Cina inclusiva, il partito vuole liste di studenti LGBT per "aiutarli"

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Il partito unico cinese ha ordinato alle università di consegnare liste di studenti che potrebbero far parte di comunità LGBT.

Inoltre ordina di avere quanti più dettagli possibile sulle loro attività e i contatti sociali, per cui tutto il personale universitario è tenuto alla delazione.

Il partito è mosso dal nobile intento di "aiutarli", perchè non possono essere gay senza un disagio mentale a loro dire.

Di recente è toccato a gruppi di femministe che sono stati attaccati dalle autorità smantellandoli.

Dal 2020 con la giustificazione del covid è stato proibito il gay pride di Shanghai, l'unica grande manifestazione concessa.

Un tempo in università c'era ancora un minimo di libertà per le minoranze, pare che questo tempo sia finito


Ansa
in un periodo dove la società ed il pudore stanno andando allo scatafascio è meglio così che come facciamo da noi.
da noi ne facciamo un vanto mentre loro la condannano.
se uno lo è non va fucilato ma nemmeno innalzato e preso da esempio.
la cina PURTROPPO è un grande paese con una gestione focalizzata alla crescita ed al futuro e col passare degli anni sarà sempre più forte e ci conquisterà, mentre noi con queste stupidate ci stiamo indebolendo e distruggendo.
che tristezza a pensarci, però è così. ma avete visto la pubblicità di quella fogna di Xfactor? una obesa un gay e una lesbica, le persone normali non esistono più, vanno bene solo per lavorare come schiavi. ma chissenefrega se non fan figli, anzi meglio, tanto ci sono le risorse....
bene bel futuro che ci attende.
 

galianivatene

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Semplicemente non rappresentano una minaccia, altrimenti avrebbero già fatto la fine dei Mussulmani a Xinjiang o di altre minoranze religiose ed etniche.
Vero, però anche qui, da come la metti sembrerebbe che in Cina chiunque sia musulmano, appartenga ad una confessione religiosa, o etnica sia indistintamente oppresso.

Come al solito la realtà è fatta anche di grigio. In Cina i musulmani sono tanti, hanno le loro moschee (il centro storico di Xi’An è a maggioranza etnica musulmana, per citare un esempio tra i più importanti) e praticano i loro culti. Gli uiguri abitano tutto il paese e -come il resto delle 56 minoranze etniche riconosciute- godono anche di privilegi che la maggioranza Han non ha: come ad esempio facilitazioni economiche e di punteggio per l’accesso all’università, deroga alla politica figlio unico (ora comunque abolita), etc.

La repressione interessa l’islam più sovversivo e terrorista.
Per fare un esempio, nel 2012 nella città di Kunming, furono uccisi a colpi di macete oltre 130 persone tra donne e bambini (più lenti a scappare), roba che il Bataclan è uno scherzo (in Italia e occidente ho visto solo qualche trafiletto che riportava la notizia).
Solo uno dei tanti attentati terroristici, negli anni, mirati al separatismo e al caos.
In Occidente che sarebbe successo? Che succede se domani “l’etnia X per la Sicilia musulmana”, magari addestrata militarmente ed armata, fa a fette 130 persone a Roma Tiburtina, dici che non mandano l’esercito?

Poi ovviamente i campi di rieducazione e le violazioni dei diritti umani sono una cosa seria.

Insomma, io non è che devo difendere necessariamente la Cina, che le sue grosse storture le ha tutte, però la realtà è sempre più complessa di come spesso viene rappresentata, ed io ho sempre guardato con sospetto narrazioni del tipo “buoni” vs “cattivi”.
 
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