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Billy Costacurta sul Milan e sul futuro della panchina rossonera:
Costacurta, il suo Milan è all’anno zero?
«Non esageriamo, diciamo che dopo un paio di mesi confortanti e con belle vittorie siamo andati a sbattere in due brutte partite contro la Roma che hanno vanificato quello che di buono era stato fatto».
Pioli aveva quattro obiettivi e li ha bucati tutti: scudetto, Champions, Coppa Italia, Europa League.
«Pensavate che potesse vincere lo scudetto o la Champions? Io no. Questa è una squadra che ha messo le radici per il futuro. Acquisti come Pulisic o Loftus-Cheek si sono dimostrati alla fine azzeccati ma lo scudetto 2024 era già assegnato a settembre, ovviamente all’Inter».
Imputato Pioli, alzatevi (dalla panchina)?
«Naturale che questo doppio schiaffo in Europa League abbia addensato grossi nuvoloni sulla sua testa. Ma attenzione, non do mai troppi meriti e, quindi, eccessive colpe a un allenatore. Nel mondo sono soltanto tre o quattro i tecnici che fanno realmente svoltare le squadre».
Qualche nome?
«Beh, Guardiola o Ancelotti».
E Antonio Conte?
«Ecco, Antonio è un altro che le fa svoltare, lui sì
Costacurta, il suo Milan è all’anno zero?
«Non esageriamo, diciamo che dopo un paio di mesi confortanti e con belle vittorie siamo andati a sbattere in due brutte partite contro la Roma che hanno vanificato quello che di buono era stato fatto».
Pioli aveva quattro obiettivi e li ha bucati tutti: scudetto, Champions, Coppa Italia, Europa League.
«Pensavate che potesse vincere lo scudetto o la Champions? Io no. Questa è una squadra che ha messo le radici per il futuro. Acquisti come Pulisic o Loftus-Cheek si sono dimostrati alla fine azzeccati ma lo scudetto 2024 era già assegnato a settembre, ovviamente all’Inter».
Imputato Pioli, alzatevi (dalla panchina)?
«Naturale che questo doppio schiaffo in Europa League abbia addensato grossi nuvoloni sulla sua testa. Ma attenzione, non do mai troppi meriti e, quindi, eccessive colpe a un allenatore. Nel mondo sono soltanto tre o quattro i tecnici che fanno realmente svoltare le squadre».
Qualche nome?
«Beh, Guardiola o Ancelotti».
E Antonio Conte?
«Ecco, Antonio è un altro che le fa svoltare, lui sì
