua vita"
Altri due collaboratori:
"Quando, fuggiti da Herat, siamo arrivati Kabul e abbiamo chiamato i due contatti, un ufficiale italiano e il portavoce di noi traduttori, incaricati di coordinare l' entrata all'aeroporto per l'evacuazione nessuno ci ha risposto.
Abbiamo chiamato per giorni e nessuno ci ha dato retta. E non siamo i soli. Oltre a noi ci sono almeno altri otto interpreti dimenticati da voi italiani con le loro famiglie
Amnistia per i collaboratori?
Voi credete a quella roba?
I talebani in passato hanno già tagliato la testa a tre nostri colleghi.
E sono pronti a rifarlo con noi se ci prendono"
Il Giornale
I talebani stanno cercando in ogni luogo i collaboratori dei paesi occupanti occidentali.
Una donna che ha lavorato per tanti anni:
"Ho lavorato con i vostri ufficiali per sei o sette anni e l'esercito afghano mi ha più volte decorata eppure sono stata lasciata indietro.
Così ora la mia vita e quella della mia famiglia è a rischio
La nostra situazione è disperata se voi italiani non riuscirete a farci uscire dal paese finirà male. Molto male.
Cinque giorni dopo la nostra fuga da Herat i talebani si sono presentati a casa mia, l'hanno perquisita, si son portati via ogni cosa, dai mobili ai vestiti e han bloccato l'entrata con un enorme lucchetto.
Poi son andati da mia madre dicendole che avevo tempo cinque giorni per presentarmi al loro comando.
Passati i cinque giorni sono tornati e se la son presa con mio padre.
Non ti vergogni - gli han detto - di avere una figlia che lavora per gli stranieri?. Poi l'hanno insultato e gli han dato venti giorni per portarmi da loro.
Quando ci penso, mi vien ancora da piangere.
Non riuscirò mai a fuggire alla loro vendetta.
Il mio nome è nelle vostre liste e avrei diritto a venir accolta in Italia, ma come faccio ad arrivarci viva ?
Se anche riprendessero le evacuazione non potrei presentarmi all'aeroporto perché sono ricercata dai talebani.
Per lo stesso motivo non posso uscire legalmente dall'Afghanistan e presentarmi in una vostra ambasciata.
Dovrei fuggire illegalmente, ma non posso farlo con una bimba di meno di un anno.
Non posso mettere a rischio anche la sua vita"
Altri due collaboratori:
"Quando, fuggiti da Herat, siamo arrivati Kabul e abbiamo chiamato i due contatti, un ufficiale italiano e il portavoce di noi traduttori, incaricati di coordinare l' entrata all'aeroporto per l'evacuazione nessuno ci ha risposto.
Abbiamo chiamato per giorni e nessuno ci ha dato retta. E non siamo i soli. Oltre a noi ci sono almeno altri otto interpreti dimenticati da voi italiani con le loro famiglie
Amnistia per i collaboratori?
Voi credete a quella roba?
I talebani in passato hanno già tagliato la testa a tre nostri colleghi.
E sono pronti a rifarlo con noi se ci prendono"
Il Giornale