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Parlo di Erik Lamela e di Javier Pastore, due fantasisti argentini scovati da Ariedo Braida e finiti sulle scrivanie di via Turati, scartati però per vari motivi troppo in fretta, due che ad oggi avrebbero fatto molto comodo a questo Milan.
Partiamo da Pastore, classe 89, alla fine del 2008 Braida strappa un accordo con il club argentino dell'Huracan, il giocatore al termine della stagione 2008/2009 sarebbe potuto arrivare per una cifra piuttosto bassa, qualche milione di euro. Ma la società dice no, c'è già Kakà in quel ruolo, Javier non ci serve. Peccato Kakà 6 mesi dopo venne ceduto, se non è mancanza di programmazione questa.
Erik Lamela, classe 92, altro talento benedetto da Braida ma che in via Turati ha scatenato poco entusiasmo, si diceva di lui non fosse pronto per il grande calcio, per una cifra attorno ai 10 mln il Milan in quel gennaio 2011 l'avrebbe potuto prendere, il più grande talento di un River in piena zona retrocessione e crisi economica. Ma il Milan preferì puntare su un più esperto Antonio Cassano. Ad anni di distanza penso sia inutile dire chi ha avuto ragione.
Partiamo da Pastore, classe 89, alla fine del 2008 Braida strappa un accordo con il club argentino dell'Huracan, il giocatore al termine della stagione 2008/2009 sarebbe potuto arrivare per una cifra piuttosto bassa, qualche milione di euro. Ma la società dice no, c'è già Kakà in quel ruolo, Javier non ci serve. Peccato Kakà 6 mesi dopo venne ceduto, se non è mancanza di programmazione questa.
Erik Lamela, classe 92, altro talento benedetto da Braida ma che in via Turati ha scatenato poco entusiasmo, si diceva di lui non fosse pronto per il grande calcio, per una cifra attorno ai 10 mln il Milan in quel gennaio 2011 l'avrebbe potuto prendere, il più grande talento di un River in piena zona retrocessione e crisi economica. Ma il Milan preferì puntare su un più esperto Antonio Cassano. Ad anni di distanza penso sia inutile dire chi ha avuto ragione.