Conte:"Lavoriamo per evitare lockdown nazionale".

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Conte intervistato da Massimo Giannini su La Stampa:"Glielo dico con chiarezza: stiamo lavorando proprio per evitare la chiusura dell’intero territorio nazionale. Monitoriamo costantemente l’andamento del contagio, la reattività e la capacità di risposta del nostro sistema sanitario, e soprattutto confidiamo di vedere a breve gli effetti delle misure restrittive già adottate. È una situazione in evoluzione che valutiamo con la massima attenzione. La salute dei cittadini è un bene primario da tutelare. Fra l’altro, l’esperienza della prima ondata in molti Paesi ci insegna che solo contrastando efficacemente il virus si può proteggere davvero l’economia. La nostra attenzione per il tessuto economico e produttivo è sempre stata forte e lo dimostra il modello che abbiamo adottato con l’ultimo Dpcm, perché teniamo conto delle differenze regionali nella diffusione del contagio evitando appunto di danneggiare le aree in cui non sono necessarie restrizioni eccessive. Il nostro obiettivo è un Natale dove non si mortifichino né i consumi né gli affetti, ma non possiamo immaginare feste e pranzi affollati. Abbiamo dovuto attuare il lockdown nella prima fase, quando non disponevamo di un piano operativo e di un sistema di monitoraggio. Adesso però dobbiamo affrontare questa seconda ondata con misure graduate e circoscritte territorialmente. Le nostre misure sono sempre ispirate, ripeto, ai principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza, che mai ci hanno spinto a sottovalutare la gravità e l’imprevedibilità del contagio. Ma la nostra strategia è diversa, perché abbiamo adesso strumenti che ci consentono di operare differenziazioni territoriali. Imporre un lockdown totale un mese fa sarebbe stata una decisione irragionevole in base agli strumenti di cui disponiamo, incomprensibile per la popolazione, disastrosa per tutti. Parliamoci chiaro: i cittadini meritano un plauso per l’abnegazione e il senso di responsabilità fin qui dimostrati, salvo rare eccezioni che naturalmente fanno notizia. È comprensibile che oggi vi siano maggiore disagio e sofferenza. Sappiamo i sacrifici che i cittadini stanno affrontando, sotto il profilo economico e quello strettamente personale. A loro però dobbiamo chiedere un ulteriore sforzo: la situazione, in tutta Europa, è critica. Ognuno deve fare il suo. Ne usciamo solo con un impegno collettivo: lo Stato siamo tutti noi”.
 
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Alla fine si scoprirà che era meglio fare lockdown totale fin dal 1 ottobre ma se lo avessero imposto da subito non credo che la gente sarebbe stata contenta
 

gabri65

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Conte intervistato da Massimo Giannini su La Stampa:"Glielo dico con chiarezza: stiamo lavorando proprio per evitare la chiusura dell’intero territorio nazionale. Monitoriamo costantemente l’andamento del contagio, la reattività e la capacità di risposta del nostro sistema sanitario, e soprattutto confidiamo di vedere a breve gli effetti delle misure restrittive già adottate. È una situazione in evoluzione che valutiamo con la massima attenzione. La salute dei cittadini è un bene primario da tutelare. Fra l’altro, l’esperienza della prima ondata in molti Paesi ci insegna che solo contrastando efficacemente il virus si può proteggere davvero l’economia. La nostra attenzione per il tessuto economico e produttivo è sempre stata forte e lo dimostra il modello che abbiamo adottato con l’ultimo Dpcm, perché teniamo conto delle differenze regionali nella diffusione del contagio evitando appunto di danneggiare le aree in cui non sono necessarie restrizioni eccessive. Il nostro obiettivo è un Natale dove non si mortifichino né i consumi né gli affetti, ma non possiamo immaginare feste e pranzi affollati. Abbiamo dovuto attuare il lockdown nella prima fase, quando non disponevamo di un piano operativo e di un sistema di monitoraggio. Adesso però dobbiamo affrontare questa seconda ondata con misure graduate e circoscritte territorialmente. Le nostre misure sono sempre ispirate, ripeto, ai principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza, che mai ci hanno spinto a sottovalutare la gravità e l’imprevedibilità del contagio. Ma la nostra strategia è diversa, perché abbiamo adesso strumenti che ci consentono di operare differenziazioni territoriali. Imporre un lockdown totale un mese fa sarebbe stata una decisione irragionevole in base agli strumenti di cui disponiamo, incomprensibile per la popolazione, disastrosa per tutti. Parliamoci chiaro: i cittadini meritano un plauso per l’abnegazione e il senso di responsabilità fin qui dimostrati, salvo rare eccezioni che naturalmente fanno notizia. È comprensibile che oggi vi siano maggiore disagio e sofferenza. Sappiamo i sacrifici che i cittadini stanno affrontando, sotto il profilo economico e quello strettamente personale. A loro però dobbiamo chiedere un ulteriore sforzo: la situazione, in tutta Europa, è critica. Ognuno deve fare il suo. Ne usciamo solo con un impegno collettivo: lo Stato siamo tutti noi”.

Ma certo, si chiude la stalla a buoi scappati e la si riapre quando sono di nuovo tutti dentro.

Banale problema di tempistica facile da risolvere, è tutto ok.
 
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