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Leao a sinistra, Diaz sul centrodestra, il trequartista da doppiafase, un centrocampo più coperto e la difesa a 4. Questi sono i meriti che sono stati riconosciuti ieri al Milan e a Pioli.
Ma la vera differenza l'ha fatta la testa. Vorrei sottolineare due interviste di ieri.
La prima, quella di Saelemaekers ai microfoni di Dazn, nella quale ha rimarcato l'importanza del lavoro svolto dal mister durante la sosta sull'aspetto psicologico.
La seconda, quella di Leao nel post partita, pizzicato nell'orgoglio ha giustificato la sua esultanza come una sorta di reazione ai festeggiamenti dei napoletani durante i sorteggi.
Al netto dei cambi tattici, quando troviamo le motivazioni e siamo messi bene di testa, anche le gambe girano a mille. I giocatori corrono e si sacrificano, fanno quel recupero in più, attuano quel pressing asfissiante, quello spirito di cani arrabbiati che ci ha permesso di vincere lo scudo l'anno scorso.
Tonali, Theo, Tomori, Bennacer e lo stesso mal accettato Krunic, quando girano così, fanno la differenza.
Ma la vera differenza l'ha fatta la testa. Vorrei sottolineare due interviste di ieri.
La prima, quella di Saelemaekers ai microfoni di Dazn, nella quale ha rimarcato l'importanza del lavoro svolto dal mister durante la sosta sull'aspetto psicologico.
La seconda, quella di Leao nel post partita, pizzicato nell'orgoglio ha giustificato la sua esultanza come una sorta di reazione ai festeggiamenti dei napoletani durante i sorteggi.
Al netto dei cambi tattici, quando troviamo le motivazioni e siamo messi bene di testa, anche le gambe girano a mille. I giocatori corrono e si sacrificano, fanno quel recupero in più, attuano quel pressing asfissiante, quello spirito di cani arrabbiati che ci ha permesso di vincere lo scudo l'anno scorso.
Tonali, Theo, Tomori, Bennacer e lo stesso mal accettato Krunic, quando girano così, fanno la differenza.