Almeno sul lato commerciale Fassone e i suoi assistiti stanno facendo un egregio lavoro, ora mi aspetto anche un miglioramento per la parte sportiva sperando chi i NUOVI AZIONISTI (Mister Li compreso) possano mettere qualche soldo extra per il mercato
Non dipende ovviamente solo da loro. Le nuove discipline di bilancio, imposte dal Fair Play Finanziario della UEFA per effetto dell'imminente accordo transattivo, e dalla Lega Nazionale di Serie A per effetto del Sistema di Licenze, diranno entro quali limiti operare negli investimenti in entrata per evitare deficit di gestione eccessivi ed assicurare l'obiettivo tendenziale del pareggio di bilancio, anno dopo anno. La sintesi migliore di queste due discipline è: azionisti, patrimonializzate i vostri clubs, da un lato immettendo capitale in corso di esercizio, e non solo in sede di ripiano annuale del deficit di gestione per consentire l'iscrizione alle competizioni, ma appunto per fortificare preventivamente il club con risorse disponibili agli investimenti produttivi; soprattutto, rendete virtuosi i vostri clubs aumentandone il fatturato, che è lo strumento più semplice per migliorare i saldi di gestione, se i costi di produzione non possono essere abbassati oltre una certa soglia, evitando pesanti iniezioni di capitale a fine anno per sanare le passività. Come? Aumentando i ricavi dal settore commerciale; favorendo un regime virtuoso di plusvalenze dal mercato calciatori, privilegiando la produttività dei propri settori giovanili (ove le plusvalenze sono massimali), i cui investimenti sono, in Italia come in Europa, significativamente esclusi dal computo del deficit tollerabile; attivando ricavi da sfruttamento di uno stadio proprietario, le cui risorse di investimento per la costruzione sono anch'esse, in Italia come in Europa, escluse dai saldi rilevanti ai fini del break even result. In altri termini, rendendo un club essenzialmente autofinanziato a regime, indipendente dalla potenza economica e finanziaria endogena dei suoi azionisti, per consentirgli di vivere delle risorse che esso stesso genera dalla propria attività, e creando infine a propria volta utili, non diseconomie. Perché l'azionista e tifoso un giorno non debba solo chiedersi cosa possa dare egli al proprio club, ma cosa possa riceverne da lui, in termini di soddisfazioni al proprio essere tifoso, ed alle proprie tasche.
