Donadoni:"Milan, non bruciare CDK. Con L'Atalanta...".

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,160
Reaction score
45,073
Roberto Donadoni a Tuttosport:"Il posto Champions se lo giocano tutte le squadre sotto il Napoli. Non sono poche e non c’è niente di scontato. Perdi una partita, ti capita un periodo no come è già successo al Milan e rischi di restare fuori. Nell’arco di una stagione può capitare di vivere un momento di difficoltà - ha spiegato Donadoni -, anche perché il Milan ci aveva abituato ad altro. L’importante è capirlo quanto prima, rendersene conto e tornare a essere una squadra. Perché il Milan prima di tutto è squadra. Un gruppo che non può vivere di individualità, ma che deve sempre ragionare da squadra. E se tutta la squadra risponde in un certo modo può pensare di continuare a fare certi risultati. CDK? È un giocatore che deve dimostrare ancora il suo reale valore - ha raccontato Donadoni -, sicuramente il primo impatto non è stato positivo. Tutti quanti si aspettano di vedere il suo valore anche in virtù dell’investimento che la società ha deciso di fare su di lui. Un investimento importante, che ha preso una buona fetta delle disponibilità che il Milan aveva sul mercato".

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".
 
Ultima modifica:

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,160
Reaction score
45,073
Roberto Donadoni a Tuttosport:"CDK? I giocatori che arrivano dal Nord Europa hanno caratterialmente meno affinità ad adattarsi velocemente al nostro campionato. Bisogna avere pazienza. L'Atalanta, come il Milan, si gioca un posto per tornare in Europa"

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".

In aggiornamento
.
 

kipstar

Senior Member
Registrato
14 Luglio 2016
Messaggi
18,055
Reaction score
2,620
non credo che ci siano i presupposti di bruciarlo. nemmeno se si volesse farlo.....


imho.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,160
Reaction score
45,073
Roberto Donadoni a Tuttosport:"Il posto Champions se lo giocano tutte le squadre sotto il Napoli. Non sono poche e non c’è niente di scontato. Perdi una partita, ti capita un periodo no come è già successo al Milan e rischi di restare fuori. Nell’arco di una stagione può capitare di vivere un momento di difficoltà - ha spiegato Donadoni -, anche perché il Milan ci aveva abituato ad altro. L’importante è capirlo quanto prima, rendersene conto e tornare a essere una squadra. Perché il Milan prima di tutto è squadra. Un gruppo che non può vivere di individualità, ma che deve sempre ragionare da squadra. E se tutta la squadra risponde in un certo modo può pensare di continuare a fare certi risultati. CDK? È un giocatore che deve dimostrare ancora il suo reale valore - ha raccontato Donadoni -, sicuramente il primo impatto non è stato positivo. Tutti quanti si aspettano di vedere il suo valore anche in virtù dell’investimento che la società ha deciso di fare su di lui. Un investimento importante, che ha preso una buona fetta delle disponibilità che il Milan aveva sul mercato".

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".
.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,160
Reaction score
45,073
Roberto Donadoni a Tuttosport:"Il posto Champions se lo giocano tutte le squadre sotto il Napoli. Non sono poche e non c’è niente di scontato. Perdi una partita, ti capita un periodo no come è già successo al Milan e rischi di restare fuori. Nell’arco di una stagione può capitare di vivere un momento di difficoltà - ha spiegato Donadoni -, anche perché il Milan ci aveva abituato ad altro. L’importante è capirlo quanto prima, rendersene conto e tornare a essere una squadra. Perché il Milan prima di tutto è squadra. Un gruppo che non può vivere di individualità, ma che deve sempre ragionare da squadra. E se tutta la squadra risponde in un certo modo può pensare di continuare a fare certi risultati. CDK? È un giocatore che deve dimostrare ancora il suo reale valore - ha raccontato Donadoni -, sicuramente il primo impatto non è stato positivo. Tutti quanti si aspettano di vedere il suo valore anche in virtù dell’investimento che la società ha deciso di fare su di lui. Un investimento importante, che ha preso una buona fetta delle disponibilità che il Milan aveva sul mercato".

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".
.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,160
Reaction score
45,073
Roberto Donadoni a Tuttosport:"Il posto Champions se lo giocano tutte le squadre sotto il Napoli. Non sono poche e non c’è niente di scontato. Perdi una partita, ti capita un periodo no come è già successo al Milan e rischi di restare fuori. Nell’arco di una stagione può capitare di vivere un momento di difficoltà - ha spiegato Donadoni -, anche perché il Milan ci aveva abituato ad altro. L’importante è capirlo quanto prima, rendersene conto e tornare a essere una squadra. Perché il Milan prima di tutto è squadra. Un gruppo che non può vivere di individualità, ma che deve sempre ragionare da squadra. E se tutta la squadra risponde in un certo modo può pensare di continuare a fare certi risultati. CDK? È un giocatore che deve dimostrare ancora il suo reale valore - ha raccontato Donadoni -, sicuramente il primo impatto non è stato positivo. Tutti quanti si aspettano di vedere il suo valore anche in virtù dell’investimento che la società ha deciso di fare su di lui. Un investimento importante, che ha preso una buona fetta delle disponibilità che il Milan aveva sul mercato".

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".
.
 
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
4,989
Reaction score
3,275
Roberto Donadoni a Tuttosport:"Il posto Champions se lo giocano tutte le squadre sotto il Napoli. Non sono poche e non c’è niente di scontato. Perdi una partita, ti capita un periodo no come è già successo al Milan e rischi di restare fuori. Nell’arco di una stagione può capitare di vivere un momento di difficoltà - ha spiegato Donadoni -, anche perché il Milan ci aveva abituato ad altro. L’importante è capirlo quanto prima, rendersene conto e tornare a essere una squadra. Perché il Milan prima di tutto è squadra. Un gruppo che non può vivere di individualità, ma che deve sempre ragionare da squadra. E se tutta la squadra risponde in un certo modo può pensare di continuare a fare certi risultati. CDK? È un giocatore che deve dimostrare ancora il suo reale valore - ha raccontato Donadoni -, sicuramente il primo impatto non è stato positivo. Tutti quanti si aspettano di vedere il suo valore anche in virtù dell’investimento che la società ha deciso di fare su di lui. Un investimento importante, che ha preso una buona fetta delle disponibilità che il Milan aveva sul mercato".

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".
Mi sembra non sia cambiato nulla caro Roberto.
 
Registrato
31 Luglio 2017
Messaggi
21,908
Reaction score
14,079
Roberto Donadoni a Tuttosport:"Il posto Champions se lo giocano tutte le squadre sotto il Napoli. Non sono poche e non c’è niente di scontato. Perdi una partita, ti capita un periodo no come è già successo al Milan e rischi di restare fuori. Nell’arco di una stagione può capitare di vivere un momento di difficoltà - ha spiegato Donadoni -, anche perché il Milan ci aveva abituato ad altro. L’importante è capirlo quanto prima, rendersene conto e tornare a essere una squadra. Perché il Milan prima di tutto è squadra. Un gruppo che non può vivere di individualità, ma che deve sempre ragionare da squadra. E se tutta la squadra risponde in un certo modo può pensare di continuare a fare certi risultati. CDK? È un giocatore che deve dimostrare ancora il suo reale valore - ha raccontato Donadoni -, sicuramente il primo impatto non è stato positivo. Tutti quanti si aspettano di vedere il suo valore anche in virtù dell’investimento che la società ha deciso di fare su di lui. Un investimento importante, che ha preso una buona fetta delle disponibilità che il Milan aveva sul mercato".

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".
si sta bruciando da solo..deve metterci piu cazzimma e risolve tutti i problemi
 
Registrato
28 Agosto 2012
Messaggi
16,037
Reaction score
6,127
Roberto Donadoni a Tuttosport:"Il posto Champions se lo giocano tutte le squadre sotto il Napoli. Non sono poche e non c’è niente di scontato. Perdi una partita, ti capita un periodo no come è già successo al Milan e rischi di restare fuori. Nell’arco di una stagione può capitare di vivere un momento di difficoltà - ha spiegato Donadoni -, anche perché il Milan ci aveva abituato ad altro. L’importante è capirlo quanto prima, rendersene conto e tornare a essere una squadra. Perché il Milan prima di tutto è squadra. Un gruppo che non può vivere di individualità, ma che deve sempre ragionare da squadra. E se tutta la squadra risponde in un certo modo può pensare di continuare a fare certi risultati. CDK? È un giocatore che deve dimostrare ancora il suo reale valore - ha raccontato Donadoni -, sicuramente il primo impatto non è stato positivo. Tutti quanti si aspettano di vedere il suo valore anche in virtù dell’investimento che la società ha deciso di fare su di lui. Un investimento importante, che ha preso una buona fetta delle disponibilità che il Milan aveva sul mercato".

Donadoni a Sportweek:"Milan - Atalanta? Bel calcio. Il Milan è campione, ha avuto momenti di sbandamento. Succede. Gli alti e bassi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il calcio è fatto di tante cose, quello di oggi è un po’ più complicato. L’Atalanta? La famiglia Percassi in questi anni, insieme a Gasperini, ha fatto cose eccezionali. Sono bergamasco e vedere la mia città e la mia squadra da anni a questi livelli mi riempie di orgoglio. Sono anche un vecchio cuore rossonero e spero in un buono spettacolo".

"Sono cresciuto con il mito di Rivera, il mio idolo. Sognavo il Milan, mi voleva la Juve, mi ha preso Berlusconi. È stato lui a insistere e gliene sono ancora grato. Allora l’Atalanta era molto legata agli Agnelli. Dicevano che era un specie di succursale della Juve. C’erano stati molti affari e molti scambi. La Juve di quegli anni era fortissima, la squadra più ambita. Ma io volevo il Milan e diciamo che mi è andata bene".
Che giocatore Roberto, lo adoravo
 
Alto