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Di Battista: "Giornalisti pro-Draghi come Fantozzi con Catellani"
Alessandro Di Battista, uno dei pochi del M5S in opposizione al Governo di Mario Draghi che si formerà nei prossimi giorni anche grazie all'appoggio del suo partito, continua nella sua battaglia social contro il futuro presidente del consiglio.
Con un lungo post su Facebook, condividendo un suo articolo di TPI testata su cui lavora, Dibba ha affermato: "“È un bel direttore”, “è un santo”, “un apostolo”. Sono le parole che Fantozzi, Filini e Calboni rivolgono all’Onorevole Cavaliere Conte Diego Catellani, neo direttore del loro ufficio, quando costui lascia la sala mensa dell’azienda, dopo aver invitato gli impiegati ad assistere, nella sua lussuosa villa, ad una partita di biliardo con il ragionier Ugo".
Ed aggiunge: "Le stesse identiche parole che rivolge al Professor Draghi, la stragrande maggioranza dei giornalisti nostrani. Il giornalismo che diventa agiografia. Oltretutto tale genuflessione mediatica non fa nemmeno bene a Draghi. C’è il rischio che si convinca anche lui di avere proprietà taumaturgiche o di essere capace di moltiplicare pani e pesci."
Per Di Battista, l'unica cosa che Draghi ha moltiplicato "sono i titoli derivati italiani" di cui molti si sono rivelati "tossici".
Alessandro Di Battista, uno dei pochi del M5S in opposizione al Governo di Mario Draghi che si formerà nei prossimi giorni anche grazie all'appoggio del suo partito, continua nella sua battaglia social contro il futuro presidente del consiglio.
Con un lungo post su Facebook, condividendo un suo articolo di TPI testata su cui lavora, Dibba ha affermato: "“È un bel direttore”, “è un santo”, “un apostolo”. Sono le parole che Fantozzi, Filini e Calboni rivolgono all’Onorevole Cavaliere Conte Diego Catellani, neo direttore del loro ufficio, quando costui lascia la sala mensa dell’azienda, dopo aver invitato gli impiegati ad assistere, nella sua lussuosa villa, ad una partita di biliardo con il ragionier Ugo".
Ed aggiunge: "Le stesse identiche parole che rivolge al Professor Draghi, la stragrande maggioranza dei giornalisti nostrani. Il giornalismo che diventa agiografia. Oltretutto tale genuflessione mediatica non fa nemmeno bene a Draghi. C’è il rischio che si convinca anche lui di avere proprietà taumaturgiche o di essere capace di moltiplicare pani e pesci."
Per Di Battista, l'unica cosa che Draghi ha moltiplicato "sono i titoli derivati italiani" di cui molti si sono rivelati "tossici".