Di Molfetta sul Milan e su un possibile ritorno

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Davide Di Molfetta, attaccante del Piacenza, ex Milan, ha parlato del Milan e di un suo possibile ritorno in rossonero.

Ecco le dichiarazioni

Su cosa sia stato il Milan per lui e quanto si senta ancora legato ai colori rossoneri: “Mi sento ancora molto legato ai colori rossoneri. 13 anni sono tanti e lì ho iniziato a tirare i primi calci al pallone. Il Milan mi ha dato tanto, oltre che avermi fatto crescere sia come giocatore che come uomo. Devo davvero tanto ai rossoneri e sarò sempre grato a questi colori”.

Su quale sia stato il momento di maggiore gioia vissuto con addosso la maglia del Milan: “In assoluto direi l’esordio in campionato in Serie A a Bergamo contro l’Atalanta, partita vinta 3-1. Ho lavorato tanto per arrivare a quel momento e sono contento di esserci riuscito anche se ancora non ho fatto niente e spero un giorno di poter ritornare a giocare in quella categoria”.

Sulle sensazioni provate al momento dell’esordio in Serie A: “Esordire in Serie A è il top per un ragazzo di 19 anni. È stata un’emozione grandissima che non dimenticherò mai per tutta la vita. L’esordio comunque era un po’ nell’aria perché mister Inzaghi conosceva già me, Felicioli, Mastalli e Calabria.”.

Su un suo eventuale ritorno al Milan in futuro: “Giocare in un grande club come il Milan sarebbe bellissimo e credo sia anche il sogno di moltissimi ragazzi che giocano a calcio. Io mi alleno ogni giorno al 100% nel tentativo di riuscire a tornare di nuovo a quei livelli perché per me il calcio più che un lavoro è una passione che vivo con serenità e professionalità”.

Su un giocatore dell’attuale Milan nel quale potrebbe rivedersi: “Direi Suso. Come esterno d’attacco mi piace molto perché ha grandissime qualità ed è un giocatore che fa la differenza. Anche Cutrone mi ha impressionato molto”.

Sull’idea che si è fatto in merito alla nuova proprietà cinese del Milan: “Io ho avuto l’onore di conscere il presidente Silvio Berlusconi perché un paio di volte, venendo a Milanello, ha parlato con tutti i componenti della Primavera. Purtroppo però ho passato poco tempo con la nuova proprietà del Milan e non conoscendoli non posso dare giudizi. Quello che posso dire è che non so in quale maniera, ma sono certo che faranno tornare il Milan ai livelli di sempre”.

Sul proprio percorso da calciatore: “Era impossibile pensare a tutto questo quando ho iniziato a tirare i primi calci al pallone. A quell’età non pensi a cosa potrebbe accadere, giochi con la spensieratezza di un bambino e cerchi quanto più possibile di divertirti”.

Su quanto, e se, si aspettasse l’esplosione di Donnarumma, Calabria e Cutrone: “Con Calabria ho fatto tutte le giovanili, poi negli ultimi anni sono arrivati anche Donnarumma e Cutrone. Mi aspettavo la loro esplosione perché nonostante fossero più piccoli degli altri erano stati già aggregati alla Primavera guidata da Brocchi. Fin da subito si poteva intuire che Donnarumma fosse un predestinato; per quanto riguarda Cutrone e Calabria ero certo che sarebbero venuti fuori per le loro enormi qualità ma magari non così presto. Proprio Calabria era il giocatore con cui andavo più d’accordo, un ragazzo d’oro. Lo sento spesso tuttora; eravamo in stanza insieme, sono molto legato a lui e son contento stia facendo bene”.

Su quale giocatore invece aveva le qualità per esplodere e ancora non l’ha fatto: “Direi Mastalli e Fabbro, più o meno hanno fatto lo stesso mio percorso e penso siano destinati a giocare in altre categorie”.

Su come sia andata la sua prima stagione a Piacenza: “Per me non è stata una stagione facile perché avevo iniziato a Vicenza e la mia avventura lì non è andata nel migliore dei modi anche perché davanti ero chiuso da giocatori più esperti di me. A quello poi si è sommata la questione relativa al fallimento: sono cose che un ragazzo non dovrebbe mai vivere. A gennaio poi, per fortuna, mi ha cercato il Piacenza: il direttore Matteassi mi voleva dall’anno prima. Ora gioco con continuità e non potevo fare scelta migliore. Sono contento di essere arrivato in una società sana; purtroppo in Serie C sono poche le squadre che possono garantire stipendi e serenità per lavorare. Proprio a questo proposito, il Piacenza è una società con principi sanissimi”.

Su cosa si aspetta per la prossima stagione: “Per il Piacenza, società storica del nostro calcio, sarà un anno importante perché è quello del centenario. La società vorrà certamente fare bella figura ed ambire ad alte posizioni di classifica ma non pretendiamo di vincere il campionato. Per quanto mi riguarda, ho voglia di fare sempre meglio e spero di arrivare il più in alto possibile”.

Su quale sia il suo ruolo preferito in campo: “Nasco come ala sinistra, però mi adatto in tutte le posizioni: quest’anno ho giocato da mezzala più volte. Il mister mi parlava spesso prima delle partite dicendomi che avevo le qualità per ricoprire quel ruolo e devo dire che sono riuscito a farlo anche bene”.

Su quale sia il suo sogno: “Vincere un campionato tra i professionisti, che sia di C, di B o di A. Inoltre vorrei tornare a giocare a certi livelli in categorie superiori.

Infine, un commento ad un possibile tridente Suso-Di Molfetta-Cutrone: “Magari, forse alla Playstation (sorride, n.d.r). Speriamo, nella vita non si sa mai e sognare non costa nulla”.
 

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