Colantuono:"Milan, con Sportiello dormi tra 7 cuscini".

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"Io di Marco ne posso parlare solo bene, sono di parte». Stefano Colantuono, l’allenatore che nella stagione 2014-15 decise di puntare con l’Atalanta su un giovane Sportiello - che prima di far parte della rosa della Dea era stato girato in prestito a Seregno, Poggibonsi e Carpi, raccogliendo comunque ottimi risultati -, ricorda con ammirazione e affetto l’attuale estremo difensore del Milan. «Un portiere di sicuro affidamento, anche se la prima caratteristica che voglio sottolineare è che sia un ragazzo per bene. Si è sempre allenato con grande volontà, è uno predisposto al lavoro. Ha una struttura per il ruolo importante. E rispetto a quando l’ho allenato io, sarà sicuramente migliorato».


Perché decise di promuoverlo da secondo a titolare?
«Cedemmo Consigli al Sassuolo e decidemmo di dare fiducia a Sportiello, la sua riserva nell'annata precedente. Fu una scelta azzeccata. Marco, con l’aiuto del mio preparatore dei portieri, che è Mariano Coccia, con il quale ebbe un gran bel feeling e si sente ancora oggi, ripagò la nostra decisione».

Si aspettava potesse arrivare prima in un club dai grandi obiettivi?
«L’Atalanta nel corso degli anni è diventata una squadra di un certo target. E lui è cresciuto lì. Il suo percorso è stato positivo, per una buona carriera. Ha militato con buoni risultati anche nella Fiorentina e nel Frosinone prima di rientrare nuovamente a Bergamo. Si dice carpe diem, cogli l’attimo, magari quell’attimo non è ancora arrivato...Quello che voglio dire è lui è ancora giovane, ha 31 anni. I portieri, rispetto ai giocatori di movimento, trovano il picco della maturità intorno ai 29-30 anni. Questo significa che Sportiello potrà giocare ancora altri cinque anni, quindi magari il suo momento migliore e di maggior splendore arriverà adesso».

Contro il Newcastle, all’esordio in Champions con il Milan, è stato determinante.
«È entrato bene, ha fatto il suo, cioè, ha fatto quello che doveva fare, con una parata molto importante per i rossoneri. Come le ho detto Marco è un portiere affidabile. D’altronde il Milan non lo aveva mica scelto così per caso».

Adesso Sportiello sarà il titolare dei rossoneri nelle prossime partite, sino al ritorno di Maignan.
«Ci sta sicuramente, lo ha dimostrato l’altra sera. Poi chi meglio di Pioli può saperlo? Una cosa comunque è certa: il Milan con Sportiello può stare tranquillo».

Pensa che Marco potrebbe addirittura sognare di diventare lui portiere titolare?
«Al Milan ci sono determinate gerarchie. Non so quanto starà fuori Maignan, però posso dirle che Sportiello all'esordio col Diavolo si è fatto trovare pronto. E sarà così sin quando giocherà. Da questo punto di vista i rossoneri possono dormire su sette cuscini, come si suol dire».

Secondo lei Sportiello è il miglior secondo portiere della A?
«Da dodicesimo è sicuramente tra i più forti del campionato. Ma visto che ora dovrà giocare e scendere in campo dal primo minuto, Marco dovrà essere tra i migliori dei titolari (sorride, ndr). Ora che ne ha l'opportunità, Marco dovrà giocarsi al massimo le sue chance».

Ricorda una sua parata particolare quando militava nell’Atalanta sotto la sua guida? O una prestazione particolarmente positiva?
«Comincio ad essere vecchietto (ride, ndr). Sinceramente non saprei indicarle un match specifico. Però ricordo perfettamente che Sportiello disputò una stagione davvero positiva. Non ci fu quindi un episodio isolato o una sola partita che mi venga adesso da citare».
 

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"Io di Marco ne posso parlare solo bene, sono di parte». Stefano Colantuono, l’allenatore che nella stagione 2014-15 decise di puntare con l’Atalanta su un giovane Sportiello - che prima di far parte della rosa della Dea era stato girato in prestito a Seregno, Poggibonsi e Carpi, raccogliendo comunque ottimi risultati -, ricorda con ammirazione e affetto l’attuale estremo difensore del Milan. «Un portiere di sicuro affidamento, anche se la prima caratteristica che voglio sottolineare è che sia un ragazzo per bene. Si è sempre allenato con grande volontà, è uno predisposto al lavoro. Ha una struttura per il ruolo importante. E rispetto a quando l’ho allenato io, sarà sicuramente migliorato».


Perché decise di promuoverlo da secondo a titolare?
«Cedemmo Consigli al Sassuolo e decidemmo di dare fiducia a Sportiello, la sua riserva nell'annata precedente. Fu una scelta azzeccata. Marco, con l’aiuto del mio preparatore dei portieri, che è Mariano Coccia, con il quale ebbe un gran bel feeling e si sente ancora oggi, ripagò la nostra decisione».

Si aspettava potesse arrivare prima in un club dai grandi obiettivi?
«L’Atalanta nel corso degli anni è diventata una squadra di un certo target. E lui è cresciuto lì. Il suo percorso è stato positivo, per una buona carriera. Ha militato con buoni risultati anche nella Fiorentina e nel Frosinone prima di rientrare nuovamente a Bergamo. Si dice carpe diem, cogli l’attimo, magari quell’attimo non è ancora arrivato...Quello che voglio dire è lui è ancora giovane, ha 31 anni. I portieri, rispetto ai giocatori di movimento, trovano il picco della maturità intorno ai 29-30 anni. Questo significa che Sportiello potrà giocare ancora altri cinque anni, quindi magari il suo momento migliore e di maggior splendore arriverà adesso».

Contro il Newcastle, all’esordio in Champions con il Milan, è stato determinante.
«È entrato bene, ha fatto il suo, cioè, ha fatto quello che doveva fare, con una parata molto importante per i rossoneri. Come le ho detto Marco è un portiere affidabile. D’altronde il Milan non lo aveva mica scelto così per caso».

Adesso Sportiello sarà il titolare dei rossoneri nelle prossime partite, sino al ritorno di Maignan.
«Ci sta sicuramente, lo ha dimostrato l’altra sera. Poi chi meglio di Pioli può saperlo? Una cosa comunque è certa: il Milan con Sportiello può stare tranquillo».

Pensa che Marco potrebbe addirittura sognare di diventare lui portiere titolare?
«Al Milan ci sono determinate gerarchie. Non so quanto starà fuori Maignan, però posso dirle che Sportiello all'esordio col Diavolo si è fatto trovare pronto. E sarà così sin quando giocherà. Da questo punto di vista i rossoneri possono dormire su sette cuscini, come si suol dire».

Secondo lei Sportiello è il miglior secondo portiere della A?
«Da dodicesimo è sicuramente tra i più forti del campionato. Ma visto che ora dovrà giocare e scendere in campo dal primo minuto, Marco dovrà essere tra i migliori dei titolari (sorride, ndr). Ora che ne ha l'opportunità, Marco dovrà giocarsi al massimo le sue chance».

Ricorda una sua parata particolare quando militava nell’Atalanta sotto la sua guida? O una prestazione particolarmente positiva?
«Comincio ad essere vecchietto (ride, ndr). Sinceramente non saprei indicarle un match specifico. Però ricordo perfettamente che Sportiello disputò una stagione davvero positiva. Non ci fu quindi un episodio isolato o una sola partita che mi venga adesso da citare».
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Se ci danno 80/90 mln Maignan deve essere venduto. Non ha portato plus l'anno scorso. Peccato Vicario
 
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"Io di Marco ne posso parlare solo bene, sono di parte». Stefano Colantuono, l’allenatore che nella stagione 2014-15 decise di puntare con l’Atalanta su un giovane Sportiello - che prima di far parte della rosa della Dea era stato girato in prestito a Seregno, Poggibonsi e Carpi, raccogliendo comunque ottimi risultati -, ricorda con ammirazione e affetto l’attuale estremo difensore del Milan. «Un portiere di sicuro affidamento, anche se la prima caratteristica che voglio sottolineare è che sia un ragazzo per bene. Si è sempre allenato con grande volontà, è uno predisposto al lavoro. Ha una struttura per il ruolo importante. E rispetto a quando l’ho allenato io, sarà sicuramente migliorato».


Perché decise di promuoverlo da secondo a titolare?
«Cedemmo Consigli al Sassuolo e decidemmo di dare fiducia a Sportiello, la sua riserva nell'annata precedente. Fu una scelta azzeccata. Marco, con l’aiuto del mio preparatore dei portieri, che è Mariano Coccia, con il quale ebbe un gran bel feeling e si sente ancora oggi, ripagò la nostra decisione».

Si aspettava potesse arrivare prima in un club dai grandi obiettivi?
«L’Atalanta nel corso degli anni è diventata una squadra di un certo target. E lui è cresciuto lì. Il suo percorso è stato positivo, per una buona carriera. Ha militato con buoni risultati anche nella Fiorentina e nel Frosinone prima di rientrare nuovamente a Bergamo. Si dice carpe diem, cogli l’attimo, magari quell’attimo non è ancora arrivato...Quello che voglio dire è lui è ancora giovane, ha 31 anni. I portieri, rispetto ai giocatori di movimento, trovano il picco della maturità intorno ai 29-30 anni. Questo significa che Sportiello potrà giocare ancora altri cinque anni, quindi magari il suo momento migliore e di maggior splendore arriverà adesso».

Contro il Newcastle, all’esordio in Champions con il Milan, è stato determinante.
«È entrato bene, ha fatto il suo, cioè, ha fatto quello che doveva fare, con una parata molto importante per i rossoneri. Come le ho detto Marco è un portiere affidabile. D’altronde il Milan non lo aveva mica scelto così per caso».

Adesso Sportiello sarà il titolare dei rossoneri nelle prossime partite, sino al ritorno di Maignan.
«Ci sta sicuramente, lo ha dimostrato l’altra sera. Poi chi meglio di Pioli può saperlo? Una cosa comunque è certa: il Milan con Sportiello può stare tranquillo».

Pensa che Marco potrebbe addirittura sognare di diventare lui portiere titolare?
«Al Milan ci sono determinate gerarchie. Non so quanto starà fuori Maignan, però posso dirle che Sportiello all'esordio col Diavolo si è fatto trovare pronto. E sarà così sin quando giocherà. Da questo punto di vista i rossoneri possono dormire su sette cuscini, come si suol dire».

Secondo lei Sportiello è il miglior secondo portiere della A?
«Da dodicesimo è sicuramente tra i più forti del campionato. Ma visto che ora dovrà giocare e scendere in campo dal primo minuto, Marco dovrà essere tra i migliori dei titolari (sorride, ndr). Ora che ne ha l'opportunità, Marco dovrà giocarsi al massimo le sue chance».

Ricorda una sua parata particolare quando militava nell’Atalanta sotto la sua guida? O una prestazione particolarmente positiva?
«Comincio ad essere vecchietto (ride, ndr). Sinceramente non saprei indicarle un match specifico. Però ricordo perfettamente che Sportiello disputò una stagione davvero positiva. Non ci fu quindi un episodio isolato o una sola partita che mi venga adesso da citare».
Vediamo, l'importante è che non dormi lui su nemmeno un cuscino e si farà trovare sempre pronto
 
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Stefano Colantuono a Tuttosport in edicola:

Pensa che Marco potrebbe addirittura sognare di diventare lui portiere titolare?
«Al Milan ci sono determinate gerarchie. Non so quanto starà fuori Maignan, però posso dirle che Sportiello all'esordio col Diavolo si è fatto trovare pronto. E sarà così sin quando giocherà. Da questo punto di vista i rossoneri possono dormire su sette cuscini, come si suol dire».

Questa frase è il presagio di una grande papera, altro che dormire su sette cuscini...
 

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