Conferenza anticipata come la venuta di Cristo per tutto il giorno, e poi ovviamente il nulla. C'è stato però il tempo per consuete menzogne sui numeri e le cose fatte.
Prossimo show con il lockdown totale, perché a questo si arriverà, però solo a mezzanotte inoltrata dopo la D'Urso, con il calare delle tenebre.
Questo verrà ricordato come il "dpcm Aria fritta".
Io non sono tra quelli che critica a prescindere, né il governo nazionale né l'amministrazione della mia regione, perché mi rendo conto che sia difficile far quadrare tutto e perché sono consapevole che, stringi stringi, le alternative sono nessuna misura, misure intermedie e lockdown.
Però resto allibito davanti a certe misure palesemente inutili, se non addirittura dannose.
I limiti orari sono senza senso perché si sa che creano l'effetto imbuto mettendo in seria difficoltà i gestori, che non hanno nessun potere per far rispettare le misure.
Affidare ai sindaci l'istituzione del coprifuoco è altra misura destinata a cadere nel vuoto. In primo luogo perché ci si affida ai Comuni, che hanno ZERO competenze epidemiologiche. In secondo luogo perché la stragrande maggioranza dei Comuni non ha neanche gli strumenti per far rispettare eventuali misure restrittive.
Alle Università si consiglia di potenziare la didattica a distanza ma, ad esempio, qui in Lombardia già è a un livello molto alto. Potenziarla significherebbe sostanzialmente sospendere la didattica in presenza. Che però non deve essere sospesa...
La ciliegina è la misura che prevede lo slittamento dell'inzio delle lezioni non prima delle 9. Considerando che qui a Milano l'orario di punta mattutino è dalle 7 alle 9, non è difficile immaginare quando possa essere inutile spostare l'inizio delle lezioni dalle 8 alle 9.
Da tutto ciò emerge un dato a mio parere inconfutabile e molto inquietante: chi governa, a tutti i livelli, non ha la più pallida idea di cosa succeda nella realtà sul territorio che amministra.