A prescindere da come andrà domani mi sento di fare una considerazione spassionato a chi ha sempre invidiato questi qui fino all'altro ieri e li metteva di continuo a paragone con noi.
Se c'è una cosa che vedo di questa Inter, ma non da adesso, ma almeno 3-4 anni è che nonostante migliorino ogni anno la rosa come abbiamo fatto anche noi(solo che loro hanno iniziato prima di noi) non hanno mai avuto uno spirito di squadra, la voglia di lottare, di rimanere coesi. Né pare abbiano voglia di farlo, in questi anno, noi abbiamo vissuto stagioni balorde, avvicendamento societari "strani" col caos quotidiano tra giornali e tv eppure la nostra SQUADRA, nel vero senso del termine si è rafforzata sempre più e mi ha sempre dato l'impressione di lottare fino all'ultima giornata a differenza dei cugini.
Evidentemente la differenza tra Romagnoli e Icardi(e non solo) sta tutta qui.
Sembrava avrebbero dovuto ricompattarsi dopo la dipartita di icardi e invece, come mi aspettavo, sono caduti alla prima difficoltà, ovvero un Cagliari che organizza bene le partite in casa.
Non sbagli assolutamente, è l' esatto motivo per cui, ritengo quelli che non capiscono le seguenti cose , non abbiano compreso del tutto, di cosa fa la differenza nel calcio per vincere, a parte la pura abilità in campo:
- I vari Calabria, Donnarumma, Cutrone, Romagnoli... bisogna pensare 10..100.1000 volte prima di venderli, sono quelli che ogni anno che passa saranno le memorie, le anime, le qualità non tanto tecniche, ma morali del Milan, e non è un caso che, ogni squadra vincente della storia del calcio ha sempre avuto una "base" storica, sempre sempre sempre
- non prendere giocatori in là con gli anni e costosi, arrivano soltanto per "scroccare" l' ultimo goloso stipendio, possono dare anche "30" se tutto va bene, ma non daranno mai "31"
- prendere qualche giocatore italiano forte, anche a discapito di uno straniero fortissimo: viene da sè che un Icardi, che viene da un altro paese per necessità (prospettive economiche), e non per voglia, alla lunga dimostri meno attaccamento di un Romagnoli, che vive e gioca e guadagna un sacco di soldi nel suo paese, è esattamente dove vuole essere. Non sono tutti Zanetti.