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Mario Beretta ex responsabile del settore giovanile del Milan a Radio Rossonera sulla squadra rossonera, sui tecnici e sui giocatori
Oggi è il compleanno di Gianluigi Donnarumma. Che augurio si sente di fargli?
“L’augurio che il suo futuro sia rossonero e che possa disputare ad altissimi livelli altri 21 anni da professionista”
Cosa è successo al Milan con Giampaolo? Perché non è riuscito ad imporre la sua idea di calcio?
“Marco è un tecnico molto preparato ma avrebbe avuto bisogno di più tempo. Non era facile entrare in un club come il Milan in questo momento storico. Se si sceglie un allenatore che ha bisogno di tempo quel tempo bisogna darglielo. Secondo me proclamare l’obiettivo Champions League a inizio stagione è stato un errore e lo ha caricato di troppe responsabilità”.
In cosa è stato bravo Pioli? La sensazione è di vedere una squadra molto più verticale. e capace di creare occasioni da goal. Quanto ha influito su questo ibrahimovic?
“L’arrivo di Ibrahimovic ha influito molto, lo abbiamo sotto gli occhi ogni volta che gioca al di là che possa segnare o meno. Ibrahimovic aiuta la squadra con esperienza, carisma e qualità tecnica; è un fuoriclasse! Pioli è stato bravo a portare avanti la propria idea di calcio e nel cambio di sistema di gioco. Adesso il Milan è una squadra che può sicuramente giocarsi l’accesso alla prossima Europa League, a meno di cose straordinarie però non credo possa arrivare in Champions”.
Chi l'ha stupita maggiormente di questo Milan?
“Hernandez su tutti! Ha tutto per poter diventare un giocatore ancora più importante di quello che già è. Anche Rebic mi ha stupido in positivo anche se già non mi dispiaceva ai tempi della Fiorentina: ha qualità e sta facendo bene”.
Secondo lei è complicato allenare il Genoa?
“Non saprei perché sono uno dei pochi che non è mai stato chiamato da Preziosi (sorride n.d.r). Il Genoa è una piazza esigente con tanto senso di appartenenza, quando le cose non vanno bene questa grande passione porta inevitabilmente ad avere qualche contestazione. Domenica però nonostante la sconfitta contro la Lazio la squadra è stata molto applaudita dai propri tifosi”.
Che sfida sarà Milan-Genoa di domenica e che effetto può fare una partita a porte chiuse?
“Mi è capitato. Una partita a porte chiuse è surreale: si sente tutto e sembra quasi di fare un allenamento. Difficile trovare concentrazione e determinazione. Credo sia comunque giusto giocare per dare regolarità al campionato considerando che a giugno inizieranno gli Europei. Domenica sarà una partita non facile per il Milan: il Genoa sarà molto aggressivo sui costruttori di manovra del Milan e sa stare in campo oltre ad avere giocatori molto validi come Cassata, Criscito e Pandev. Il Milan però ha certamente giocatori di qualità”.
Quale sarà il suo futuro?
“Adesso sono in Consiglio Federale, in futuro vedremo. Mi piacerebbe tornare in prima linea ad allenare ma onestamente dipende dove: vorrei andare in un posto dove innanzitutto possa trovare persone a modo e con un’idea uguale alla mia”.
Oggi è il compleanno di Gianluigi Donnarumma. Che augurio si sente di fargli?
“L’augurio che il suo futuro sia rossonero e che possa disputare ad altissimi livelli altri 21 anni da professionista”
Cosa è successo al Milan con Giampaolo? Perché non è riuscito ad imporre la sua idea di calcio?
“Marco è un tecnico molto preparato ma avrebbe avuto bisogno di più tempo. Non era facile entrare in un club come il Milan in questo momento storico. Se si sceglie un allenatore che ha bisogno di tempo quel tempo bisogna darglielo. Secondo me proclamare l’obiettivo Champions League a inizio stagione è stato un errore e lo ha caricato di troppe responsabilità”.
In cosa è stato bravo Pioli? La sensazione è di vedere una squadra molto più verticale. e capace di creare occasioni da goal. Quanto ha influito su questo ibrahimovic?
“L’arrivo di Ibrahimovic ha influito molto, lo abbiamo sotto gli occhi ogni volta che gioca al di là che possa segnare o meno. Ibrahimovic aiuta la squadra con esperienza, carisma e qualità tecnica; è un fuoriclasse! Pioli è stato bravo a portare avanti la propria idea di calcio e nel cambio di sistema di gioco. Adesso il Milan è una squadra che può sicuramente giocarsi l’accesso alla prossima Europa League, a meno di cose straordinarie però non credo possa arrivare in Champions”.
Chi l'ha stupita maggiormente di questo Milan?
“Hernandez su tutti! Ha tutto per poter diventare un giocatore ancora più importante di quello che già è. Anche Rebic mi ha stupido in positivo anche se già non mi dispiaceva ai tempi della Fiorentina: ha qualità e sta facendo bene”.
Secondo lei è complicato allenare il Genoa?
“Non saprei perché sono uno dei pochi che non è mai stato chiamato da Preziosi (sorride n.d.r). Il Genoa è una piazza esigente con tanto senso di appartenenza, quando le cose non vanno bene questa grande passione porta inevitabilmente ad avere qualche contestazione. Domenica però nonostante la sconfitta contro la Lazio la squadra è stata molto applaudita dai propri tifosi”.
Che sfida sarà Milan-Genoa di domenica e che effetto può fare una partita a porte chiuse?
“Mi è capitato. Una partita a porte chiuse è surreale: si sente tutto e sembra quasi di fare un allenamento. Difficile trovare concentrazione e determinazione. Credo sia comunque giusto giocare per dare regolarità al campionato considerando che a giugno inizieranno gli Europei. Domenica sarà una partita non facile per il Milan: il Genoa sarà molto aggressivo sui costruttori di manovra del Milan e sa stare in campo oltre ad avere giocatori molto validi come Cassata, Criscito e Pandev. Il Milan però ha certamente giocatori di qualità”.
Quale sarà il suo futuro?
“Adesso sono in Consiglio Federale, in futuro vedremo. Mi piacerebbe tornare in prima linea ad allenare ma onestamente dipende dove: vorrei andare in un posto dove innanzitutto possa trovare persone a modo e con un’idea uguale alla mia”.