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La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 4 febbraio, ha intervistato Mauro Bianchessi, ex responsabile del settore giovanile del Milan, che ha svelato alcuni retroscena su Daniel Maldini:"In tribuna al Vismara (nel 2008 NDR) sedeva spesso Cesare Maldini. Seguiva Christian, maggiore di 5 anni del fratello Daniel, che giocava difensore nelle giovanili del Milan. Il mio collaboratore era Francesco Zagatti, ex compagno di Cesare: parlando, Cesare, mi disse: “L’altro mio nipotino fa la scuola calcio alla Lombardia 1 e ‘le’ propri brao, picinin ma brao, diverso ma brao’. Dagli un occhio”. Lo feci un sabato mattina e alla fine lo inserii immediatamente nelle giovanili rossonere di Mister Biffi. Di età e ovviamente di fisico. Daniel era piccolo piccolo, davvero mingherlino. Ma aveva già un grandissimo talento. Cesare lo aveva capito subito, oggi sarà senza dubbio il più felice di tutti. Calcisticamente non somiglia per niente al papà. Hanno caratteristiche diverse: Daniel rende al meglio se utilizzato da seconda punta o trequartista. Mette in porta gli altri e vede la porta per sé: ha tecnica, fantasia, visione di gioco. E’ un sudamericano, in questo ha ereditato la parte venezuelana della mamma. E fisicamente ha ancora margini di miglioramento. Nelle giovanili Daniel ha trascorso anni in cui ha giocato e altri in cui l’ha fatto poco. Faticava perché fisicamente era indietro. Ma ci abbiamo creduto e lo abbiamo aspettato: quando aveva 14 anni si presentò la possibilità di prendere un suo coetaneo che oggi è alla Juve, con le stesse caratteristiche di Daniel. Scelsi di non prenderlo perché ero sicuro che una volta completato il suo sviluppo fisico, con le doti tecniche che aveva, sarebbe potuto diventare un giocatore importante. L’esordio contro il Verona è stata una vittoria per tutti".