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Le guerre nella Storia le hanno perse tutti, però per qualche strano motivo si citano solo le sconfitte italiane in termini di denigrazione.L'Italia vinceva le guerre scegliendo bene le alleanze ma perdeva le battaglie. Parlo proprio di stato italiano perché ad esempio nella terza guerra di indipendenza esercito e flotta sono stati sbaragliati mentre hanno vinto gli alleati e Garibaldi con un contingente di italiani che però non era l'esercito regio. Idem per tutte le guerre: o erano colpi alle spalle alla stati sottosviluppati o morenti o erano partecipazione in guerre dove li salvavano gli alleati.
Siamo l'unico paese che ragiona così.
In Giappone, pur essendo un paese sconfitto, i loro morti li considerano eroi.
Tra l'altro facile parlare della sconfitta di Lissa e Custoza, ma bisogna anche citare che l'Italia nel 1866 era un paese neonato, senza ancora un esercito regolare degno di questo nome, e l'Austria era una potenza con una macchina militare rodata e di lungo corso. Idem la Prussia.
Per il resto ripeto, è mistificazione bella e buona, priva di ogni riscontro storico.
L'Austria-Ungheria aveva problemi interni ma aveva un signor esercito.
L'Impero Ottomano era moribondo, ma valeva più di eserciti come quello serbo o bulgaro.
E sul farci salvare dagli alleati, la storiografia dimostra ampiamente, che gli italiani in Russia sono stati i più valorosi di tutta la coalizione dell'Asse, e ad El Alamein, pur sconfitti, si sono dimostrati degni del rispetto persino degli inglesi stessi.
E nella Prima Guerra Mondiale abbiamo combattuto quasi da soli, specialmente dopo la resa dell'Impero Russo.
Bisognerebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare dei nostri Caduti.
Poi che avessimo comandanti mediocri come Diaz, Cadorna, Badoglio, Graziani e altri è fuori da ogni dubbio, ma nella stragrande maggioranza la colpa era della Corona, che non aveva alcuna intenzione di defenestrare gente che era leale al Re anziché allo Stato, pur essendo palesemente inadeguata e carrierista.
Franco mise in secondo piano l'Italia soprattutto perché non voleva pagare i debiti di guerra, e aveva la necessità di far finta di dimostrare che i falangisti valessero qualcosa.In Spagna a un certo punto Franco ha messo in secondo ruolo gli italiani che avevano iniziato da protagonisti il loro intervento, lì però non erano limiti militari ma politicamente e propagandisticamente gli italiani non avevano saputo farsi valere. Ad esempio era credenza che a Guadalajara fossero stati sbaragliati quando invece avevano vinto pur non essendo riusciti a sfondare.
Infatti io sulla guerra di Spagna sono sempre stato critico, perché era un investimento che non valeva la pena correre, anche se capisco il pericolo di avere un paese comunista ad Occidente.
Che la situazione sia peggiorata è fuori da ogni dubbio.Comunque dopo la situazione è peggiorata. Abbiamo ministro della difesa che non ha mai difeso niente facendo solo operazioni da gregario e una sola guerra senza alleati al bilancio: l'invasione dell'isola delle rose.
Il prossimo nemico che possiamo sperare di affrontare è "cibo no buono" e lì per il momento siamo meglio degli svedesi dato che un solo migrante mette ko cinque poliziotte.
Non c'era da aspettarsi niente di diverso visto che la politica che fece da cobelligerante non aveva alcun interesse nella nazione, ma solo nel farsi politicamente amica USA e URSS, per mantenere potere e influenza.