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GDS in edicola su tutto l'Ibra minuto per minuto: ad Empoli un Milan... alla Ibra. Torna allo stadio per spingere i rossoneri. Ibrahimovic ieri ha viaggiato con la squadra, dopo aver assistito alla rifinitura insieme al responsabile del mercato Moncada e al d.s. D’Ottavio. La sua presenza si sente, i tifosi si esaltano (alla partenza in treno da Gallarate lo svedese è stato acclamatissimo) ma la domanda è lecita: senza più un pallone tra i piedi, ingabbiato tra le poltroncine di una tribuna, come potrà Zlatan aiutare il suo Milan a svoltare ancora? Può farlo, perché uno come lui ha ancora tanto da dare a questo gruppo, anche senza giocare: «Conoscenza, campo, extracampo. Ibra ha già trasferito moltissimo alla squadra quando è stato un mio giocatore e può farlo anche adesso. Lui è il re di tutte le sfide», ha detto ieri Pioli. Può farlo, perché se i diavoli di oggi si ispireranno a lui si scopriranno più affamati, più concreti, più solidi e potranno dare continuità ai successi con Sassuolo e Cagliari tra campionato e Coppa Italia. A Empoli servirà attenzione per 90 minuti, esperienza nella gestione dei momenti della gara. Serviranno i gol di Giroud, l’uomo che in questa stagione segna quasi sempre lontano da San Siro. Empoli gli manca, Ibra ancora una volta è un esempio: 6 vittorie su 6 contro i toscani, 4 gol di cui 3 al Castellani. Zlatan, nel Milan di Pioli, è stato un capotribù indiscusso. Doti così non si insegnano, ma chi lo ha osservato da vicino in questi anni qualcosa ha imparato: è il momento di metterlo in pratica. Due nomi su tutti: Leao e Hernandez, cresciuti al suo fianco. Lontano da Ibra si sono persi ma il loro 2024 si è aperto con il passo giusto: Rafa ha ritrovato il gol contro il Cagliari, come in quel pomeriggio di quattro anni fa, quando contro i sardi si sbloccò anche Zlatan.