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Berlusconi è tornato in forma dal ricovero e subito ha parlato di politica:
"In circostanze normali la strada più lineare sarebbe restituire la parola ai cittadini che attribuirebbero al centro-destra quella stessa maggioranza che abbiamo ottenuto in quasi tutti gli appuntamenti elettorali parziali negli ultimi anni.
Ma gli italiani oggi non ci chiedono di pensare all'interesse di parte: una classe dirigente degna di questo nome pensa prima all'interesse collettivo.
Per questa ragione noi avevamo avanzato la proposta di un governo di unità nazionale, proposta che è stata però subito esclusa dal Partito Democratico e dai Cinque Stelle.
E' chiaro che questo rifiuto avvicina il ricorso alle elezioni anticipate
Finora i partiti della maggioranza hanno lasciato cadere questo appello a soluzioni condivise, preferendo tattiche parlamentari di corto respiro.
Di fronte a questo, abbiamo constatato che una paralisi di due mesi per le elezioni farebbe meno danni rispetto ad una paralisi di due anni di non-governo.
Ma è evidente che il Paese ha bisogno di concordia e di efficienza, non di paralisi che, lunghe o brevi che siano, in questo momento non farebbero il bene dell'Italia
Sono davvero preoccupato: mi pare che la paralisi politica si trascini senza sbocchi.
Eppure è ogni giorno più evidente l'abisso fra i riti di un sistema politico ripiegato su sé stesso e la drammatica crisi sanitaria, economica e sociale che il Paese sta attraversando
Vorrei che Governo e Parlamento lavorassero ogni giorno sul Recovery Fund, sul piano vaccinale, sui ristori alle categorie più colpite dalla crisi, sulle strategie per far ripartire il Paese quando finalmente la tragedia del Covid sarà alle nostre spalle.
Vorrei discutere di fisco, burocrazia, giustizia, infrastrutture, lavoro.
Invece l'attenzione del governo e dei partiti della maggioranza è tutta concentrata sulla caccia a qualche senatore disposto a cambiare schieramento"
Rai news
"In circostanze normali la strada più lineare sarebbe restituire la parola ai cittadini che attribuirebbero al centro-destra quella stessa maggioranza che abbiamo ottenuto in quasi tutti gli appuntamenti elettorali parziali negli ultimi anni.
Ma gli italiani oggi non ci chiedono di pensare all'interesse di parte: una classe dirigente degna di questo nome pensa prima all'interesse collettivo.
Per questa ragione noi avevamo avanzato la proposta di un governo di unità nazionale, proposta che è stata però subito esclusa dal Partito Democratico e dai Cinque Stelle.
E' chiaro che questo rifiuto avvicina il ricorso alle elezioni anticipate
Finora i partiti della maggioranza hanno lasciato cadere questo appello a soluzioni condivise, preferendo tattiche parlamentari di corto respiro.
Di fronte a questo, abbiamo constatato che una paralisi di due mesi per le elezioni farebbe meno danni rispetto ad una paralisi di due anni di non-governo.
Ma è evidente che il Paese ha bisogno di concordia e di efficienza, non di paralisi che, lunghe o brevi che siano, in questo momento non farebbero il bene dell'Italia
Sono davvero preoccupato: mi pare che la paralisi politica si trascini senza sbocchi.
Eppure è ogni giorno più evidente l'abisso fra i riti di un sistema politico ripiegato su sé stesso e la drammatica crisi sanitaria, economica e sociale che il Paese sta attraversando
Vorrei che Governo e Parlamento lavorassero ogni giorno sul Recovery Fund, sul piano vaccinale, sui ristori alle categorie più colpite dalla crisi, sulle strategie per far ripartire il Paese quando finalmente la tragedia del Covid sarà alle nostre spalle.
Vorrei discutere di fisco, burocrazia, giustizia, infrastrutture, lavoro.
Invece l'attenzione del governo e dei partiti della maggioranza è tutta concentrata sulla caccia a qualche senatore disposto a cambiare schieramento"
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