Capello:"Vi racconto Rivera, Baggio, Savicevic, Totti e co...".

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Fabio Capello a RSI Svizzera:"Rivera e Baggio? Sono loro i giocatori italiani più grandi di sempre. Baggio purtroppo non si allenava al Milan, faceva solo fisioterapia: aveva un ginocchio disfatto. Si allenava molto poco, ma vedevi la grande qualità che aveva: però, se era mezzo zoppo, non poteva giocare con continuità. Non era assolutamente un giocatore ingombrante, al Milan c'erano dei leader che avevano portato avanti la storia del club. Roberto però aveva tutto: dribbling, visione di gioco, faceva gol".

Totti? Lui era un centrocampista avanzato con una grande visione di gioco, non correva e non aveva dribbling. A Torino, contro la Juventus, nello scontro diretto, inserii Nakata al posto di Francesco: avevo visto che non era la sua giornata, mi serviva brio e così buttai in campo anche Montella, ebbi questa intuizione che serve nel mio mestiere. Furono i loro gol a farci pareggiare quell'incontro, decisivo per vincere il campionato. Mi ricordo ancora l'arrabbiatura a dieci minuti dalla fine della partita contro il Parma. Ci fu un'invasione di campo, rischiavamo la sconfitta a tavolino: ero una belva, i tifosi non avevano capito il pericolo".

"Ronaldo? Pesava 94 chili, faceva una vita sregolata e portava nella sua villa tanti giocatori. Mostrava ugualmente cose clamorose in allenamento, sia chiaro. Berlusconi lo volle prendere, ma poi andai a trovarlo a Roma quando era presidente del consiglio e ammise che avevo ragione io all'epoca".

"Maldini lo allenavo nella Primavera, Liedholm vide prima di me qualcosa in lui, io non ero d'accordo quando fu convocato in prima squadra. Nils pose le basi, la difesa a quattro la impostò lui al Milan: quella è stata la base di tutti i successi miei e di Sacchi

"Savicevic? Io i giocatori bravi li ho sempre apprezzati, il problema è che all'inizio giocava un tempo solo: facemmo una riunione con i giocatori, perché loro lo volevano in campo ma chiedevano che corresse di più. Il problema fu risolto così, trovammo un equilibrio: il suo pallonetto per il gol del 3-0 in finale contro il Barcellona resta una perla, era geniale. Il giorno della finale della coppa Intercontinentale, nel 1993, seppi al mattino della partita che la sua squalifica in quella gara non contasse: avevo però provato per tre giorni la formazione con Raducioiu e non me la sentii di cambiare. Perdemmo, ma ero a posto con la mia coscienza: non potevo tradire la fiducia di un mio giocatore".


"Roberto Carlos? Il procuratore Branchini mi disse che l'Inter lo avrebbe venduto a una certa cifra, chiesi di ricevere un fax personale perché la cifra per me era bassissima: arrivò e mandai il presidente del Real a comprarlo il mattino seguente, evitammo che la notizia si diffondesse, si sarebbe scatenata un'asta".

"Beckham? Buon giocatore ma non buonissimo. Però grandissimo professionista. Calciava bene e aveva qualità, una grande visione di gioco, anche se non dribblava. Era una persona fantastica, si allenava sempre seriamente: la società non lo voleva più dopo che aveva firmato a gennaio per andare ai Galaxy la stagione successiva, io una settimana lo lasciai fuori ma poi mi impuntai e ottenni fosse reintegrato. Con il suo ritorno in campo vincemmo la Liga".

"La mia Juve era fortissima e costruita per vincere, non aveva bisogno di quegli aiuti che si sono inventati: sbagliammo solo una partita in Champions contro l'Arsenal nella quale eravamo bloccati e giocammo senza qualità e senza cuore. La finale Italia-Francia di quel Mondiale 2006 aveva tantissimi juventini in campo. Avevo reimpostato tecnicamente Ibra, era migliorato tantissimo tecnicamente. Prima faceva la foca sulle linee laterali, non faceva gol".

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La staffetta Baggio - Savicevic... Da noi hanno sempre giocato metà tempo.

Io però di Totti ho una concezione molto superiore.

Non ha parlato di Del Piero o Raul?
 
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La staffetta Baggio - Savicevic... Da noi hanno sempre giocato metà tempo.

Io però di Totti ho una concezione molto superiore.

Non ha parlato di Del Piero o Raul?

Non è proprio cosi, non c'è mai stata una staffetta tipo Baggio-Del Piero mondiale 98.

Baggio la stagione dello scudetto con Capello in campionato a 18 squadre quindi con un totale di 34 partite inizio 26 partite su 29 in cui era disponibile. Savicevic inizio 23 partite su 23 in cui era disponibile.

Semplicemente uscivano spesso (sopratutto Baggio) attorno al 60' per Simone o Evani se non sbaglio.

Però con tutti disponibili partivamo con Savicevic a sinistra e Baggio con Weha davanti.

Tra l'altro stagione cosi cosi perché era Baggio ma comunque 10 goal e 16 assist in 34 partite giocate spesso uscendo al 60 o 70.
 

Milanoide

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Non è proprio cosi, non c'è mai stata una staffetta tipo Baggio-Del Piero mondiale 98.

Baggio la stagione dello scudetto con Capello in campionato a 18 squadre quindi con un totale di 34 partite inizio 26 partite su 29 in cui era disponibile. Savicevic inizio 23 partite su 23 in cui era disponibile.

Semplicemente uscivano spesso (sopratutto Baggio) attorno al 60' per Simone o Evani se non sbaglio.

Però con tutti disponibili partivamo con Savicevic a sinistra e Baggio con Weha davanti.

Tra l'altro stagione cosi cosi perché era Baggio ma comunque 10 goal e 16 assist in 34 partite giocate spesso uscendo al 60 o 70.
Potrei avere ricordi un po' offuscati.
Però di base non amavo nessuno dei 2.
L'acquisto di Baggio, che si sapeva fosse in quelle condizioni, mi sembrò frutto della bulimia/ingordigia di quei tempi.
Ricordo David Messina (telelombardia) citare l'utilità di Baggio nel battere i calci d'angolo.
Era un fior di campione, ma nelle condizioni in cui era coi colori rossoneri, a quello si era ridotta la sua utilità. Poi si riprese anni dopo con altri colori...
 
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Potrei avere ricordi un po' offuscati.
Però di base non amavo nessuno dei 2.
L'acquisto di Baggio, che si sapeva fosse in quelle condizioni, mi sembrò frutto della bulimia/ingordigia di quei tempi.
Ricordo David Messina (telelombardia) citare l'utilità di Baggio nel battere i calci d'angolo.
Era un fior di campione, ma nelle condizioni in cui era coi colori rossoneri, a quello si era ridotta la sua utilità. Poi si riprese anni dopo con altri colori...

per lui era un periodo difficile gli infortuni si facevano sentire e non aveva più il guizzo che gli permetteva di fare i suoi dribbling dove saltava due tre giocatori.

nonostante la sua stagione al Milan non è stata pessima come a volte sento dire.

I goal/assist ogni 89 minuti giocati in stagione.

Capello bravissimo a trovare una quadra.
 
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