Elezioni Iran: un moderato sfida il regime a sorpresa

Andris

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Su 80 candidati alle elezioni presidenziali del 28 giugno ne sono stati approvati appena 6 dal Consiglio dei Guardiani rivoluzionari.

Cinque di questi sono catalogabili come ultraconservatori o comunque prosecutori dell'operato di Raisi.

Ne resta solo uno, sebbene lo stesso responsabile della campagna elettorale precisa non voglia far cambiamenti strutturali, che prende un minimo distanze dal fanatismo di regime.

Questo da un lato può attirare larghe fette di popolazioni scontente, dall'altro infastidisce molto la politica legata alla Guida Suprema.

La soluzione ideale per Khamenei sarebbe un candidato unico per il fronte di continuità del regime, tuttavia non è semplice innanzitutto perchè i due maggiori candidati non vogliono cedere il passo.

Questo però significa che sia quasi impossibile una vittoria al primo turno e andare al ballottaggio presta il fianco a rischi non indifferenti, perchè potrebbe mobilitarsi in massa il malcontento popolare.

Il moderato in questione è l'ex ministro Pezeshkian della Salute: ha detto che bisogna migliorare i rapporti con l'Occidente e uscire dalla crisi economica, bisogna combattere la criminalità che impedisce anche investimenti esteri essendo in lista nera per sostegno anche al terrorismo, vorrebbe fermare la polizia morale che continua ad arrestare gente in strada non solo per proteste ma pure se hai il velo messo male

I due favoriti sono Ghalibaf, presidente del parlamento, e l'ex segretario Bagher della Sicurezza nazionale.
 

Mika

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Su 80 candidati alle elezioni presidenziali del 28 giugno ne sono stati approvati appena 6 dal Consiglio dei Guardiani rivoluzionari.

Cinque di questi sono catalogabili come ultraconservatori o comunque prosecutori dell'operato di Raisi.

Ne resta solo uno, sebbene lo stesso responsabile della campagna elettorale precisa non voglia far cambiamenti strutturali, che prende un minimo distanze dal fanatismo di regime.

Questo da un lato può attirare larghe fette di popolazioni scontente, dall'altro infastidisce molto la politica legata alla Guida Suprema.

La soluzione ideale per Khamenei sarebbe un candidato unico per il fronte di continuità del regime, tuttavia non è semplice innanzitutto perchè i due maggiori candidati non vogliono cedere il passo.

Questo però significa che sia quasi impossibile una vittoria al primo turno e andare al ballottaggio presta il fianco a rischi non indifferenti, perchè potrebbe mobilitarsi in massa il malcontento popolare.

Il moderato in questione è l'ex ministro Pezeshkian della Salute: ha detto che bisogna migliorare i rapporti con l'Occidente e uscire dalla crisi economica, bisogna combattere la criminalità che impedisce anche investimenti esteri essendo in lista nera per sostegno anche al terrorismo, vorrebbe fermare la polizia morale che continua ad arrestare gente in strada non solo per proteste ma pure se hai il velo messo male

I due favoriti sono Ghalibaf, presidente del parlamento, e l'ex segretario Bagher della Sicurezza nazionale.
Lo faranno fuori fisicamente prima delle elezioni...
 

Andris

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ormai lo hanno accettato ufficialmente, non lo possono far fuori altrimenti darebbero nuova linfa alle proteste di piazza.
l'unica via è offrire soldi e cariche pesanti a uno dei due favoriti per tirarsi indietro e vincere al primo turno
in caso di ballottaggio è facile immaginare che arrivino i Soros da fuori pure a finanziare...
 

Marilson

Milano vende moda
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Dead man walking

ma no, la guida suprema approva tutti i candidati, incluso questo idiota che non sfida proprio nulla. Il regime prova sempre a introdurre artifici di questo tipo per far credere che esista un minimo di competizione elettorale, cosa non vera ovviamente. Il turnout e' sempre molto basso, la gente semplicemente non partecipa a questa farsa
 

Andris

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clamoroso: con l'affluenza più bassa della storia iraniana al 40%, riformista moderato (ex ministro Salute) primo con 42,4% mentre conservatore Jalili (ex negoziatore del nucleare) al 38,6%

solo nel 2005 si è andati al secondo turno in Iran, ora il popolo potrebbe mobilitarsi come riporta qualche intervista

ballottaggio tra una settimana


Ansa
 
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7vinte

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Ragazzi, moderato si intende comunque all'interno dei confini del regime, per intenderci, è come Rouhani
 
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È ovvio che perderà al ballottaggio, anche a voler credere non siano elezioni farsa chi ha votato gli altri non voterà certo il moderato al ballottaggio
 

Andris

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Ragazzi, moderato si intende comunque all'interno dei confini del regime, per intenderci, è come Rouhani
c'è una bella differenza comunque tra uno che vuole riappacificarsi con l'Occidente, vuole uscire dall'isolazionismo che distrugge l'economia, vuole fermare la polizia morale dalle strade etc e chi invece vuole continuare tutto come è ora

anche se purtroppo per Costituzione si deve sempre avere a che fare con Khamenei...
 

Andris

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È ovvio che perderà al ballottaggio, anche a voler credere non siano elezioni farsa chi ha votato gli altri non voterà certo il moderato al ballottaggio
se però si presentassero i giovani e quelli più istruiti restati a casa al primo turno...l'astensionismo è in buona parte loro
 
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